IL WEEKEND PIU’ LUNGO
19; 20; 21 febbraio 2021. Roccaraso, Roccaraso, Campo Felice.
Doppia coppia di gare il 19 e 20 febbraio u.s. a Roccaraso, non si può dire poker, perché alle due gare dello s.c. Vesuvio di livello regionale, si sono aggiunte, in via di recupero, le due gare organizzate dallo s.c. 3PUNTO3 valevoli per la fase 1 della Coppa Italia e quindi di livello superiore, giusto quindi parlare di una doppia coppia di regine ed assi.
Un sole abbagliante, premonitore di primavera, ha inondato la due giorni roccolana, tuttavia le temperature si sono mantenute a livelli più che accettabili e tali da consentire un ineccepibile svolgimento delle gare su fondi pista addirittura duri in entrambe le gare del 19 e della prima del 20, mentre per la seconda del 20, anche per la esposizione a sud della pista di gare, la Canguro, è stato necessario fare ricorso ad additivi chimici per garantire la tenuta del fondo pista.
In questo interminabile weekend di gare gli organizzatori, quanto a Roccaraso, non hanno fatto mancare niente a concorrenti e rari ospiti da seconda casa; lo s.c. Vesuvio the e focacce in attesa della premiazione; lo s.c. 3PUNTO3 chiacchiere con sanguinaccio per tutti, mentre ai primi e alle prime di categoria sono andati gadgets di pregio della Maison Marinella, nota in tutto il mondo per la squisita raffinatezza dello stile, peccato che qualcuno ha equivocato la funzione della cravatta Marinella a quattro pieghe, che sulla piazza di Tokyo è quotata quanto, in Italia, è quotata una giacca di buon gusto (VEDI FOTO).
Piacevole novità anche le girls, numerose come non mai dalle nostre parti, qualcuno ha perfidamente insinuato che trattavasi dell’harem di Oe’C (OGGI è COSI’), Rino però si schermiva dichiarando di non possedere alcun serraglio, ma di aver solo fatto buona comunicazione nel suo movimento a favore di MM, comunque sia, la presenza di una nutrita quota rosa è buon segno di.... vitalità per tutto il movimento MasterMind (VEDI FOTO).
Lo scoop che ha lasciato tutti a bocca aperta per la meraviglia è stata la diretta streaming delle quattro gare in programma, pensata, voluta, diretta e realizzata da Cesare Veneziani, il quale fermo per postumi di incidente stradale occorsogli da pedone, non se l’è sentita di starsi pure fermo a casa ed ha messo su un apparato di uomini e mezzi (MAWI VIDEO, William Santero e Andrea Veneziani), che ha consentito a parenti ed amici lontani di seguire le quattro gare in tempo reale; tuttavia, siccome non c’è diretta senza la relativa telecronaca, Cesare, non pago di quanto fatto, si è anche ricordato di essere stato in gioventù un brillante animatore in villaggi turistici, per cui, recuperata cassa, microfono, cuffia e tavolino ci ha deliziato con il suo commento tecnico da maestro di sci, dando voce alle mute immagini del video, anche con simpatiche notazioni biografiche sui vari concorrenti.
Fra il dire e il fare, come si suol dire, c’è di mezzo il mare, realizzare una diretta esige un dispiegamento di mezzi ed uomini da non sottovalutare, primo fra tutti, Cesare, che, oltre alla fase progettuale ed organizzativa, ha anche recitato più parti in commedia prestandosi come regista (non facile la tempistica della scelta di quali immagini e da quale camera utilizzare momento per momento) mentre i concorrenti si susseguono, i tempi scorrono e la telecronaca non deve perdere il passo con le immagini. CESARE “TEN”.
Non è poi da dimenticare che 3PUNTO3, in questa ultima occasione, ha generosamente rinunziato al contributo MM per concorrere agli oneri della diretta; ad Antonio e Andrea Barulli va l’incondizionata gratitudine dei concorrenti anche per questo gesto di liberalità, oltre che per tutta la perfetta organizzazione delle due gare di Coppa Italia.
