PODI AL TEMPO DEL COVID

PODI AI TEMPI DI COVID
 
VENERDI' 29 GENNAIO
Dopo l’azzardo dell’Aliski di domenica scorsa a Campo Felice, peraltro beneficiato, in definitiva, di uno svolgimento regolare, questo fine settimana, si gioca la seconda mano del Trofeo MasterMind; è di scena un tris di gare, due a Roccaraso valevoli anche per la Coppa Italia per l’organizzazione del 3PUNTO3, da anni ormai appaltatore dell’appuntamento roccalono della prestigiosa manifestazione a tappe, una a Campo Felice per l’organizzazione del CZERO6.
I fatti dimostrano che il movimento Master al Centro-Sud si è decisamente evoluto sia in termini qualitativi, sia in termini quantitativi, cioè numerici e quest’ultimo è un dato che lascia ben sperare per il futuro, si da’ infatti il caso che, da quando il calcio ha monopolizzato non solo la gran parte delle risorse economiche destinate, sotto varie forme, allo sport, ma anche le risorse mediatiche, che con le prime vanno a braccetto, è sempre più difficile reperire appassionati mecenati disposti a farsi  carico delle spese sempre crescenti di organizzazione di gare di sci, sport, ahinoi, considerato minore, dal momento che, a paragone del calcio, tutti gli altri sport risultano tali.
In un tale contesto, a parte i rari sponsor, cui va l’incondizionata gratitudine degli sciatori agonisti, i main sponsor dello sci sono gli stessi partecipanti alle gare, che, con il pagamento delle tasse di iscrizione, danno un significativo contributo alla fattibilità delle gare stesse, garantendone la sostenibilità economica per i club organizzatori. I 95 Master e i 25 Giovani/Senior iscritti a Campo Felice, che, attese le restrizioni imposte, di più non ha potuto accettare, mentre a Roccaraso i Master iscritti risultano essere 89 e i Giovani/Senior 18, testimoniano la fondatezza dell’analisi sopra proposta. Si sottolinea che i numeri di Roccaraso sono altrettanto importanti, se si considera che Roccaraso è leggermente decentrata e meno agevolmente raggiungibile sia da Roma, sia dalle altre Regioni coinvolte nel circuito MasterMind. Si sono notati molti ritorni di giovani Master alle gare, i quali, fino a qualche anno fa, gareggiavano in competizioni anche internazionali, per non parlare del rientro anche di Master diversamente giovani, tutti attratti dalla piacevole atmosfera che si respira in simili competizioni, il tutto senza nulla togliere allo spessore tecnico e atletico dei più.
In generale si prova una sensazione di vitalismo del movimento, ad onta di tutto quello che succede intorno, non si arretra, anzi si avanza. Quest’anno a Roccaraso si sfoggiano due novità interessanti, il tunnel di partenza ed il tracciato di riscaldamento pre-gara; la prima a beneficio di tutti, la seconda riservata al gruppo Bellante, gruppo formatosi quasi per scherzo, ma deciso più che mai a fare sul serio, molto sul serio. Entrambe le novità moltiplicano i contenuti tecnici della manifestazione, se si considera, che solo le gare e le organizzazioni di altissimo livello si consentono il tracciato di riscaldamento, mentre il tunnel di partenza, in certe condizioni atmosferiche è un ricovero indispensabile peri i cronometristi e per gli stessi atleti, i quali, in estrema ratio hanno la facilitazione di cambiare mascherina in condizioni protette, piuttosto che darsi l’ultima serrata agli scarponi, o smettere la giacca a vento pesante prima di catapultarsi dal cancelletto vestiti solo dalla leggerissima tuta da gara. 
Se il tracciato di riscaldamento è l’importazione del “Gruppo Bellante” facente capo allo s.c. 3PUNTO3, il tunnel di partenza e’ stato gentilmente offerto dalla Dott.ssa Iris Diana, titolare della Farmacia Internazionale H24 in Aversa, contattabile sull’omonimo sito “www.farmaciairisdiana.it”, il cui slogan é “NON SOLO FARMACI”, del resto non poteva essere diversamente, dal momento che la Dott.ssa Diana é una stacanovista del footing; navigando nel sito vi si può trovare di tutto, quanto ad integratori, rigeneratori, “defatigatori”, acquistabili on line H24.
Tra le attrattive, restano confermati i video prodotti dalla FONTEL, nota azienda distributrice di energie, si noti la declinazione al plurale, e messi a disposizione dei promotori MM; questo ritrovato tecnologico, preziosissimo per verificare errori o miglioramenti, ovvero per fare comparazioni parallele tra i vari concorrenti, grazie alla sportiva disponibilità di Davide Fonzone, patron della FONTEL ed appassionato sciatore, si perfeziona ogni anno di più, negli anni si è passati dalla mono-camera, vista mare, alle due e a volte tre videocamere, sufficienti, in certi tracciati ad assicurare la copertura di quasi la totalità della gara.
La cronaca di oggi 29 gennaio registra una giornata coperta, con sole, che a tratti, fa capolino tra le nuvole, temperatura mite, sei e più i gradi Celsius, vento soprattutto in partenza, neve gessosa/umida, in sostanza totale cambio di scenario rispetto ad ieri, in cui si beneficiava di sole pieno e temperature basse, ma, si sa, l’Appennnino è così, è bisbetico come una donna indomabile, o lo ami o lo odii; un forte atleta valdostano dei tempi passati, militante nel Gruppo Sportivo Carabinieri, Giuseppe Maynet, ogni volta che veniva giù da noi per gareggiare nelle gare di qualificazione nazionale, protestava smoccolando così: “mai più venire in Appennino con questa scalogna di tempo”, ma, appunto, come donna bisbetica e infedele, si tradiva, perché te lo ritrovavi puntualmente al Gran Sasso, dopo che al Terminillo, la settimana prima, aveva drasticamente affermato il suo proposito negazionista. Sarà stato il tempo, o la neve intenerita, sta di fatto che si sono registrate defaillances di nomi di spicco, leggasi Jacopo Koch e Andrea Ballabio; la stessa Vannucci, in categoria D, è una conferma della piccola anomalia evidenziata, con ciò, ovviamente, senza minimamente sollevare dubbi sulla regolarità della gara, che è filata liscia in tutto e per tutto, con generale apprezzamento da parte dei concorrenti. In definitiva il club  3PUNTO3 e’ stato senza alcun dubbio all’altezza della sua tradizione organizzativa anche nel settore Master, ove da qualche anno si cimenta con la sua collaudatissima macchina organizzativa; in tutta Italia ancora si ricordano, con ammirazione, i Campionati Italiani 2018, organizzati dal 3PUNTO3 appunto, fecero realmente scalpore per contenuti tecnici, ospitalità, precisione, magnificenza di premi.
 
