PROFUMO DI NEVE PROFUMO DI DONNA

Tina maze strip 2
 
Nove novembre 2016, sembra che all'orologio abbiano spostato all'indietro le lancette, riportandole a qualche decennio fa, a quando ai "morti" gia' si fiutava l'aria per appurare se fosse possibile aprire la stagione a Campo Imperatore. Ormai non se ne parla proprio piu' in Appennino e, del resto, non se ne parla più pure sulle Alpi, ghiacciai a parte. Il global worming ha fatto slittare di un mese le prime nevicate ed ormai non si fiuta piu' l'aria a "novembre", bensi', se tutto va bene, se ne parla all'Immacolata.
Le bizzarrie però di questo clima malato ci riserbano imprevedibili sorprese e, quest'anno, le cime sono gia' imbiancate, non ci tocca che incrociare le dita con la ferma speranza che, con l'aiuto del tempo e, soprattutto, con le potenzialità dei nuovi impianti di neve programmata, a Roccaraso-Aremogna, Pizzalto, Pratello, si possa finalmente avere neve da dicembre ad aprile, proprio così, proprio come recitava la pubblicità dell'epoca in cui inaugurarono gli impianti del Pratello e Aremogna.
Profumo di neve, profumo di donna, chi puo' aver dimenticato il tango danzato con elegante maestria dal non vedente Al Pacino e dalla bellissima giovane donna, tratta in salvo da una snervante attesa, per un immeritevole uomo, dal galante colonnello non vedente, istruito dal giovane Charlie sulle dimensioni della sala, tutta da sfruttare, con i passi sincopati della nostalgica melodia. Così danza la neve, lenta, veloce, veloce, leenta (così suona il ritmo del tango); leggera risale in alto incurante della gravità e poi, d'incanto, spinta giù da una improvvisa folata, sembra assumere il ritmo sincopato della repentida argentina. Da bambino restavo ipnotizzato dalla magica danza dei fiocchi di neve e tuttora faccio fatica a sottrarmi a simile sogno fiabesco.
A Maddaloni, l'aria piu' frizzante che mai faceva accoglienza agli appassionati di sci ritrovatisi per la presentazione, presso Dada Sport Only Ski, della gamma Stoekli 2017. Narrazione dell' ottimo Roberto Grigis, il Grigio, come lo chiamavano quando si esibiva in Coppa del Mondo, forte di un titolo di Campione Italiano e di una adgnatio con Robertino Erlacher, punta di diamante degli azzurri dell'epoca. La gamma Stoekli è un alto di gamma sempre e comunque, perfino gli sci destinati al noleggio, sono per un noleggio di lusso, quindi beneficiano di tecnologie costruttive, di rifiniture e di esecuzione ineguagliabili. Tempi di prossofusione (28 minuti), macchinari computerizzati prodotti ad hoc ed esclusivamente per la nota fabbrica elvetica, sistemi di posa e di raffreddamento dei collanti, illustrati magistralmente da Grigis, hanno lasciato tutti a bocca aperta e rappresentato le virtù di una fabbrica dai numeri artigianali (solo 45000 paia di sci prodotti in un anno), ma dai processi produttivi da industria all'avanguardia in tecnologia, ricerca e sviluppo. Una per tutte: gli studi di una biologa hanno offerto lo spunto per la tecnologia "TURTLE SHELL". La ricercatrice aveva osservato che le placche dello scudo delle testuggini non combaciano perfettamente ma sono separate da sottili linee sinusoidali dal doppio effetto di evitare il surriscaldamento dell'animale all'interno del guscio e, al tempo stesso, di creare, sotto l' esercizio di una pressione esterna, un immediato irrigidimento della corazza protettiva. Questo disegno sinusoidale, riprodotto con laser ad altissima precisione su una sottile sfoglia di alluminio trattato al titanio che viene prossofusa nel corpo dello sci, permette una docile flessibilità entro ceerti limiti di curvatura dell' asta-sci, per poi garantire la massima rigidità oltre certi limiti. Fantastico, provare per credere ed il Grigio ha fatto appunto testare la sfoglia di alluminio al titanio incisa con due tagli longitudinali sinusoidali e paralleli, che, docilmente, si inarcava fino ad un certo punto per poi irrigidirsi, se la pressione esercitata aumentava.