Nonostante il tutto perfetto, l’evento mozza fiato per tutti, il cui fragoroso clamore, misto ad incredulo stupore, rimbalzato dall’eco di canaloni e valli, l’evento che insomma è di quelli da annotare negli annali a futura memoria per le generazioni che verranno, è stata la spontanea adesione, forse per la felicità a valle della ritrovata vittoria, di Marco Ballabio a MasterMind; ci mancava, ora finalmente può affermarsi, senza tema di smentite, che MM è un progetto capace di seduzioni senza limiti di età, di sesso e soprattutto di manella.
Scelta a sorpresa per la pista del 19, è stato infatti elargito, in via del tutto eccezionale, ma per il gradimento dei più, il “Macchione”, tenuto di norma riservato ai turisti per le sue caratteristiche di pista medio-difficile, soprattutto se imboccata dall’alto della “Rossa” delle Toppe; ma si sa che ai tempi del Covid, i turisti sono stati condannati all’estinzione, ovviamente non al pari delle numerose specie viventi ad adopera dell’uomo, ma in senso squisitamente figurato; via libera dunque agli atleti su una delle piste più equilibrate per gare Master, in quanto presenta numerose opzioni di quota partenza e scelta pendio, tanto che negli anni novanta fu teatro degli assoluti di sci alpino, rivelandosi degno palcoscenico dell’indimenticabile Albertone nazionale.
Il giorno 20, i concorrenti si sono misurati sulla classicissima “Canguro”, con partenza ribassata per gentile concessione dei fratelli Barulli, figure apicali del club organizzatore 3PUNTO3, dal naso fino, capaci di fiutare, nella sorprendente massa di iscritti, la presenza di alcune figure di atleti non esattamente avvezzi a misurarsi sulle particolari difficoltà di una pista, che, anche se non assunta come teatro di gara nella sua completezza, si palesa un osso duro anche per i più consumati attori del nostrano circo bianco.
Il giorno 19 le gare 7 e 8 del circuito MasterMind, partono dalla parte finale del ripido plateau della rossa, quasi là dove spiana, per poi piegare a sinistra sul vero e proprio “Macchione”; in gara 7, tracciato ritmico e filante per la gioia di chi ha il pelo di affrontarlo a palla, tenendo giù il piede, ma con l’inghippo finale della lunga a destra per superare la brusca virata del terreno in tale direzione ad imboccare la dirittura di arrivo. In gara 8, stesso ritmo costante ma con angoli maggiori, scompare, per finta, la lunga per virare a destra per la dirittura finale verso il traguardo, ma ecco che subentra l’inganno, perché ci sarebbe stata meglio la lunga a richiamare l’allarme dei concorrenti, piuttosto di una “normale” porta a destra dove molti, sottovalutando l’angolo di virata, si sono letteralmente “inchiommati”, si passi la licenza in vernacolo napoletano, perché in italiano non esiste un termine di pari icasticità per rendere figurativamente un brutale quanto indesiderato decremento di velocità, valutabile in numerosi G negativi.
GARE 7 e 8
CATEGORIA D
Paola Capuano (s.c.Posillipo), in gran forma, fa la doppietta, stampando in gara 7 un lusinghiero 52.66 ed in gara 8 un meno brillante 55.61; alla sue spalle Chiara Sigalot (s.c. Vesuvio) raddoppia il secondo posto, rispettivamente con 53.70 in gara 7 e un 55.89 in gara 8, ben più vicino al tempo della Paoletta; il terzo gradino del podio va rispettivamente a Laura Giacomelli (SAI ROMA) con 57.18 in gara 7 e a Mara Beraha del SAI Napoli in gara 8, la quale taglia di circa un secondo il distacco dalla prima, il che le consente di scavalcare la Laurissima.