CATEGORIA D
Qui corre l’obbligo di fare una riflessione sull’opportunità della regola che prevede l’accorpamento alle D delle Giovani/Senior, nel caso in cui queste ultime risultino iscritte in numero inferiore a 6, regola che garantisce il numero minimo per il calcolo della penalizzazione, ma produce come stortura, l’allungamento della lista di partenza a danno dei C, il tutto in spregio al fatto che, trattandosi di gare Master e che l’ammissione delle categorie Giovani/Senior alle gare Master nasce pur sempre da una sorta di allargamento di natura concessoria. A questa considerazione si aggiunga che tutte le classifiche per competizioni di squadre, quali il TROFEO ITALO KUHNE CHALLENGE riservato ai club ed il TROFEO MASTERMIND, riservato ai Comitati, alle cui classifiche di singole gare va applicata la tabella T300 per classifiche di categorie e non di sottocategorie, i risultati vengono palesemente distorti, per la presenza delle Giovani/Senior in unica classifica con le Master D.
Dunque, in questa categoria, domina la giovane (anno di nascita 2002) atleta del SAI Napoli, Daria Bernardi, la quale, con il ragguardevole 50.11,  si impone davanti alla ben nota esponente del SAMAS SCI MANA, Raffaella Ghirarduzzi, maestra, allenatrice, istruttrice, che oltre a scontare tre secondi e sessantuno centesimi, sconta pure il differenziale di 32 anni nella data di nascita, al terzo posto Elena Sofia Spigno, anno 2003, anche lei del Posillipo, con 54.33.
 
CATEGORIA C
Clemente Reale, del cortinese S.C. 18, tiene alto l’onore della pluridecorata famiglia, strapazzando con il suo 48.95 i due inseguitori, Marco Ballabio, dello 0,40, autore di un incoraggiante, per lui che rientra dopo anni di inattività, 50.71 e Giuliano Geli del Senigallia, separato dal più giovane dei Ballabio di SOLI 5 centesimi di secondo.
 
