I HAD A DREAM!

Acquaviva
 
Grazie al binomio "Prima Neve Diavoli Bianchi"- "3PUNTO3", con le gare 1 e 2, si è dato il via al Circuito MasterMind 2018, il settimo, in assoluta armonia, nonostante la numerologia ci faccia evocare gli scompigli matrimoniali del settimo anno; tutt'altro, sulla scia di MasterMind, ferve anche nella Capitale un rinnovato interesse per i Master; da una costola dell'Aliski è neonato lo sci club CZERO6 che già si impone all'attenzione degli appassionati con iniziative innovative di grande appeal.Ma torniamo a noi per tributare un meritato plauso a Massimo Gargano, coautore con il salomonico Cerbone di una coppia di gare di indiscusso rispetto, ma anche, e in questo caso il plauso e' tutto suo, di imbandire per la premiazione un tavolo dalle sette meraviglie, con copiosa esposizione di coppe, trofei e prodotti tipici dell'agroalimentare della fertile terra di Puglia; non solo esposizione, anche consumazione immediata dei fermi e delle bollicine di CasalTrinità, che hanno dato la stura all'euforia dei vincitori e volto al riso il broncio degli sconfitti. Morale della favola, quella che poteva essere una una tediosa premiazione, si è risolta, come in questi casi si conviene, in una festa gioiosa che ha coinvolto tutte le generazioni presenti, dai C 12 ai giovani-senior, questi ultimi, grazie al S.A.I. Napoli, presenti in forze a dare senso concreto a quella trasversalità agonistica generazionale ideata, fortemente voluta e alla fine ottenuta da MasterMind.
La festa della premiazione è stata anche l'urlo liberatorio dei promotori che, d'incanto, hanno visto dissipati i tanti dubbi della vigilia, dalla novità dei cronometristi, alla lievitazione dei costi, per finire alle minacce dell'atmosfera.
Il tempo si era annunziato pessimo, ma ciò nonostante, Andrea Buffardi, patron del Progetto Neve, con la tracciatura e commento tecnico dell'illustre Cristian Castellano, è stato capace di salvare la prima parte dell'allenamento del venerdì, allestendo un tracciato impeccabile su quasi tutta la pista di gara. Poi, In serata, è arrivato il rassicurante responso del Meteo AM (che sta per Aeronautica Militare), clear! Clear! CLEAR! Dalle 10 CLEAR!
Provvidenzialmente, come da MasterMind auspicato per le gare in pieno inverno, la partenza di gara 1 era stata fissata alle 9,30, anche per rispetto degli ospiti che non pernottano a Roccaraso; ancor più provvidenzialmente il sole è apparso sul finire di gara 1, sicche' a tutti non è stato offerto il destro di recriminare sulle condizioni di visibilità. In ricognizione raccolgo questo commento da un autorevolissimo concorrente, Emanuele Reale: "neve perfetta...ma per andare a sciare " e già, nei giorni precedenti era successo di tutto in perfetto stile appenninico e più non si poteva pretendere da Ciro Sertorelli, sempre capace di miracoli e infatti, grazie anche alla rara saggezza dei due tracciatori, nessuno ha trovato a ridire sulle condizioni della pista.
 
Gare 1 e 2 Master D, vince Francesca Vannucci dello S.C. Posillipo, con pieno merito, visti i tempi; purtroppo il settore, che già languiva è copletamente evaporato, le donne sono invitate a farsi avanti, non fosse altro che per ritirare i guiderdoni.
 
Nel passare al sesso forte, mi corre l'obbligo di ricordare che, da sempre, mi sono dato la regola ferrea di citare solo i primi tre di ciascun gruppo, eccezione per la coppa Italia, per la quale citerò i top five. Svariati dubbi turbavano le menti dei fan: riuscirà Andrea Ballabio a dimenticare il recente intervento al crociato? E il suo rivale di sempre, Cesare Veneziani, si sarà riassestato sui rendimenti di due stagioni fa, ante incidente? Valerio Romano, visti gli indubbi progressi fatti, si sarà riportato sotto al duo di sopra (venia per il bisticcio di parole) fino a minacciar di alitar loro sul collo? Massimo Ferraro si accontenterà del terzo gradino del podio, o pretenderà di più? Francesco Acquaviva, che non ha sciato un tubo riuscirà ancora a brillare, sia pur saltuariamente? Cristiano Orlandi, che per sua stessa ammissione, ha sciato un tubo e mezzo, strapazzerà ancora i suoi avversari, salvo qualche rara eccezione? Alvise Zanardi, dopo tanti anni di quasi fermo tecnico, sarà ancora in grado di rinverdire i tempi in cui, con Alberto Tomba, militava nella squadra del Comitato Emiliano? Jacopo Koch, che si è messo di tigna, si accontenterà di rendere insonni le notti dell'amico Paolo D'Appollonio, o aspirerà a maggiori traguardi? E Stefano Mander c'è la farà, nel combattutissimo gruppo B, a balzare sul podio? Sua Reale Maestà Emanuele (ci manca solo il Vittorio a sugellare la sua regalità) concederà almeno qualche briciola ai suoi contendenti? Il possente Matteo Corvatta e l'eccentrico "l'Aquilotto" se ne staranno li' a far da spettatori o irromperanno sulla scena a guastar la festa a tutti? Gian Luca Di Cicco, che pare ormai votato alla maratona, si ritroverà in una gara di mezzo fondo, quale è paragonabile un gigante? E da ultimo, botto finale, la new entry Aldo Ballabio annichilerà tutti quanti? O, grazie all'acquisita zavorra di adipe, risparmierà ai contendenti troppo umilianti raffronti cronometrici? Interessanti tematiche, esaminiamo gli svolgimenti.
 
