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24 e 25 gennaio anno domini 2025, S.A.I. Napoli e S.C.Vesuvio (quest’ultimo con il prezioso supporto delle provvidenziali EDIZIONI SIMONI) calano un poker d’assi: quattro gare impeccabili, disputate finalmente sulla Pallottieri al completo, o se si preferisce, “dall’alto”. Non c’è che dire, la Pallottieri con partenza dall’alto è di tutt’altro sapore, purtroppo, vista la sua esposizione, di faccia al sole, difficilmente è praticabile, anche in pieno inverno. In genere la seconda gara di giornata è sempre a rischio collasso proprio della parte alta della pista, quella che sta esattamente di faccia al sole. 

Per chi non lo sapesse, o peggio, per chi se ne fosse dimenticato …

Bufera
…….lo sci è uno sport invernale, con la variante invernale-appenninico dalle parti nostre. Imprevedibilità, mutabilità, capricciosità ne sono le “virtù”.
Se i montanari alpini ci ammoniscono sulla rapidità delle mutazioni delle  condizioni atmosferiche, noi marinai appenninici abbiamo mutuato dalla saggezza marinara che “p mar nun se fann programm” come dire “a comm ven”. Ahinoi però, quella che è saggezza per mare, noi ce la portiamo in tutte le nostre attività, perfino in quelle produttive, salvo quando espatriamo, allora tiriamo fuori il meglio, la sintesi fra disciplina programmatica e creatività improvvissativa.
La nevicata era annunciata da un paio di settimane, ma niente, completo blu fino a mercoledì 15/01, poi, a vanificare il fattore casa che avrebbe consentito ai nostri di allenarsi saggiando in esclusiva le piste di gare, la nebbia agli irti colli nevischiando sale. E che ci vuoi fare,  giovedì 16/01 visibilità sotto zero, tra nebbia  e peggio ancora, malefici aghi ghiacciati ad incrostarsi sulle mascherine, per i master quasi nulla da fare, anche perché al lato del tracciato master, c’era un tracciato ragazzi e allievi, che incuranti delle condizioni di non visibilità, si fiondavano a palla col rischio che se non stavi in traiettoria o addirittura incappavi in invasione di campo, il crash era inevitabile. 

Picconato il muro delle quattro gare

Muro di Berlino

Overture di stagione più blasonata non potevamo aspettarcela, si parte con la Coppa Italia, e non è tutto, perché quest’anno, grazie alla caparbietà e all’impegno di CZERO6 e CLS in primis, e di MASTERMIND e CAM a seguire, si è stato picconato il muro delle 4 gare.
In estrema sintesi, si ricorda che la Coppa Italia si articola in due fasi. In una prima fase di sei gare, da disputare  in almeno due specialità diverse,  nelle singole gare, ciascuno accumula, secondo le regole di Coppa del Mondo,  i punti che si porta in dote nella finale.
I Comitati appenninici, fino all’anno scorso, nel loro complesso, si vedevano assegnate 4 gare della prima fase, mentre equo sarebbe stato averne sei da sparare, one shot, in un unico weekend.  Quest’anno, invece, grazie al costante martellamento dei suddetti Comitati, club ed enti promozionali, si è riusciti a far accettare, a chi di competenza, il principio che i Comitati Appenninici, nel loro insieme, costituiscono un’unica macro zona, estesa da nord a sud una cifra, per cui giustizia vuole che a tale macro zona vengano attribuite sei e non quattro gare della prima fase. Chi vive in Lombardia, in Veneto, in Piemonte, Liguria, Emilia- Romagna o Val d’Aosta, con lo stesso kilometraggio di un suddista si può fare le sei gare della prima fase, mentre il sudista con lo stesso kilometraggio potrebbe fare solo le quattro gare assegnate alla macro zona Centro Sud, poi, fatte le quattro gare abruzzesi, il sudista sarebbe costretto a migrare al Nord per 
completare il pacchetto delle sei gare della prima fase, una palese violazione della par condicio “distantiae”.