CATEGORIA B
Qua si e’ materializzato l’imprevedibile, vince, e questo ci può stare senz’altro, Gianluca Di Cicco del CZERO6 con un encomiabile 49,70, davanti.... , per 21/100,a chi? A Sua Eccellenza Cristiano Orlandi, che subisce il doppio smacco di essere superato dall’allievo e di militare nel club dei Maestri di sci. Probabilmente il buon Gianluca, la classifica di questa gara se la incornicia e se la mette sopra un altarino; ad ogni buon conto, che qualcosa bollisse in pentola lo si poteva intuire da una foto postata da Gianluca in modalità maratoneta, in cui esibiva due prosciutti esagerati, mentre Cristiano, dal canto suo, in risposta ai complimenti ricevuti per un suo video in gigante, si compiaceva di aver perso peso, ma, si sa i Kilogrammi sono come il debito pubblico, c’è debito buono e debito cattivo. In tuttto ciò Giorgio Ferri, pure lui del CZERO6, andava sia a completare il podio con l’ apprezzabile tempo di 50.74, sia a chiudere la morsa di due CZERO6 su Cristiano Orlandi dello s.c. Maestri di sci.
 
CATEGORIA A
L’altro Reale in gara, Pierandrea (s.c. 18 come da tradizione di famiglia) vince, ma non stravince, con il suo estetizzante 50.00 non molla più di 1.55 al rientrante Francesco Buono del Posillipo e 1.73 alla sorpresa Marco Vlassopulo del 3PUNTO3, frutto della pattuglia dei giovani Master del gruppo Bellante; Cesare Veneziani, consumato radiocronista in diretta, ha fatto peraltro notare che Pierandrea le aveva beccate dal padre Clemente, non si sa se per la gioia di entrambi, per il disappunto di entrambi o per la gioia dell’uno e il disappunto dell’altro.
 
 
SABATO 30 GENNAIO
L’ Appennino non smentisce mai se stesso, la temperatura rispetto a ieri ha subito un brusco calo e, grazie alla serenata notturna, la neve, ieri gessosa-umida, ha assunto la consistenza del marmo di Carrara; cielo completo blu, visibilità fino all’infinito, insomma, per farla breve, il massimo per una gara di sci. Centrotrenta i concorrenti fra le varie categorie, i Master, al netto dei Giovani/Senior, una buona centuria, un record per una gara Master nel Centro-Sud, ma il  vero record lo ha fatto l’entusiasmo generale, un grande abbraccio transgenerazionale, virtuale dati i distanziamenti, ma senza dubbio è stato di grande impatto emozionale vedere giovani e diversamente giovani scambiarsi impressioni sul tracciato, mutuarsi consigli sull’interpretazione dell’immancabile lunga, scambiarsi diamanti, spry, spazzole e strumenti vari, senza barriere di età, di sesso, di Campanili diversi. La pista, la classica Pallottieri dal basso, é stata la condivisibile scelta del patron della manifestazione, Antonio Barulli, che saggiamente, trattandosi della seconda gara di stagione, ha optato anche oggi per una alternativa conservativa, giusta anche l’imprevista affluenza di tantissimi concorrenti dei quali non è facile prestimare la media del livello tecnico. 
All’elevato numero di concorrenti ha corrisposto un altrettanto elevato numero di club, il che ha dato alla gara l’ufficialità dell’evento imperdibile, come giustamente deve essere una gara valevole per l’accesso alla finale della Coppa Italia. Nonostante la fase interregionale della manifestazione non giova, ai concorrenti extra macro zona ai  fini dei punteggi per la conquista della Coppa, l’extraterritorialità è stata superbamente rappresentata dalla colonna romana dello S.C. 18, cortinese per sede, tuttavia presente in numeri interessanti, soprattutto perché appartenenti tutti alla stessa famiglia, i Reale. 
Non è mancata la videata di troppo, nei tempi correnti, purtroppo bisogna dare un freno agli entusiasmi e rinunziare ad immortalare immagini che ogni persona sensibile ha il desiderio di fissare per sempre, nel timore che nella fallace memoria, il ricordo possa sbiadire. Diverso il caso dei video della gara, preziosissimi testimoni delle prestazioni dei vari concorrenti, ma al tempo stesso anche giudici implacabili ed incorrutibili, perchè, si sa, è umana debolezza di agonista trovare attenuanti, imputare ad un errore la propria deludente performace, imprecare ad un cane che ha tagliato la strada mentre si accingeva a fare un tempo strepitoso. I due videoperatori, dopo “l’apprendistato” dell’anno scorso nelle riprese di gare di sci, ormai sono inappuntabili sia nelle riprese, sia soprattutto nel montaggio, procedura che richiede estrema attenzione condita con molta pazienza; non si è tacciati di mendacio se si afferma che il podio della goduria dell’agonista e’: al gradino più alto, leggere sul tabellone il proprio tempo, tanto che vedi alcuni, già prima dell’ultima porta, sporgersi ben oltre il traguardo con collo giraffesco volto dal lato del tabellone per memorizzare il tempo prima che il display si azzeri; secondo, potersi congratulare con l’amico-rivale, dicendogli: “bella gara hai fatto” quando gliele ha testé date “ncoppa e recchie”; terzo gradino del podio, godersi in santa pace il video dell’ultima gara. Ormai le riprese, grazie all’abilità dell’ottimo Andrea e del non da meno suo “capo” Billy, nonché dei potenti mezzi a loro disposizione, hanno raggiunto un livello molto apprezzabile, oggi addirittura, in via sperimentale, è stata realizzata la diretta streaming della prova cronometrata, effettuata dopo la gara ed è allo studio la possibilità di riproporla in seguito,  prossimamente in via ordinaria. L’esperimento è stato possibile perché Billy, che è il titolare della MAWI, ha deciso di portarsi a Roccaraso, un supplemento di tecnologia; in pratica la videocamera situata sul piano della Pallottieri è stata collegata ad un computer, che trasmetteva il segnale ad un server collegato ad Internet, dove la diretta era fruibile da smart phone, pc, tablet, smart TV, quindi, a parte che mogli, amici e figli potrebbero seguire le gare da luogo protetto dalle intemperie, ciò che duplicherebbe l’incanto sarebbe un maxi schermo all’arrivo che consentirebbe di seguire l’evento agli spettatori al traguardo e, tra questi, i più numerosi sono i concorrenti stessi. In particolare il concorrente, sia in partenza dal suo smartphone, che al traguardo sul maxischermo, potrebbe seguire in diretta la discesa degli avversari, non per gufarli, ovviamente, ma per carpirne i segreti tecnici.
 