Gara 1 Master C a dispetto del crociato, Andrea Ballabio (SAI NAPOLI) inizia la crociata 2018 da C e va vincere, con un rispettabilissimo 48,91 davanti a Valerio Romano (SC 18), che, a conferma delle previsioni, quasi gli si incolla in cuollo (traduzione per gli stranieri: gli si incolla sul collo) a 70/100, un po' più indietro, ma comunque niente affatto distante, Massimo Ferraro (SC Napoli ) con 50,27. Con gara 2 si cambia registro, ma non la configurazione del podio che presenta gli stessi occupanti agli stessi ripiani, con la differenza però che Andrea, si scatena e scava un solco di 1" e 41/100 tra se' e Valerio Romano e addirittura di 2"e79/100 tra se' e Massimo Ferraro.
Il gruppo B si è rivelato sorprendentemente Combattuto, basti pensare che in gara 1 fra il secondo e il settimo ci sta meno di un secondo, mentre in gara 2 fra il primo e il quinto c'è meno di un secondo. In gara 1 Emanuele Reale (S.C. 18) recita il suo ruolo di signore incontrasto e va a vincere per 94/100 sul coequiper Alvise Zanardi, che senza timori reverenziali, ammette di tenerlo puntato come suo riferimento, buon terzo a 1"e 7/100 Matteo Corvatta da Senigallia. In gara 2, mentre tutti si aspettavano l'implacabile replica del Reale, succede l'annunciato imprevedibile: Francesco Acquaviva (SAI Napoli), che fottendosene del politicaly correct, spavaldamente aveva annunziato che in caso di buona visibilità avrebbe suonato un'altra sinfonia, il Tannoiser, quello di Apocalypse now per intenderci, si avventa sul traguardo col suo ghigno da elettrocardiogramma sotto sforzo e stampa, per l'ovazione allibita dei presenti, un 50,78, di 6/100 inferiore al tempo di Emanuele. Alvise Zanardi, pur autore di uno splendido 51,04, deve "accontentarsi" del gradino più basso del podio. Alla premiazione, su quel podio da incorniciare, Francesco non stava più nella pelle, anche perché, nell'attesa della sua proclamazione, ci aveva dato giù alla grande col Bri' del CasalTrinita'. Andrea Ballabio, visto l'exploit di Francesco e che aveva dunque disquisito sull'inutilità degli allenamenti, scongiurava che gli fosse rivelato almeno il segreto della sciolina. Dalle parole del vincitore di gara 2 dei B: "sono arrivato ieri sera tardi e quindi stamattina non mi è rimasto che chiedere al nolo sci, sotto la telecabina, di passarmi qualche cosa per ingrassare le solette" e facendo il gesto dello sciolinatore, ne mima il passare degli sci sull'apposito rullo impregnato di chissà quale porcheria, rivelatasi vincente per l'occasione. Bo', fate voi, stravolti tutti i sacri comandamenti per lo sciatore virtuoso, che gli andiamo a raccontare ai giovani campioni in erba?
 
Tra gli A, nessuna sorpresa, nessuna suspense ad interrompere il monologo di Aldo Ballabio (3PUNTO3) che, con i suoi 46,78 di gara1 e 49,63 di gara 2, molla rispettivamente all'Aquilotto (Senigallia) 1" e 97/100 in gara 1 e 2"e 24/100 in gara 2; terzi rispettivamente un ritrovato Stefano Mander con un dignitosissimo 48,79 ed il sorprendente motocrossista prestato allo sci, Carlo Langella, che per 3/100 scavalca Stefano Mander.
 
CLASSIFICHE PROVVISORIE Challange Italo Kuhne a squadre.
Per il momento ancora lotta serrata, al comando lo squadrone, quantitativamente e qualitativamente, del S.A.I. Napoli a 1845 punti, tallonato dallo S.C. 18 con 1814, mentre 1656 punti sono ad appannaggio del neonato, ma già in lotta per il primato, CZERO6, che precede un trittico a stretto contatto di gomiti: Aliski (1218), S.C. Napoli (1196) ed S.C. Posillipo ( 1192).
 
Up grade.
A rigor di cronaca va precisato che per i forti, cioè per coloro che già vantano bassi punteggi in lista base, vincere è missione quasi impossibile. Gruppo C Conduce Vito Pacucci con meno 20,01 punti davanti, niente popo' di meno che ad Andrea Ballabio con meno 12,11. Up grade B Imprendibile Alessandro Mecco con meno 211,83 davanti a Jacopo Koch con meno 43,00 e ad Alvise Zanardi con meno 22,79. Up grade A Saldamente in testa Andrea Tomassini a meno 123,30, seguito da Valerio Romano jr a meno 80,46 e da Carlo Langella a meno 33,27 A
 
Over 200 punti F.I.S.I.
Valerio Romano jr, con 64 punti, se la deve vedere con una pariglia di inseguitori a 50 punti nelle persone di Davide Fonzone e di Lorenzo Amoroso.
 
B over 150.
Lotta serrata tra Filippo Perrone a quota 33, Rodolfo Rimatori 29 e Dario Cimmino a 27 C Over 150 Vito Pacucci con 80 punti precede di misura Sergio Pizzi che vanta 72 punti, mentre, un tantino più distanziato insegue Gaetano Rajola con 64 punti.