CATEGORIA C
I Ballabio brothers si sono ricordati dell’antica rivalità sportiva che li animava da ragazzi e, in gara 7, si spartiscono i gradini più alti del podio; Andrea (SAI NA) vince con un disarmante, per i contendenti, 44.99; lo segue Marco (dello s.c. 0,40) con 45.79, sorride, è soddisfatto Marco 0.80 di distacco dal fratello in forma olimpica gli possono andar bene; Giuliano Geli (Senigallia) si deve stare allo strapotere dei Ballabio, in gara7, 1.30 da Andrea e 0.50 dal rientrante Marco gli bruciano alquanto.
In gara 8 per un Ballabio che esce, c’è ne è un altro che entra; Andrea, non si sa, se per fare un regalo al fratello o per timore che questi gli restituisse il distacco preso in gara 8, esce; Marco, che già aveva preso le misure nella precedente gara, stampa il miglior tempo, 48.13, Clemente Reale, ripresosi solo in parte della sonnolenza di patita in gara 7, fa un 50.36 che non lo lascia affatto soddisfatto, nonostante gli basti a mettersi dietro Giuliano Geli, autore di un insoddisfacente, anche per lui, 51.16
CATEGORIA B
Gianluca Di Cicco, del CZERO6, ferma in gara 7 il cronometro su un bel 45.64, che gli vale la sospirata vittoria dopo uno stressante digiuno, alle sue spalle, staccato di soli 39/100, si fa sotto, forse insoddisfatto, Jacopo Koch dello stesso team di Gianluca, al terzo posto, a completare il trittico di medaglie, il coequiper dei primi due, Giorgione Ferri che ferma il cronometro con un surplus di 44/100 rispetto a Jacopo.
In gara 8, come l’attento reporter aveva intuito dall’espresione di un insoddisfatto Jacopo, si consuma la rivincita di questi (tempo 49.82 ) ai danni di un rimontante Francesco Dimitri del Viterbo 97, il quale non sa che cosa mangiarsi, quando si rende conto che ha perso per 13/100, ma ormai si sa che in questa categoria la va a centesimi di distacco l’uno dall’altro e quindi vada così; Gianluca Di Cicco invece, non andando oltre un 50.33, abbandona contro voglia il primo gradino del podio per scendere due piani sotto.
CATEGORIA A
Stefano D’Ambrosio dello 0,40 e Riccardo Sanges dello s.c. Posillipo, in gare 7 e 8, duplicano il rispettivo primo e secondo posto; travolgente Stefano con 44.93 in gara 7 e 47.70 in gara 8, anche su di lui si fondano le speranze del CAM di risucchiare, nella finale, il CLS nella classifica per comitati; coriaceo e prestante Riccardo che in gara 7, per un solo centesimo, si mette dietro Valerio Giansiracusa Rubini (s.c.2020), i tempi che fanno segnare sono rispettivamente 49.16 e 49.17; la musica cambia in gara 8, ma non per Stefano e Riccardo che nessuno li smuove dai posti occupati in gara 7; 47.70 e 53.14 i rispettivi loro tempi, mentre, a sorpresa, a soli tre centesimi da Riccardo, ecco che si fa avanti Cesare Naldi dello s.c. Napoli, esplicitandosi, per chi bisticcia con i calcoli, che Cesare e’ autore di un soddisfacente 53.17.
Il giorno 20, come anticipato, si va sulla Canguro, con partenza ribassata per il sospiro di sollievo dei più, mentre da alcuni rari intrepidi concorrenti, pare di aver sentito tra questi il Clemente Reale, si auspicava la partenza classica dall’alto, fortunatamente, inascoltato l’auspicio, si dipanava davanti agli occhi dei partenti, dopo la fine del pianetto di raccordo, il tracciato che impegnava “solo” il lungo plateau su cui si disegnano una ventina di implacabili porte, prima che il pendio, per “grazia di Dio” spiani finalmente in due ondulazioni ingannevoli, dove, se hai ancora benzina nelle gambe e pelo sullo stomaco per spianarti a rana, ci cacci giù il tempone da paura.