MASTER D
FRANCESCA VANNUCCI, scritta tutta in caratteri maiuscoli, per enfatizzare la sua impresa, sbaraglia il campo, la porta colori dello S.C. Posillipo, con un 52.09 degno del quarto tempo nella corrispondente categoria maschile, ha annichilito le avversarie, la sua coequiper, Paola Capuano infatti segue a 3.69 e la saina Mara Beraha, a completare il trittico delle ormai note Tre Grazie, aggancia il terzo posto con 58.36
 
MASTER C
Podio da Coppa del Mondo in questa categoria, tra il primo e il terzo sei soli centesimi a fare la differenza; va a Giuliano Geli del Senigallia la vittoria con un notevole 48.73, seguito a 2/100 da Clemente Reale dello s.c.18 ed appunrto a 6/100 da Andrea Ballabio del SAI Napoli, quest’ultimo al traguardo appariva alquanto contrariato, l’inezia di sei centesimi dalla vetta  brucia, inoltre è stato reo, per sua stessa ammissione, di eccessivo rispetto per il marmo della pista, propositi di immediato riscatto lasciava intuire il  suo silenzioso autoisolamento post gara.
 
MASTER B
Sua Maestà Emanuele Reale (S.C.18) non può mancare al suo appuntamento con la vittoria e infatti la fa sua con uno strepitoso 45.96, che resta a lungo insuperato; alle sue spalle Matteo Corvatta del Senigallia, autore di un 47.41 e, ad appena l’inezia di 7/100 da Corvatta, Gianluca Di Cicco dello S.C: CZERO6; che tipo sto Gianluca, dimentico di essere sciisticamente capitolino,  si  riè zzelato perché Diana Kuhne, addetta stampa della manifestazione, lo ha definito romano, come si dice a Napoli “vo zuca’ a doi zizz”.
 
MASTER A
Irrompe sulla scena, a sorpresa, Stefano D’Ambrosio dello 0,40, che stampa un clamoroso 44.13 mentre tutti si stanno ancora spellando le mani per il tempone di Pierandrea Reale, autore dello splendido 46.05, tempo che per soli 9/100 ha mancato di fargli fare un boccone dello zio Emanuele; subito dopo Pierandrea arriva Ivo Iorio dello CZERO6, col ragguardevole 48.17, ed infine, a seguire, botta finale, il D’Ambrosio che nessuno aspettava, ma che mette a tacere tutti e che stupiti si chiedono “e questo mo lo 0,40 dove lo ha pescato?”. La risposta la da’ il suo Presidente Stefano Buccafusca, “classe 1989, ora vive a Sora, e’ socio 0,40 da qualche anno, ha trascorso alcuni anni negli Ski college di Falcade e, a seguire, di Limone Piemonte, ha chiuso  dopo lusinghieri risultati soprattutto in slalom ed e’ tornato a casa per gestire un’attività di famiglia”, ora, aggiungiamo noi, si spera che si appassioni al MasterMind.
 
