TIRA O NON TIRA?

Lindesy Vonn
 
Era questo l'amletico dubbio che, alla vigilia di gare 11 e 12, tormentava le menti della mezza centuria di finalisti MasterMind; ovviamente simili corni del dilemma non si riferivano alla odierna icona dello sport, canone di dinamismo, seppur imprigionato nel geniale scatto del fotografo e spedito a futura memoria degli studenti di qualche millennio a venire, i quali resteranno incantati al cospetto di quella plastica rappresentazione muscolare, che, nel frattempo, avrà fatto riporre negli scantinati dei musei le copie del famoso "Discobolo" di....? Fidia? E no, quanti guasti ci tocca subire da questi politici, che, ad onta della propria ignoranza, tra loro, si danno dell'ignorante. E già, fu Gianfranco Fini ad attribuire, ufficialmente, a Fidia, l'opera di Mirone.
Ma poco importa, all'indimenticabile Lindsey, MasterMind, novello Petrarca, dedica questo verso: "Teneri, flessuosi sci, ove le belle estremità pose colei, che solo a me par donna".
Tira o non tira, questa neve ridotta ad una granita "imporpata" d'acqua? Alla vigilia, su questo, si interrogavano, pensosi i finalisti. Il fattore "k" e le previsioni erano per il tira, ad onta di una maliziosa insinuazione proveniente dall'altopiano delle Rocche (Di Cambio e Di Mezzo), che produceva una malaugurata falcidia tra gli iscritti. Per nulla fiaccato da simili presagi l'ottimismo degli indomiti organizzatori dello S.C. 0,40, anzi corroborato dalla fede nel nostro nume tutelare, Emilio Buccafusca, davano l'ordine di rompere gli indugi, dare il via alla riunione di giuria e farsi luogo alla redazione dell'ordine di partenza. E, alla fine, con la benevolenza di Emilio, ha tirato.
Ore 7 del 18/03 completo blu, temperatura under 0, la granita disordinatamente scomposta dopo il nubifragio di sabato 17/03 era stata, notte tempo, sapientemente spalmata dagli uomini di Ciro il Grande, sicche', al mattino seguente, il fondo della mitica "Canguro" si presentava come un uniforme superficie di minutissimi granuli duri e compatti, l'ideale per una gara, nessuna traccia della temutissima sottile crosticina ghiacciata, pronta a frantumarsi ai primi passaggi.
Ore 7,45, inizio ricognizione, il blu è ormai grigio scuro all'orizzonte e sbuffi di pulviscolo nevoso preannunciano vento forte.
Ore 8,50, la tempesta annunciata è già in atto, ma si parte; unico trascurabile ritardo è da imputarsi ai giudici di porta, che increduli sull'effettiva partenza, tardano a prendere posizione. Vista l'aria che tira, la giuria annuncia che gara 12 parte immediatamente dopo gara 11, senza soluzione di continuità. Nessuna protesta, nessuna interiezione, del resto come è mai possibile oltraggia re quella stoica giuria, che, in previsione del peggio, decide saggiamente di accorciare i tempi, azzerando gli intervalli tra una gara e l'altra? Tira o non tira....il vento contrario? No a fine pianetto gira e te lo ritrovi dietro e quasi quasi non conviene accucciarsi in posizione, in modo che, per l'effetto vela, voli, così sentenzia autorevolmente Valerio Romano, olimpionico di vela a Seul.
 
Pronti Via, la numero 1, Paola Capuano, al rientro da un brutto e replicato botto al ginocchio, causa il gelo, opta per una mees calda ma turistica: niente tutina, ma soprapantaloni imbottiti e giaccone; il già demotivato Valerio Romano apprezza la scelta e annunzia di lasciarsi in dosso lo scalda muscoli. Le "ragazze" sono state accorpate alle giovani stante la regola del cinque. All'arrivo risulta prima la giovane Giorgia Riemma del SAI Napoli, seconda Elena Matronola del CZERO6 e terza la Paoletta, ma i tempi sono in linea col tempo, da brividi.
Tra gli C vince Andrea Ballabio, ma il suo tempo (109.77) non lo soddisfa, imparagonabile con quanto si è fidato di fare nella finale di Coppa Italia, probabilmente, con queste condizioni atmosferiche, sono riemerse dal sub conscio le memorie sgradevoli del recente intervento al ginocchio; secondo Valter Ciaralli del CZERO6, distanziato ma con la scusante di essere al primo incontro con la "Canguro"; ancora più indietro Massimo Ferraro (S.C. Napoli) pure lui frastornato per le raffiche di vento.
Ma quando il gioco si fa duro, i duri entrano in gioco e con i B i tempi calano a piombo sotto l'uno e dieci: primo, e che dubbio c'è, Emanuele Reale del 18, per lui non esistono raffiche, non esiste neve cadente ad accumularsi sugli occhiali, per lui il cronometro si ferma su un incredibile 1.05.86; secondo, il suo fratellino più vecchio di sette anni ed ormai con un piede nella fossa dei C, Clemente, che gli arriva, scusate se è poco, ad 1"e 10/100; terzo un Matteo Corvatta del Senigallia, che a vederlo, sembrava volare e che invece resta dietro a Clemente di ben 2" e 36/100, a dispetto dei 12 anni di meno.
In categoria A, vince Carlo Langella del 3PUNTO3, davanti a Riccardo Sanges del FREESKI e a Valerio Romano junior dello S.C. Napoli, un tris con tempi più umani, nell' ordine 1.16.23; 1.17.41 e 1.22.49.
 
