In scena Berchtesgaden a Roccaraso

valanga azzurra
Non si tratta di evocare il famigerato nido dell’aquila, dove il tiranno tedesco amava autocompiacersi dopo ogni colpo di mano ai danni dei popoli europei, trascinati a forza nella furia distruttiva della sua blitz krieg, ma di celebrare l’impresa dello S.CZERO6, che nelle gare 7 e 8 del nostro circuito, in categoria B5, ha emulato la storica impresa dello squadrone azzurro di sci alpino, che, con la memorabile cinquina messa a segno il 7 gennaio 1974, nel gigante di Coppa del Mondo, disputato nella rinomata stazione termale tedesca, diede origine al nome e all’epopea della “VALANGA AZZURRA”. 
Ben cinque atleti della stessa nazionale: Piero Gros, Gustavo Thoeni, Erwin Striker, Helmut Smalz e Tino Pietrogiovanna, ai primi cinque posti di una classifica di gara valevole per la Coppa del Mondo non si erano mai visti prima e mai si sarebbero più visti, ne’ in azzurro, ne’ attintati in altro colore. Un Tony Sailer annichilito, l’allenatore del Wunder Team, ebbe a dire: ”per battere questi italiani dovremmo allenarci di giorno e di notte!”
 
Come ampiamente annunziato, gare 7 e 8 del MasterMind 2020, sono state recuperate a Roccaraso dallo CZERO6, grazie al febbrile attivismo del suo uomo di frontiera, Gianni Cerasa, il quale, fatta di necessità virtù, ha operato in 15 giorni, il secondo trasloco, un’impresa apparentemente semplice, ma in realtà disseminata di impreviste difficoltà per chi deve, gioco forza, abbandonare i propri luoghi di riferimento, con tutti gli appoggi su cui può contare, per portare altrove una delicata macchina organizzativa. È andato tutto alla grande, alla giornata mite, che faceva temere il peggio per la tenuta della neve, si è opposta la professionale e collaudata organizzazione PROWOLF, dimostratasi ancora una volta ampiamente all’altezza della situazione, con l’allestimento di due percorsi di gara perfetti, in grado di garantire dal primo all’ultimo dei concorrenti quella par condicio, che è la precondizione della buona riuscita delle gare.
 
Da sottolineare, inoltre, la presenza di uno speaker di eccezione, nella persona di Cesare Veneziani, il quale forzosamente a riposo, ha tenuto desta l’attenzione del pubblico assiepato all’arrivo, con simpatiche gag sui concorrenti più noti; se non ci fosse zio Cesare, bisognerebbe inventarlo. Tuttavia, se un rimprovero bisogna proprio fargli è che, con la sua involontaria defezione, è andato ad ingrossare le fila dei gatti assenti, che ha dato la stura alla danza dei topi presenti; absit iniuria verbis, anche perché all’orizzonte non si notavano graziosi topolini danzanti, ma alcune fameliche pantegane pronte a fare,  dei gatti assenti, un unico boccone al prossimo ineluttabile appuntamento.  

GARE 7 E 8 
valanga Czero6Master B 
Matteo Corvatta del Senigallia con i rispettivi tempi di 46.34 e 46.95 si accaparrava di prepotenza entrambi i primi posti in palio, ma Liuk (CZERO6) non ce’ voleva sta e teneva botto distanziato rispettivamente di 44 e 49 centesimi nelle due gare, mentre Giorgio Ferri (CZERO6), subito dietro ad inseguire in gara 7 con 47.27, era  rilevato poi in gara 8 da Jacopo Koch con un rispettabilissimo 48.12; se infine a questi si aggiungesse il gruppo di appartenenza, il B5, e si aggiungessero Paolo D’Appollonio e Giuseppe Cina rispettivamente quarto e quinto in entrambe gare 7 e 8, eccovi servita la Berchstegaden “de noartri” al quadrato, con 5 CZERO6 ai primi cinque posti in gare 7 e 8 (clicca qui), roba da non credersi per un club appena nato!