 
DOMENICA 31 GENNAIO
Domenica 31 gennaio, per la terza giornata di gara, ritorna in scena Emilio Carlo Giuseppe Maria Salgari, che narra di fatti e di luoghi dove non è stato, il narratore quindi procede per sentito dire, benvero dopo attenta selezione delle fonti. Dunque, il circo bianco si trasferisce a Campo Felice, ospite dello S.C CZERO6; la località marsicana accoglie i concorrenti offrendosi con la pista degli “Innamorati”, che da quest’anno  pare sia diventata quella prescelta, più che dagli organizzatori, dall’Ente gestore degli impianti. La temperatura, in nottata si è mantenuta bassa, sicché il fondo nevoso si è presentato molto duro, a tratti ghiacciato a detta di alcuni concorrenti, mentre, a detta di altri, si presentava addirittura “barrato”, non in senso tecnico, come si conviene ad una gara di Coppa del Mondo, ma tanto duro da apparire tale, almeno per i meno agguerriti; la visibilità discreta non si è rivelata un moltiplicatore , come la settimana scorsa, dell’oggettiva difficoltà della pista, che dopo un falso piano iniziale, precipita all’arrivo in un muro finale a gradoni uno più ripido del’altro; il tracciato è stato definito molto tecnico. Questa volta gli iscritti sono risultati in numero fisiologico per le gare nostrane, 66 Master, si tenga conto però, che diversi nuovi club, probabilmente non suffragati da consolidata esperienza, hanno fatto richiesta  di ritiro pettorale senza aver espletato la corretta procedura di iscrizione e purtroppo, con le doglianze degli impeccabili organizzatori dello S.C. CZERO6, sono rimasti tagliati fuori. Inutile osservare che CZERO6, nonostante la giovane età, è un nome ed una garanzia, organizzazione top, misure anti covid rispettate nei minimi dettagli, premiazione generosa, podio elegantissimo e tuttavia in impeccabile stile da distanziamento sociale, formalità post gara, premiazione compresa, negli strettissimi tempi tecnici, come vuole il protocollo MasterMInd per consentire a tutti gli “scappati de casa” di rientrare presto in famiglia prima che le mogli, allarmate, denunzino la scomparsa a Federica Sciarelli. Se si dovesse qualificare questa puntata del circuito MM con  il parametro PARADISO-INFERNO di questo aneddoto satirico, direi senz’altro PARADISO.
PARADISO: POLIZIA INGLESE, ORGANIZZAZIONE TEDESCA, PRECISIONE SVIZZERA, CUCINA FRANCESE, AMANTE ITALIANO.
INFERNO: POLIZIA TEDESCA, ORGANIZZAZIONE FRANCESE, PRECISIONE ITALIANA, CUCINA INGLESE, AMANTE SVIZZERO.
 
MASTER D
La maestra laziale (non se la prendano le/gli se non si citano gli altri club di appartenenza, mancano nell’ordine di arrivo) Virginia Maria Garraffa si prende la bella soddisfazione di sopravanzare la plurititolata del CLS, Raffaella Ghirarduzzi, 57.89 per la prima, 59.09 per la seconda; distanziata la rappresentante del CUM, Maria Francesca Laganà relegata a 1.05.30, benché di 5 anni più giovane delle altre due.
 
MASTER C
All’indomani dell’indigesto terzo posto di sabato, che gli aveva fatto rinunziare alla prova cronometrata post gara, per recupero energie, si consuma la rinvincita di Andrea Ballabio su Clemente Reale, il Saino con 55.12, il diciottino con 55.20, in pratica, tra i due, una  disfida all’O.K. Korral che si chiude con un differenziale di 8/100 a favore di Ballabio; ormai fra questi duellanti si va a centesimi; più indietro, con 58.28, si piazza Massimo Ferraro dello S.C. Napoli,  puntuale negli appuntamenti con i podi, ma ancora distante.
 
MASTER B
Iacopo Koch si conferma il porta bandiera del CZERO6, non c’è alcun dubbio che il romano ha fatto un notevole salto di qualità, probabilmente è quello che ha tratto maggior benefìci dalla cura di Daniele Di Santo improntata prevalentemente sull’efficientamento delle linee e va così a stampare un notevolissimo 53.62; nulla può contro la furia Koch, l’ottimo Cristiano Orlandi del club dei Maestri di sci laziali, che riesce a contenere il gap in 83/100, lasciandosi alle spalle l’altro Cristiano, il Romoli che ferma i cronometri sul 54.60.
MASTER A
Lotta a pochi centesimi di secondo tra i primi tre di categoria, con Carlo Nusca (CLS), che stampa il miglior tempo assoluto, 52.76, ma Pierandrea Reale, del cortinese S.C. 18, ormai abbonato al podio, tallona il Nusca, infatti non subisce una paga, ma solo la mancetta di 30/100; a sua volta Pierandrea non da’ la paga al terzo, Marco Pietrobono (CLS), che prende pure lui soltanto la mancia di 20/100.
 