In gara 9, fondo pista consistente, di quelli con la risposta giusta, tracciato disegnato con armonia sublime, a tre quarti del ripido plateau, l’inevitabile lunga per guadagnare spazio verso sinistra, posto che la pista piega a sinistra, poi tutto regolare fino alla fine.
In gara10, a parte il necessario ricorso alla chimica per sopperire al cedimento del fondo pista, dovuto al rialzo di temperatura, quasi tutto come in gara 9, tranne una maledetta blu a sinistra a cinque porte dal traguardo, che ha preteso, come illustre vittima sacrificale, Clemente Reale, il quale, per troppa foga in gara, o forse sordo in ricognizione, al suggerimento del coequiper Valerio Romano, non ha tenuto conto che, piegando la pista a sinistra, la virata in tale direzione era più marcata di quanto apparisse. Il Reale usciva lungo dalla blu e inforcava, per fortuna senza conseguenze, la rossa successiva buttando alle ortiche una gara che forse poteva fare sua e con la gara buttava via anche la porta rossa, rimasta, a seguito dell’inforcata di Clemente, orfana del telo e di uno due pali. Qui è doverosa l’apertura di una DE CURTISIANA PARENTE: poteva il sopraggiungente Massimo Ferraro saltare questa rossa senza telo e senza un palo, senza incappare nella squalifica per salto di porta? Nel dubbio, Ferraro faceva comunque la porta, tenendo come riferimento l’unico palo rimasto in piedi, chi scrive sostiene, invece, che sarebbe stato regolare il “salto” di porta, perché devastata dal concorrente precedente; più di un autorevole allenatore interpellato sostiene il contrario, cioè che il singolo palo e la tracce nella neve sono un valido riferimento obbligatorio; (SI LEGGA LA NORMA):
tuttavia ci si chiede: se una porta è necessariamente costituita da una coppia di pali congiunti da un telo di vistoso colore blu o rosso, può definirsi ancora porta un singolo palo senza il telo, necessario alla visualizzazione della porta stessa? Addirittura, il terzo allenatore interpellato ha affermato che, anche se non fosse rimasto alcun palo della porta devastata, il concorrente che sopraggiunge ha l’obbligo di eseguire la curva obbligatoria seguendo la traccia impressa nella neve! (SI RILEGGA ATTENTAMENTE LA NORMA).
Al che nasce spontanea la domanda: e se, come nel caso in esame, la traccia stigmatizzata in modo indelebile nella neve ti porta fuori tracciato, che fai? Un tempo, quando le porte erano determinate da due coppie di pali in monocolore blu o rosso, congiunti da un vistoso telo dello stesso colore dei pali, se un concorrente buttava giù una delle due coppie di pali, il concorrente sopraggiungente non era tenuto ad immaginare ciò che non esisteva più ed era dunque legittimato a scegliersi la traiettoria che a suo libito preferiva (SI LEGGANO LE ISTRUZIONI ). Ma questa è solo storia, si venga alla cronaca.
GARE 9 e 10
CATEGORIA D
Nelle due gare, i primi due posti restano ad appannaggio sempre delle stesse, Paola Capuano ( Posillipo ) autrice rispettivamente di 52.92 e 55.98 e Chiara Sigalot del Vesuvio accreditata di 57.15 e 58.05; cambiano le due vallette montate (sic!) sul terzo gradino del podio, a nome Laura Giacomelli (SAI ROMA) con 58.17 in gara 7 e Federica Guadagnoli (OGGI E’ COSI’ SI SCIA.......), 58.40, in gara 8 ad un battito di ciglia dalla Sigalot.