In gara 12, si azzerano i tempi di intervallo, la stoica giuria, all'addiaccio nella bufera a taglia faccia, si fa eroica, ma i tempi in gara si allungano: gelo, stanchezza e la consistente coltre di neve depositatasi, in un non nulla, sulla pista di gara mettono il freno ai pochi ardimentosi che decidono di tuffarsi nell'abisso di gara 12.
Tra le donne si conferma al primo posto la Riemma, mentre la Capuano scavalca la Matronala, che nonostante viva alle falde del Gran Sasso d'Italia, si deve essere assiderata. In categoria C, Andrea Ballabio è ancora primo, ma stavolta si ritrova Ciaralli a 58/100, mentre Valerio Romano, tra i pochi a migliorarsi, scala il terzo gradino del podio.
Tra i B, contro il Reale Emanuele non c'è nulla da fare, ma i complimenti sono tutti per Clemente, che gli arriva dietro a meno di un secondo (96/100 per la precisione) e dire che la sera prima, a commento della stagione che volge ormai quasi al termine, Clemente si era lamentato di aver smarrito la continuità di rendimento, oscillando fra picchi alti e bassi, voglio sperare che gare 11 e 12 le ascriva ai picchi alti; terzo un sorprendente Andrea Buffardi, che smessi i panni di Presidente del Posillipo e di allenatore MasterMind, debitamente incazzato per aver mancato il podio in gara 11, si cala a piombo a spodestare il Corvatta dal podio di gara 12.
Tra gli A, stavolta, Sanges, per soli 15/100, si fa Langella, mentre terzo resta ancora Valerio Romano junior.
 
TROFEO ITALO KUHNE
Lotta sempre aperta anche quest'anno, nonostante l'ennesima vittoria annunziata del SAI Napoli non lo faccia intendere, ma sono i punti che parlano; meno di 300 punti, sulla somma di 7000 e passa, dividono il SAI NA dal 18 che finisce terzo, con il neonato CZERO6 secondo ad appena 112 punti dal SAI, che chiude a quota 7583. Anche nel 2018 lo splendido trofeo in argento finemente lavorato, offerto da Diana e Fabrizio Kuhne, farà bella mostra di se' nella bacheca del SAI NA, alle squadre vallette, solo la "consolazione" di due imponenti copponi; peccato, il CZERO6, non ce l'ha fatta, nonostante l'apporto significativo di Paolo D'Appollonio, ingigantitosi quest'anno da piscitiello e cannuccia a predatore pelagico; la coppa di legno, riservata al quarto in classifica, va allo S.C. Posillipo.
 