 
CLASSIFICHE GENERALI INDIVIDUALI
Prima di entrare nel dettaglio, è necessario premettere che , al momento, ovviamente, tutte le classifiche di circuito sono provvisorie, dato che  1) ci sono ancora molte gare da  disputare;
2) nell’ultima gara, la finale, c’è il raddoppio; 3) ai fini del calcolo del punteggio finale di ciascun atleta, si assumono i migliori 10 risultati sul totale delle gare in calendario, c’è quindi  la possibilità di scarti; naturalmente, nella deprecabile ipotesi in cui non fosse possibile disputare tutte le gare programmate, si ridurranno, proporzionalmente alla riduzione delle gare effettivamente disputate, quelle da assumere per il calcolo del punteggio di ciascun concorrente.
D10 Non c’è purtroppo nessuna a contendere il primato a MIka dello s.c. Napoli , 200 punti
D7   Paola Capuano del Posillipo e Rosa Alba Loiodice viaggiano appaiate a 200 punti, mai doma, Laura Giacomelli del SAI Roma, come una instancabile licaonessa le insegue con 160  punti.
D5  La maestra, allenatrice, istruttrice Raffaella Ghirarduzzi, con un ruolino di marcia impressionante, conduce con 280 punti; alle sue spalle, con 180 punti insegue l’Avvocatessa romana Maria Virginia Garraffa, il suo distacco di 100 punti,per ora, è notevole, ma è ancora colmabile; la rimonta è piu’ problematica per la terza, Livia Clementi, distanziata di 200 punti dalla prima.
D4  Mara Berah del SAI Napoli conduce, avendo trovato un buon passo gare, ha fatto quasi il pieno in quelle a cui ha partecipato e merita ben 180 punti; Simona Mastroianni, dal cognome illustre, segue con 50 punti di distacco, mentre Elisabetta Mazzoli, che era partita a razzo con i 100 punti della prima gara, è li’ rimasta e quindi per ora è terza.
D3  Giordana Stanziani fa solo gara 4, si cucca i 100 punti del primato e si installa al primo posto provvisorio, in attesa di avversarie.
D2 Lara Pozzi fa come la D3, solo che lei i 100 punti li ha fatti in gara 1 e l’avversaria la ha, in persona di chi si rivede Elena Motronola, che si becca pure lei 100 punti nella sola gara 4.
D1 Ottimo passo gara quello di Federica Guadagnoli, peccato che di gare ha fatte solo le prime due, quanto sono bastate a proiettarla con 200 punti in cima a tutte, però non può dormire sonni tranquilli, perché dietro di lei, a soli 20 punti di distanza, incombe la Sabrina Donati dell’OE’C, la quale spicca per non mollare mai; buona terza, con un bottino di 140 si trova Francesca Caruso.
C11 Il romano di Cavalese, Giuseppe Monda, per il momento, non ha avversari a sbarrargli il passo e conduce infatti con ben 300 punti.
C10  Il Pizzi con 340 punti, inaspettatamente, precede Gianfri Puca che di punti ne ha 200, ma conta di risucchiarlo perché l’ attuale differenziale è imputabile ad un minor numero di gare fatte; terzo, non troppo lontano da Puca, Vito Pacucci con due gare fatte e 140 punti all’attivo.
C9  Antonino Bartolomeo, quasi con il pieno di punti (380) conduce davanti a Stefano Simonetti, assente a Roccaraso e che non va oltre i 140 punti e a Giuseppe Fiordiliso che all’attivo ha 100 punti con una sola gara.
C8  Maurizio Paris, dell’ ALISKI, quest’anno sempre presente anche a Roccaraso, ha fatto il pieno di 400 punti; dietro di lui, il neo promotore Maurizio De Rosa, che disertando Campo Felice, non va oltre un confortante bottino di 160 punti,bottino  che gli consente però di stare davanti a Piero Casali con 110 punti.
C7  Procedono in tandem appaiati a 260 punti Giuliano Geli del Senigallia e Clemente Reale del 18, bel testa a testa fra i due; Massimo Ferraro, porta colori dello S.C. Napoli segue non troppo distanziato a 190 punti.
B6 Paolo D’Apollonio, uno dei CZERO6 della prima ora, marcia come un treno ed avrebbe fatto il pieno dei punti se Giulio Nuti non avesse interrotto in gara 4 il suo impressionante ruolino di marcia, quindi assomma 380 punti, resta distanziato alle sue spalle e quindi non lo impensierisce, per ora, Giuseppe Perna che vanta 160 punti, mentre solo terzo, nonostante le alte potenzialità, è Giulio Nuti fermo ai 100 punti reperiti in gara 4.
B5 La classifica di questa categoria è omogeneamente decrescente di 20 punti per i primi tre, peraltro un trittico monocolore del CZERO6; nell’ordine Giorgio Ferri con 240 punti, Cristiano Orlandi con 220 punti e Jacopo Koch con 200 punti. Non se la prenda Giorgio, se si afferma che per lui non si prospettano sonni tranquilli, vista la coppia che lo insegue; Cristiano sta ancora prendendo le misure, soprattutto di peso, deve recuperarne e, come detto sopra, Jacopo, dopo il garone strepitoso di gara 4, ha le carte in regola per la remuntada.
B4 Francesco Dimitri, del Viterbo 97, dopo un inizio incerto, si è messo a marcare punti pesanti, ne ha arraffati in totale 300 e stacca di ben 120 punti il suo più vicino inseguitore, Cristiano Romoli, che non va affatto sottovalutato, infatti vanta 180 punti in due gare fatte, in pratica viaggia a ritmi notevoli, assenze a parte; anche del terzo bisogna guardarsi attentamente, trattandosi dell’Ing. Matteo Corvatta, già apprezzato allenatore dello S.C. Posillipo, che sta anche lui scaldando i muscoli per il momento.
A3 Alessandro Morelli sta autorevolmente in testa, nonostante una certa discontinuità di rendimenti, che non gli permettono di andare, come potrebbe, oltre i 285 punti; il Morelli è tenuto nel mirino dal secondo, Dario Spanu, che con due soli punteggi utili, ma di quelli pesanti, sta a quota 200; Riccardo Sanges, terzo, appare un pò staccato, anche lui ha soli due risultati utili da far valere, non si sa se per assenze ingiustificate, o per troppe uscite per la grinta che non gli difetta o per eccesso di contrappeso sulle code, si dice che dovrebbe tenere più alto il culo, non il morale.
A2 Sergio Limitless, come egli stesso si autoappella, in realtà Amodio di cognome, porta colori di Iski, che in gara 1, ha offerto un  significativo contribuito ad evitare una debacle della squadra CAM, marca 4 risultati da podio e si cucca 340 punti; dietro di lui, con due soli risultati all’attivo, che gli valgono 160 punti, Marco Vlassopulo del 3PUNTO3 avrebbe reali possibilità di recupero, se si decidesse ad esibirsi anche in trasferta in terra Marsicana; al duo di sopra, con 120 punti, da più in basso guarda Mauro Lattanzi, che specularmente a Marco Vlassopulo, diserta le trasferte a Roccaraso.
A1 Pierandrea Reale, del 18, kanz wenig per lui nelle 4 gare disputate, che gli hanno fruttato ben 380 punti; purtroppo per lui, ma per fortuna per il circuito, sulla sua strada, il giorno della splendida gara 4, ha trovato la sorpresa Stefano D’Ambrosio, che gli ha scippato i 20 punti che gli mancano per il pieno. Nicola Principe è buon secondo benché vanta la metà dei punti di PIerandrea, Nicola, a sua volta, stacca di 70 punti i terzo, Ivo Iorio, anch’egli affezionato solo alle gare del massiccio Velino-Sirente
 