Master D
Incredibile dictu, avrei voluto esserci, chissà se Paoletta Capuano (Posillipo) ha tirato fuori l’urlo liberatorio per aver finalmente trafitto, in entrambe le gare, la sua bestia nera, la compagna di squadra Francesca Vannucci, vittima, come l’infallibile video documenta, di una improvvida caduta in gara 7 e della sua disordinata foga di rivincita in gara  8; bella lotta tra le due, non c’è che dire, 53.70 e 57.41 rispettivamente Paola, 55.31 e 57.51 Francesca; terza la saina Mara Berha, che quatta quatta, gara dopo gara, si avvicinava con 58.29 in gara 7, compromettendo però gara 8 col salto di porta 16

Master C
È in questa categoria che è rimasta ancora una volta insodisfatta la fame di rivincita di Andrea Ballabio (SAI Napoli), orfano di Geli e Reale C.  a contendergli il primato in entrambe le gare; fermava il cronometro rispettivamente su 48.03 e 49.87; in gara 7 teneva a 2.15 Massimo Ferraro (SC Napoli) non più in avvicinamento, come nelle ultime gare, e Carlo Conti dell’americaneggiante Chewingum, autore in gara 7 di 51.05, e che, in gara 8, scavalcava addirittura Massimo Ferraro, forse vittima di qualche problema e pertanto spodestato dal secondo gradino del podio per accomodarsi sul terzo.

Master A
Monopolio di Massimo Della Rocca (Senigallia), che primeggiava a mani basse con gli ottimi 46.95 e 47.36; Francesco Dimitri (Orvieto 97), che in gara 7 sperimentava inopinatamente sci più lunghi dei soliti, stavolta le beccava e, ripresi in gara 8 gli sci più corti, le beccava ugualmente, infatti risultava autore rispettivamente di. autore rispettivamente di 49.27 e 49.60, non impensieriva Della Rocca in gara 7 e non risultava rimontante questa volta sull’aquilotto in gara 8; terzo Sergio Amodio dell’ISKI 360..., che staccando rispettivamente 50.48 e 51.61, per il momento, stava a guardare dal basso i primi due, in attesa di tempi migliori, quanto meno per avvicinarsi a quei due fuori portata.

Da sottolineare in Categoria B5, che l’eccezionalità della prestazione dello squadrone CZERO6 ha meritato la deroga alla regola ferrea che vengono rigorosamente citati solo i primi tre di ciascuna categoria. 

CLASSIFICHE INDIVIDUALI DOPO GARA 8
È il due di febbraio di una stagione senza neve e tuttavia sono state disputate ben 8 delle 16 gare in programma, un vero primato, che consente di guardare con fiducia al probabile completamento, nonostante tutto, di un circuito, ottimisticamente molto più ricco di gare delle edizioni precedenti; non resta che invocare i benigni Numi tutelari di MasterMind, mai venuti meno negli anni precedenti e pronti a garantire, anche quando tutto sembrava compromesso, quella nevicata insperata sufficiente ad “accommogliare” i desolanti ghiaioni con quel tanto di bianca coltre atta a portare a termine il programma. Quindi, stando ormai al giro di boa, è doveroso uno sguardo alle altre classifiche a cominciare dalle generali individuali.

D8 Vicky de Dalmases del 18 con il suo acuto in gara 3 guida con 100 punti, alle sue spalle il vuoto.

D7 È Paoala Capuano del Posillipo, l’assolista, che di acuti ne ha fatti otto e sta ritta in testa a 800 punti, senza nessuna in grado di impensierirla.

D4 Francesca Vannucci,  del Posillipo pure lei, per poco manca il pari con la Capuano, visto che di punti ne ha 700, staccando Marina Di Loreto di ben 360 punti.

D3 La saina Mara Beraha viene premiata con 500punti, perché, quando è presente, spacca, lasciandosi dietro di 240 punti Livia Mariano.

D2 Prima in involontaria solitaria, con 200 punti Giuseppina Franchi

D1 È la grintosissima quanto inesperta Sabrina Donati di Oggi è Così ad emergere con il cospicuo bottino di 380 punti, la segue, ma non la insegue, con 180 punti, Francesca Caruso.