CLASSIFICHE GENERALI
D7 Paola Capuano vince partecipando solo alle ultime due gare e, grazie al raddoppio, arriva davanti a Margherita Sabadin e Rosa Alba Loiodice.
D6 Il 18 cala il tris d'assi, nell'ordine: Marina Capretta, Doranna Melegari e Benedetta Vittori Veneti Possati.
D5 Misto trentino-veneto-toscano: Elisa Traversa, Silvia Carraro, Chiara Bernardini.
D4 La posillipina Francesca Vannucci la spunta sull'avvocatessa romana Virginia Garrafa, terza Lucia Pucci.
D3 Flaminia, non raccoglie l'imperativo impostole dal suo cognome "Vinca" e lascia il primo posto ad Elisabetta Mazzoli.
D2 La teramana Elena Matronola non si fa sfuggire la vittoria, del resto come mai avrebbe potuto?
D1 Lara Pozzi in cima al podio, Martina Checcarelli al gradino di sotto ed Erika Ciammetti due gradini sotto.
C11 Il nordico Gianfranco Pastorini, fresco di Coppa Italia, vince davanti al toscano Gianfranco Guastini.
C10 Sergio Pizzi, udite udite, si lascia alle spalle i blasonati Enrico Ravaschio e Gianfredo Puca, entrambi della rappresentativa nazionale Master.
C9 Tutta Italia da Nord a sud: terzo il cortinese Vincenzo Gaspari, secondo il barese Vito Pacucci e primo Giuseppe Fiordiliso da Napoli.
C8 Classifica cristallizzata già da gara 10, con Valerio Romano primo, Lucio Lamberti secondo e il lucchese Massimo Panzani terzo.
C7 Non c'è ne è per nessuno, Andrea Ballabio con lo stracolmo di 900 punti si lascia alle spalle il coriaceo Valter Ciaralli, che, solo in zona Cesarini, si piazza davanti a Massimo Ferraro.
B6 Cesare Veneziani, in una stagione interlocutoria, si consola vincendo davanti a Clemente Reale, con qualche assenza di troppo, e all'entusiasta Rinissimo Barbato.
B5 Colpo di reni sul filo di lana di Emanuele Reale, che nel finale fa il pieno dei 900 punti e sopravanza Jacopo Koch, il quale, a sua volta, riesce a tenere a bada il rimontante Paolo D'Appollonio.
B4 Gare 11 e 12 come il tappone dolomitico del Giro d'Italia: Cristiano Orlandi, obbediente agli ordini di scuderia, diserta e viene scalzato dal primo posto dall'attaccante, ma anche calcolatore alla bisogna, Gian Luca Di Cicco; mentre Andrea Buffardi, in un crescendo rossiniano, dalle retrovie del sesto posto, balza al terzo.
A3 Stefano Mander conserva il primo posto, nonostante le assenze alla finale; l'incostante Francesco Di Mitri resta secondo nonostante, pure lui le stesse assenze e, lotta serratissima per il terzo gradino del podio, su cui vanno a prendere posto, ex aequo, Valerio Romano junior e Riccardo Sanges, entrambi spuntati, come fantasmi dalle retrovie della precedente classifica.
A2 Si celebra il definitivo passaggio allo sci del motocrossista Carlo Langella, primo davanti a Matteo Menduni e Gennaro Inglese.
A1 Tutti si aspettavano la vittoria a mani basse del campione italiano Master in slalom e invece, complici le troppe assenze, Aldo Ballabio risulta solo terzo, va a vincere Matteo Garofani davanti a Beever Alexander.
 
CLASSIFICHE SPECIALI "OVER"
Over C 150 PUNTI, la spunta l'indomito Sergio Pizzi del CZERO6 davanti a Nino Rajola e all'Aliski Vito Pacucci.
Tra i B Over 150, vince Gaetano Ferraro, che sul filo di lana sopravanza Rino Barbato di soli 5 punti.
Negli A Over 200 è Riccardo Sanges a prodursi in un vincente rush finale che lo proietta al primo posto con lo scavalcamento, in extremis, di Valerio Romano junior.
 
CLASSIFICHE SPECIALI "UPGRADE"
Upgrade C, è Valter Ciaralli che vince, migliorandosi di ben 80,29 punti, pur partendo da un punteggio di lista base niente affatto alto, si vede che quest'anno l'ingresso in categoria C gli ha dato nuove motivazioni.
Nei B prevale Jacopo Koch, che i maligni dicono sia ormai affetto da puchite acuta, e invece conferma semplicemente che da socio CZERO6 la vuole fare da mattatore.
Tra gli A è la new entry Valerio Romano junior a sorprendere tutti con la bellezza di meno 80,46 punti, il quale, nonostante la bella performance, sembra abbia fatto a posta a restare, per soli 5,81 punti, over 200, pur di mettersi ancora in gioco l'anno prossimo in questa speciale classifica.
 
È' andata, sotto una tipica tempesta marzaiola si archivia la stagione 2018, l'anno scorso fummo ustionati da un precoce sole cocente, in compenso, però, la tempesta ha tinteggiato di avventurose prodezze le performances dei volenterosi, quindi sarà la finale del 2018 a restare scolpita negli annali e poi leggetevi le entusiastiche chat a commento, sembra di essere tornati bambini delle elementari che chiudono il pensierino dal tema: "Una memorabile gita in famiglia". Dopo la lunga passeggiata nel bosco, culminata con il meritato ristoro del fuoco e della carne alla brace, ecco irrompere sulla scena l'immancabile temporale con buio rotto da fitti lampi, lo spavento, l'improvvisato rifugio nella baita provvidenziale e lo scampato pericolo con il ritorno a casa e l'imperdibile chiosa "eravamo stanchissimi ma felici!"