 
CIRCUITI DI SECONDA FASCIA: C E B OVER100 PUNTI; A OVER 150 PUNTI
C La testa spetta al maestro di sci Antonio Grande, SAI Napoli, che rientra dopo alcuni anni di stop forzato e che vanta 86 punti; un nome illustre alle sue spalle, un altro dei maestri di sci napoletani della prima ora, una sola gara fatta, Marco Ballabio, 0,40, pure lui rientrante dopo anni di allontanamento dalle gare; terzo Gaetano Ferraro militante in OE’C, che insegue M. Ballabio a 15 punti di distanza.
B Francesco Dimitri del Viterbo 97 sta in testa con 95 punti, da lui, neo B ci si aspettava di più, ma i suoi attuali 95 punti sono quanto basta per la testa provvisoria; niente male, alle spalle di Dimitri, un altro Francesco, il saino  D’Acunto, purtroppo per lui, gareggiante solo a Roccaraso, per cui non va oltre i 62 punti e di strettissima misura, un solo punto, si mette dietro Alessandro Russo.
A La testa, a buon diritto, compete al jolly calato a sorpresa dallo 0,40, trattasi di Stefano D’Ambrosio valangatosi a valle con il miglior tempo assoluto in gara 4, lo tallona Marco Vlassopulo del 3PUNTO3, con l’inezia di 8 punti in meno e con coltivate speranze di sorpasso, se si affida alla sua maggiore costanza nelle presenze; il terzo è buono, di nome Buono e di fatto buono, un valente maestro di sci, allontanatosi dalle gare per qualche tempo, ma che, grazie a MasterMind, ha riscoperto la gioia di tuffarsi dal cancelletto.
 