CATEGORIA C
I primi tre posti, come si sa, sono ormai riservati ad Andrea Ballabio (SAI NA) , Clemente Reale ( s.c.18) e Giuliano Geli ( Senigallia), l’incertezza al più sta nell’ordine tra i tre, con una prevalenza di Andrea Ballabio su Clemente Reale per il primo gradino del podio, mentre Giuliano Geli, quest’anno sembra meno brillante, scena rispettata in gara 9 dove i tre moschettieri fanno rispettivamente registrare 48.32, 48.61 e 50.35; il canovaccio viene invece disatteso in gara 10, perché, mentre Andrea si ripete, vincendo con 49.26, Clemente esce sulla combinazione maledetta blu rossa del finale, Giuliano si avvicina ad Andrea, staccandosi comunque di 1.19 e al terzo posto balza Massimo Ferraro (s.c. Napoli) che, mantenendo la lucidità, nonostante la porta rossa abbattuta da Clemente, fa percorso regolare e ferma i cronometri su un 53.01.
CATEGORIA B
Tutti a lezione di slalom gigante, grazie ad Emanuele Reale (18), il quale, con la leggera disinvoltura con cui scia anche sui percorsi più insidiosi, si impone in entrambe le gare con i temponi di 46.25 e 47.83, dando anche la sensazione agli astanti di praticare uno sport diverso; ottimamente Francesco Dimitri (Viterbo 97), in gara 9 fa di tutto per restare attaccato ad Emanuele, tuttavia rimedia 2.06 di distacco, che comunque, per soli 0.09, lo mettono davanti a Jacopo Koch del CZERO6. In gara 10, conferma dell’attesa esibizione di Emanuele, scompare dal podio Dimitri, Jacopo scala una posizione e arriva secondo con 50.36 e per il terzo posto si rivede Gianluca Di Cicco (CZERO6) a 0.26 da Jacopo.
CATEGORIA A
Sergio Amodio (ISKI) in gara 9 si impone con il suo rispettabile 50.40 davanti al posillipino dello s.c. Posillipo, Riccardo Sanges, che mastica amaro per i 0.29 che lo dividono da Sergio, Riccardo però si ricorda di un prezioso suggerimento e in gara 10 spara un bel 52.37 restituendo a Sergio piu’ del dovuto, 0.56 e può con ciò assaporare un gustoso bignè alla crema di caffè per rifarsi la bocca. Alle spalle di questi due litiganti, si fanno avanti, rispettivamente, in gara 9, Cesare Naldi dello s.c. Napoli, autore di un niente affatto male 52.23 e, in gara 10, Valerio Giansiracusa Rubini del 2020, che stampa un ancora un po’ troppo distante dal primo 56.55.
Happy Field 21 febbraio, il sole abbagliante di Roccaraso si è trasferito a Campo Felice per non fare torto a nessuno, con una disparità di trattamento, che sarebbe apparsa ingiustificabile; con il sole, per fortuna, hanno traslocato nella località fucense anche le basse temperature notturne, garanzia di un’ottima tenuta del fondo pista, l’ormai classica “Innamorati” dall’andamento misto, piano, medio, ripido, sarebbe stato un tango se il ritmo fosse lento, veloce, veloce, lento. Tutto regolare quindi per una coppia di gare MasterMind, gare 11 e 12; giusto? Davvero tante gare fatte? Sembra impossibile che anche quest’anno si porta a termine il programma di gare quasi al completo, nonostante un gennaio trascorso praticamente in attesa che qualche sblocco delle prescritte restrizioni desse finalmente la stura agli appuntamenti agonistici messi in calendario. Come era prevedibile, la coppia di gare di Campo Felice ha fatto registrare l’unanime gradimento di tutti, senza se e senza ma, del resto l’organizzazione dello s.c.CZERO6 non è seconda a nessuno, come testimoniano gli entusiastici messaggi che a tutto spiano vengono sparati sulle varie chat di riferimento. Ad abbundantiam si consideri che una delle due gare disputate era intitolata “TROFEO CITTA’ DI ROMA”, la classicissima del CENTRO-SUD pensata e sempre voluta dall’inimitabile Giuseppone Lucarelli, quest’anno passata, quanto ad organizzazione al CZERO6; gli atleti che se la contendono sostengono che se non hai nella tua bacheca di trofei almeno un emblematico Colosseo, non sei nessuno.