Al termine della miracolosa dimostrazione, Flavione Cuccaro, ospite della serata, teste' insignito della targa di referente Stoekli per il Sud, ha dato la stura a squisite bollicine brut, destinate ad innaffiare leccornie quali bocconcini di ogni genere. E cosi', cazzeggiando fra un bocconcino e l'altro, tra un flut e l' altro, gli invitati hanno avuto modo di gettare un occhio sugli articoli in esposizione.
C'era di tutto, vero è che Dada Sport si fregia dell'esclusiva "only ski", dove l'onlly si può riferire al non ce ne è per gli altri sport, perché, quanto allo sci, il buon Flavione non fa mancare proprio niente ai suoi afficionados. L' ho perfino sfidato. Mia domanda: ce li hai i Dal Bello? Sua risposta: si; D. "e i Tecnica?" R. "banale, si ovviamente"; D. "e i Salomon, gli Head, Lange, Atomic, Rossignol, Fisher?" R. Sempre monotonamente Si, tralasciando ovviamente gli Stoekli, di cui Flavio e' main dealer della casa madre nel Sud.
Archiviati gli scarponi, ho rinunziato quindi a fare altre domande provocatorie, perché, gettando un'occhiata sulle rastrelliere per gli sci, ho scorto, con la coda dell'occhio, Fisher, Head, Atomic, Blizzard, Rossignol, Dynastar. Basta così, mi sono detto ora lo frego sull'abbigliamento, ma pure in questo settore ho capito subito che non lo coglievo impreparato: sulle grucce c'era il meglio di Robe de Kappa, Poenix, Dainese, Zero Rht, Stoekli, Icapeak, CMP, Rossignol e sono sicuro che tanti altri brand mi sono sfuggiti in quella fantasmagoria policroma da capogiro. Bolle', Poc, SH, Shered, Uvex, Okley per caschi e occhiali naturalmente.
Il cazzeggio fra gli stand è stato anche occasione di una simpatica reimpatriata con gli amici del mondo dello sci napoletano, casertano, beneventano e molisano. C' era la simpatica Paola Capuano, da Napoli, sempre sorridente ( quando non sta in mezzo ai pali , perché la' è sempre straincazzatissima). Da Campobasso e dintorni, Antonio Iocca, Presidente dello S.C. Campitello Matese, che tutti ricorderanno anche quale dinamico Presidente del Comitato molisano della F.I.S.I., nonché quale giudice di gara; Antonio Di Cesare, impeccabile giudice di gare delle memorabili competizioni di Campitello Matese; Mario Laudati, indimenticabile Presidente dello S.C. Campitello Matese; da Caserta, infine, Luciano Testa, uno dei pochi a Caserta ad aver coronato l' attività sportiva con l' ambito titolo di maestro e, dulcis in fundo, sempre da Napoli, Giovanna Miale, dagli occhi di smeraldo.
La serata si è chiusa con l' inevitabile, data la presenza di così autorevoli molisani, amarcord sui ruggenti anni 70, sulle stupende gare di Campitello Matese, sul gigantone con partenza a quota 1900 ed arrivo a 1400, sull'inestimabile RiccardoPlattner, che seppe imporre nel profondo Sud la puntualità, i ritmi di lavoro, la precisione maniacale, il perfezionismo e l'essenzialità del perfetto sud tirolese.
Tempi andati, quando a Campitello Matese, nei valloni, si accumulavano, a fine inverno, 9 metri di neve che ci permettevano di disputare, a primavera inoltrata, su piste perfette, gare indimenticabili, come un Derby Roma-Napoli, a fine aprile, vinto dai romani per un inezia e sol perché gli elementi napoletani di punta, nella categoria giovani, Fabio Marino e Marco Berardinone, per eccessiva aggressività, bucarono la gara, vanificando così il primo posto assoluto di Fiordiliso sul "romano" Kranner.
Ai ricordi è subentrato subito l'auspicio di una grande gara Master a Campitello Matese e perché no, sulla scia dell'abbinata Roccaraso-Campo Felice 2017, di un coordinamento allargato alla localita' molisana che, in epoca Plattner, ospitò competizioni ai massimi livelli.