 
COPPA ITALO KUHNE CHALLENGE
Al momento si assiste ad una bella lotta lotta a tre squadre divise da soli 211 punti tra la prima, lo S.C. ZERO6 con punti 1761 e la terza, lo S.C. Posillipo, con punti 1550; tra l’incudine e il martello, c’è l’acciaio puro costituito dallo S.C. 18, il quale, assente per infortunio Valerio Romano, concorre con soli tre atleti, anche se, non bisogna dimenticarlo, del calibro dei Reale, Clemente, Emanuele e  Pierandrea, i quali, a botta di podi hanno fatto accumulare al proprio sodalizio ben 1561 punti.
Il CZERO6, invece, si avvale di una formazione numericamente e qualitativamente forte, quindi se viene meno l’uno c’è senz’altro pronto un rincalzo a compensare. Il Posillipo non è una sorpresa, già da un paio di anni se la sta giocando più che dignitosamente, quest’anno si avvale, oltre che della ben nota ed agguerrita squadra femminile anche di ottimi rincalzi in quella maschile, deve però guardarsi le spalle dal SAI Napoli che insegue con 73 punti in meno e che vanta una lunga serie di primati in questa competizione ed è quindi avvezzo a non mollare mai.
 
 
TROFEO MASTERMIND COMITATI
E’ la novità di quest’anno per ampliare la sfera di interesse, infatti non tutti i club hanno un numero sufficiente di atleti Master per concorrere alla pari  con gli altri al Kuhne, per cui gli isolati atleti si vedevano esclusi dalla partecipazione collettiva che è pur sempre molto coinvolgente anche se lo sci, per eccellenza, è uno sport individuale. Con il trofeo per Comitati la competizione a squadre investe addirittura i comitati di appartenza, che, come si sa, sono quelli del centro-sud, data la centralità dell’Abruzzzo rispetto alle altre regioni dell’Italia centro-meridionale; particolare non secondario è che oramai, fatta qualche rara eccezione, tipo Livata e Campo Catino, solo in Abruzzo esistono stazioni di sport invernali in grado di ospitare gare con la garanzia di soddisfacenti standard organizzativi.
Allo stato attuale i pronostici sembra che si vadano confermando; sin da gara 1, infatti, il CLS si è piazzato in testa e da lì non ha nessuna intenzione di schiodarsi, ha accumulato la bellezza di 3.704 punti, grazie ad una compagine forte ed agguerrita in tutti i settori, maschile e femminile, e in tutte le categorie, a questo si aggiunga che gli atleti del CLS sono onnipresenti, senza problemi, dalle gare di Roccaraso a quelle degli altopiani delle Rocche, quindi i punti fioccano come da una tempesta di neve. Il CAM, secondo al momento, con 3327 punti e dopo un avvio balbettante in gara 1 , si era ripreso, cominciando a marcare punti su punti, tanto di essersi avvicinato alla testa della classifica, dopo gara 3, a circa 200 di distanza dal CLS; poi, dopo gara 4, il gap si è di nuovo ampliato, per la riluttanza degli atleti del CAM a schiodarsi da Roccaraso. 
Dietro il duo CLS/CAM, incalza il CUM con l’apprezzabile tesoretto di 2915 punti che testimoniano l’indiscussa competitività anche della formazione umbro-marchigiana, inspiegabilmente attardato, quinto, dopo anche il Veneto che partecipa con il minimo sindacale di atleti, si trova il CAB, denominato COR, al tempo in cui, dopo la scissione del Vesuvio dal Napoli ed il trasferimento del primo al COR in polemica con la dirigenza del CAM, girava la canzoncina canzonatoria, che suonava cosi’: “ OI COR OI COR INGRATO TU CHE C...AM  HAI  CUMBINATO” (parole e musica di Italo Kuhne).
 
FINE con le sentite scuse dello scrivente per la lungaggine, con l’attenuante però della gran mole di notizie.