Tracciati gare regolari, senza inghippi come attestato da un autorevole presente sul campo, visto che chi scrive, almeno per quanto riguarda Campo Felice, si ostina a fare il Salgari della situazioine, cioè colui che narra, ma non vede; per finire, per quanto concerne la comunicazione, se a Roccaraso, per il coinvolgimento di figli, nipoti, nonni, mogli e figure affini, c’era la diretta streaming, a Campo Felice “cianno avuto er TG3 regionale”, scusate se e’ poco.
GARE 11e 12
CATEGORIA D
Le reginette della categoria, Virginia Maria Garraffa dello s.c. Avvocati Romani e Raffaella Ghirarduzzi, (SIMAS SCI MANA) dal passato di agonista nelle categorie giovani/senior, divenuta poi “da grande” maestra e allenatrice, si sono sfidate all’ultima bacchettata sugli stinchi, ex aequo in gara 11 con 53.90, mentre in gara 12 prevale per 19/100 la Ghirarduzzi, tempi rispettivi, 55.75 e 55.94; una emozionante lotta, non c’è dubbio alcuno. In entrambe le gare, Elisabetta Mazzoli dello s.c. Spoleto con 57.94 e 59.47 si è appagata con la terza piazza, perché le altre due sono evidentemente fuori dalla sua portata.
CATEGORIA C
Il trittico prevedibile si è ancora una volta materializzato con Andrea Ballabio (SAI NA) primo con 51.94, con l’incredulo Clemente Reale (sc.18) ad 1/100 a strapparsi i capelli da testa per l’inezia divisiva da Ballabio e Giuliano Geli (s.c. Senigallia), manco lui ci pare quanto è arrivato vicino agli altri due stampando 52.05, a 11/100 e 10/100 dagli altri due; che che ne pensino della sfiga sti due, le gare so belle così. In gara 12 i protagonisti in scena non possono dare il bis, perché Andrea esce, Clemente, incazzato nero per il centesimo di paga, vince con 52.19, ma non si può togliere lo sfizio di restituire ad Andrea la paghetta, Giuliano Geli guadagna un gradino del podio con il suo 53.57 e Massimo Ferraro dello s.c. Napoli ancora una volta fa fede all’appuntamento con il podio con un buon 54.18 a 61/100 da Geli che lo può far ritenere soddisfatto.
CATEGORIA B
Andrea Acquaroni, fresco fresco in questa categoria, fa la doppietta, stampando pure due tempi praticamente fotocopia, 49.71 e 49.66, non ce ne è per nessuno, infatti Jacopo Koch del CZERO6 resta a rispettosa distanza con il suo 51.32 in gara11, ma se la ride sotto i baffi perché per 5/100 si tiene dietro, niente meno che, Matteo Corvatta del Senigallia. In gara 12, come detto Acquaroni si ripete e ripete quasi pure il tempo; Cristiano Orlandi dei Maestri Laziali, finalmente rimonta sul podio, sul quale dovrebbe essere di casa, stoppando i cronometri sul 51.06 e Jacopo Koch scende al terzo posto non andando sotto un 51.73 ai limiti della soddisfazione .