C10 Giochi apertissimi tra Gianfredo Puca del SAI Napoli (700 punti) e Sergio Pizzi del CZERO6 (660 punti), Puca lamenta però un’incomprensibile esclusione da gara 8 per via di una interpretazione regolamentare a doppio senso. In terza piazza il finalmente rientrato Nino Rajola del Napoli, fermo, per troppe assenze, a 140 punti.

C9 Giuseppe Fiordiliso, (600 punti) del SAI Napoli,deve ringraziare Paolo del Fico dell’Ovindoli (a quota 260) e Lorenzo Sartorelli dell’Aliski Racing (a quota 180) se conserva il primato sull’inossidabile Stefano Simonetti dell’Aliski Racing, accreditato di 580 punti; infatti il duo del Fico/Sartorelli ha fatto irruzione a sorpresa nelle gare di recupero di Roccaraso, tenendo così a risicata distanza dal primato il Simonetti.

C8 Valerio Romano del 18, a quota 600, conserva anch’egli il primato, nonostante il doppio zero, per assenze in gare 7 e 8 e frattura costola la’ dove ha gareggiato in alternativa alle gare nostrane; non ne ha approfittato il suo inseguitore, Lucio Lamberti del SAI NA, pure lui con doppio zero in gare 7 e 8 e frattura malleolo; la gara tra i due è ormai anche a chi guarisce prima e non si scassa più. Mauriziaccio Paris dell’Aliski Racing, terzo con 200 punti, aspetta sornione.

C7 Andrea Ballabio (SAI NA punti 680), dopo un avvio incerto, sta procedendo da gara 4 in poi a botta di 100 punti a gara; Massimo Ferraro ( SC NAPOLI) , che non si da’ per vinto, non riesce a tenere però il passo di Andrea e viaggia a 390 punti, appena davanti a Cesare Veneziani dell’ONE RACE che sta a quota 365.   
Fuori dai giochi, fermo a 200 punti per infortunio, l’attesissimo Clemente Reale del 18, new entry in questa categoria C.

B6 Giochi apertissimi tra Giulio Nuti davanti a tutti con 600 punti, Raffaele Fiocca dell’ISKI 360... segue a quota 445 e Gaetano Ferraro, dell’Agonistico RACE subito dietro con 430 punti; il primo ha un discreto margine, ma gli altri due non sono affatto tagliati fuori e la prima piazza se la possono ancora giocare.

B5, Cristiano Orlandi, Maestri Laziali, nonostante qualche assenza di troppo che gli ha “fruttato” i due zeri nelle ultime due gare, sta saldamente in testa, anche se il margine di soli 20 punti su Giorgio Ferri del CZERO6, appare irrisorio; ma il Reale spauracchio si annida alla terza piazza di Emanuele Reale, del 18, accumulatore di 400 punti con sole quattro partecipazioni e quindi autore di un poker d’assi; la lotta per il primato è circoscritta ai tre di sopra, con possibile inserimento, ma solo per il bronzo , di Paolo D’Appollonio (375 punti) e di  Jacopo Koch (330), che ancora potrebbe rompere le uova nel paniere, se trovasse maggiore continuità di rendimento.

B4 Matteo Corvatta del Senigallia appare fuori portata con il suo ruolino di marcia che gli ha portato, finora, ben 700 punti; la lotta è invece apertissima per le due piazze subordinate, per le quali stanno lottando all’ultimo fendente i due saini Adolfo Aloschi e Giovanni Pediconi, con i rispettivi quasi identici bottini di 470 e 465 punti.

A3 Il Viterbo 97 si appella a Francesco Dimitri, che, forte di un rendimento costante, con 720 punti sopravanza di 80 lunghezze Massimo Della Rocca del Senigallia; i due, finora, se le sono date e restituite, con una leggera superiorità di rendimento di Dimitri che ha portato sempre fieno in cascina in tutte le gare, mentre l’aquilotto accusa 80 punti in meno per aver bucato gara 1.