CATEGORIA A
Marco Pietrobono, appartenente al fantasioso s.c. MM CREW, imita l’Acquaroni sia per la doppietta, sia per i tempi quasi fotocopia in gare 11 e 12, 49.60 e 49.79, una bella giornata per lui. Due podi fotocopia, con tempi pure fotocopie in questa categoria A, alle spalle di Pietrobono, si insediano, in entrambe le gare di giornata e nello stesso ordine Leonardo Belli delle Aquile che stampa 51.26 e 51.42 e il portacolori dello s.c. Campo Felice, Nicola del Principe accreditato di 51.56 e 51.45
CLASSIFICHE GENERALI INDIVIDUALI
Prima di entrare nel dettaglio delle varie classifiche di categoria, è quantomai opportuno premettere la assoluta provvisorietà delle stesse, non solo perchè restano ancora 4 gare da disputare, di cui l’ultima con raddoppio, ma soprattutto per via degli scarti possibili, posto che per ogni concorrente si assumono, in forza della tabella allegata al regolamento, solo un numero predeterminato di gare, che varia in funzione del numero di gare effettivamente disputate, ciò detto, ogni eventuale previsione sull’esito della classifica finale della categoria considerata, deve ritenersi assolutamente azzardato, per quasi tutte, vale invece l’assunto che i giochi sono ancora aperti
CATEGORIE D10; D9; D8; D6
Nelle 4 categorie considerate, 4 sole donne incontrastate al comando, una per ciascuna categoria, rispettivamente Mika Falco dello s.c. Napoli, Antonia Silvi, Concetta Corvaia e Laura Licci. La prima si libra all’irraggiungibile quota 600, irraggiungibile, perché, se anche scendesse in campo un’antagonista, con le gare che restano, nonostante il raddoppio, costei si fermerebbe a 500 punti. Analoga prospettazione non può farsi per le altre tre, rispettivamente accreditate di 200,100 ed ancora 200 punti.
CATEGORIA D7
In questa categoria, condotta dalla più in forma al momento in assoluto tra tutte le D, vale a dire Paola Capuano, che vanta 600 punti, i giochi sono tutt’altro che fatti, la Capuano sente la pressione della Laura Giacomelli, la quale, per il momento per lei complicato di ripartenza da lunghi anni di fermo per infortunio, la insegue come un’ombra e forse in cuor suo, da tostissima agonista quale è stata, medita il sorpasso al fotofinish. La terza, Rosalba Iodice avrebbe tutte le carte in regola per puntare al top della classifica, viaggiando a punteggio pieno di 400 punti su 4 gare, ma purtroppo ha l’ handicap di disertare Roccaraso.
CATEGORIA D5
Classifica lunga in questa categoria condotta dalla famosa Raffaella Ghirarduzzi, militante in un club il cui nome è difficile da ricordare (SIMAS SCI MANA) la quale, un 80 a parte, fa sempre il pieno di punti e si mette nei tranquilli a 680 punti, l’ottima Virginia Garraffa, che la insegue, ha invece una doppia coppia ai 100 punti con 80, sta quindi a quota 360, con carte in regola di sorpasso sul filo di lana. Anche la terza, Livia Clemente di OèC, non ha perso le speranze di primato con i suoi 280 punti che la tengono ancora in corsa per qualunque gradino del podio.
CATEGORIA D4
Ce la farà la sfortunata Mara Berha (a quota 500) del SAI NA a rimettersi dalla botta al ginocchio di domenica scorsa per scendere in pista a difendere il suo provvisorio primato? Bella domanda, per farcela, non solo deve scendere in pista, ma deve anche stare sempre davanti alla diretta inseguitrice, Chiara Sigalot dello s.c.Vesuvio che le sta in cuollo (traduzione dall’italiano: che le soffia l’alito sul collo), avendo macinato 460 punti. Le due suddette non conoscono le intenzioni della terza, Michaela Bartoletti che vanta 380 punti e può tenersi ancora tutto il raccattabile non avendo alcuno scarto da fare.
CATEGORIA D3
Due sole donne in classifica a contendersi il primato: in testa Giordana Stanziani, la quale in teoria, può ancora essere appaiata da una new entry, stando a quota 500 e, naturalmente, può essere agganciata e superata dalla seconda, Livia Mariano distanziata di 300 punti con tre gare fatte.
CATEGORIA D2
Partita apertissima in questa categoria che vede appaiate le prime due a 300 punti, Lara Pozzi e la già promotrice Elena Matronola, da Chieti, attesissima se provvista di mascherina doppia; la terza, Assunta Giustino non deve deporre le armi, perché con i suoi 200 punti e tutti gli assi da poter calare, può ancora aspirare al massimo.