A2 Grande continuità di rendimento fa registrare Sergio Amodio dell’ISKI360, che gli consente di guidare la classifica di questa categoria con un ragguardevole 720 di punteggio, ma c’è poco da rilassarsi, perché Carlo Langella del 3PUNTO3, con 100 punti in meno, ha ancora le carte in regola per una remontada nelle fasi finali del circuito. Il terzo, il saino Matteo Menduni, figura attardato a 400 punti essendo, peraltro, mancato in gare 7 e 8.

A1 Testa a testa a 200 punti ciascuno tra Matteo Garofani e Nicola del Principe; viste le numerose buche di entrambi, si prevede che dei due prevarrà colui che sarà presente con maggiore costanza nelle gare che restano da fare da qui alla fine del circuito.

OVER 200 PUNTI F.I.S.I.  A
Un testa a testa da mal di testa tra Giuseppe Di Costanzo, che ha assommato la bellezza di 174 punti e la new entry Cesare Naldi dello S.C. Napoli che lo tallona con quattro punti meno, la lotta per il primato sembra circoscritta a questi due, perché gli altri sono distanziati nettamente.

OVER 150 PUNTI F.I.S.I. B
Due nomi si staccano dagli altri, Giovanni Pediconi del SAI Napoli con 153 punti e Rodolfo Rimatori del CAI Roma con 122 punti, gli altri navigano più staccati, di oltre 50 punti dal primo e di oltre venti dal secondo, per loro sembra proprio difficile sovvertire lo status quo.

OVER 150 PUNTI F.I.S.I. C
In questo caso il gioco si fa duro a tre, fra Sergio Pizzi che conduce a quota 180 punti, Romolo Parenti che insegue all’inezia di 9 punti in meno e Stefano Simonetti ad appena tre punti dal Parenti; pronostico impossibile dato l’equilibrio di rendimento fin qui mostrato dai tre.

UP GRADE
A mio avviso la gara più bella, dove il mio avversario sono io stesso, dove risalta il vero spirito agonistico, ovvero il superamento del principio “ l’ importante è vincere”, perché invece No, l’importante è migliorarsi. 
Nell’Up grade è premiato, infatti, chi, anche in una sola gara, realizza il maggior decremento di punti rispetto al proprio punteggio di lista base, i non punteggiati sono accreditati di 400,00 punti; unico limite è l’aver preso il via ad almeno la metà più una delle gare ( si raccomanda di leggere il regolamento pubblicato sul sito). Va da se’ che i giochi sono aperti fino all’ultima gara, sono esclusi solo quelli che si vedono contro la matematica e cioè che all’ultima giornata di gare non potranno dire di aver  preso il via ad almeno la metà più uno delle gare. Le sorprese non finiscono mai.

Master C
Conduce, con meno 224,8 punti, una vecchia conoscenza dello sci, tornato a far capolino fra gli sciatori, perché intignatosi col golf e vuol ben figurare alla combinata mondiale sci-golf. Si tratta di Maurizio De Rosa, il suo decremento è ragguardevole e induce a ben sperare per il primato

Master B
A meno 141,72 punti non dorme sonni tranquilli Stefano Berruti, la new entry del club di Roccapia, perché gli sta col fiato sul collo, a meno 120,79, Raffaele Fiocca ed abbassare di ulteriori 21 punti significa migliorarsi di circa un secondo, impresa tutt’altro che impossibile.

Master A
Piero Vigo, altra vecchia conoscenza, con i suoi meno 165,68,  potrebbe aspirare al primato, ma pare che il suo rientro sia stato del tutto estemporaneo e quindi, a meno di ripensamenti che gli facciano gudagnare il quorum partecipativo, sarà tagliato fuori, a tutto vantaggio di  Cesare Naldi, il quale, viceversa, si è messo di buzzo buono per misurarsi al meglio nello sci agonistico e che, per il momento, viaggia a meno 132,62 punti; niente affatto tagliato fuori, anzi con quasi le stesse chances di Cesare Naldi, con meno 128,07 è Giuseppe Di Costanzo, che se la può e se la vuole giocare per farla in barba a Cesare Naldi.
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