CATEGORIA D1
Federica Guadagnoli, che sta in vetta alla stratosferica quota 760, non può addormentarsi, o peggio riposare sugli allori disertando la finale, perchè chi la insegue, Sabrina Donati di OèC, è vero che risulta distanziata di ben 260 punti, ma, in teoria, può fare bingo e mettersi alla pari a punti 760 se la ruota gira in un certo modo. Francesca Caruso, al momento terza con 320 punti e tutti i possibili assi da giocare, se non si va errati, puo’ andare ad 820 punti, se ne traggano quindi le conseguenze.
CATEGORIA C11
Per Giuseppino Monda, riapprodato in zona nostra perché stufo di viversi le restrizioni Covid a Cavalese, si prospetta una incontrastata passeggiata fino alla vittoria, nessuno lo può più riacciuffare a quota 900.
CATEGORIA C10
Gianfredo Puca, al pari di Monda, può dormire sonni pressocché tranquilli con il suo punteggio pieno di 800 punti e un teorico target di 1000 punti, pur avendo, diversamente da Monda vari antagonisti alle sue spalle, uno per tutti, Vito Pacucci, il quale veleggia a 540 punti, nonostante qualche deffaillance di troppo, dovuta forse a mancanza di tenuta per postumi da intervento. Niente male i 400 punti assommati da Nino Rajola, notato in apprezzabile crescita tecnica, grazie ai costanti allenamenti tra i pali.
CATEGORIA C9
L’abruzzese Antonino Bartolomeo, dopo un anno di stop, riprende e si riprende pure il primato, essendosi meritatamente appropriato di 840 punti, sembrerebbe imprendibile, se alle spalle non avesse, con appena 100 punti in meno, Lorenzo Sartorelli, che parla poco ma conclude. Terzo, distanziato e fuori gioco per il primato, Giuseppe Fiordiliso, il quale peraltro ha sportivamente rinunziato ai 100 punti - che teoricamente lo avrebbero tenuto in gioco per la vittoria finale - del primo posto in gara 8, attribuitigli in virtù di una classifica viziata da errore palese.
CATEGORIA C8
Maurizio Paris dell’Aliski Race conduce con il ragguardevole bottino di 800 punti, non può però alzare il piede dall’acceleratore, in primis, perché deve necessariamente scartare qualche risultato vantandone già 10 all’attivo ed in secundis perchè alle spalle ha Valerio Romano, il quale, essendo recentemente rientrato in gioco dopo un noioso stop per lesione al tendine di Achille, si è messo a marcare 100 punti ad ogni gara, volando da zero fino a tutta gara 6, agli atuali 600 punti agguantati nelle ultime sei gare. Pietro Casali del CZERO6 sta dietro a quei due, ma non se la passa affatto male, avendo al suo attivo 520 punti, dovendo pero’ per forza scartare prossimamente.
CATEGORIA C 7
L’asso piglia tutto, nonostante qualche zero di troppo, conduce questa categoria con 760 punti, tuttavia i giochi sono apertissimi perché il secondo segue con uno scarto di soli 60 punti, benvero ha da fare scarti più pesanti dell’altro; chi probabilmente è messo meglio di quanto appare, nonostante il differenziale di 110 punti dal primo, è il terzo incomodo, che, a quanto appare a prima vista, può operare scarti più vantaggiosi degli altri due. Ma chi sono questi innominati C7? I loro nomi sarebbe superfluo citarli, perché è da inizio circuito che ad ogni gara si aspetta il loro arrivo per conoscere il nome del vincitore di categoria e talvolta di macro-categoria B-C, ed ecco a voi, nell’ordine provvisorio, Andrea Ballabio, Giuliano Geli e Clemente Reale. A questo punto corre l’obbligo di ristabilire la verità storica della portata degli eventi, distorti dalla commossa e riverente genuflessione dei B a valle di gara 6, tributata al vincitore Ballabio, autore del miglior tempo anche dei B; la simpatica iniziativa, a dire il vero venata da sospetta piaggeria, immortalata su foto di gruppo con Ballabio imperante ed i vassalli in rispettosa genuflessione, fece dimenticare al reporter un’impresa ancora più clamorosa ad opera di Clemente Reale, autore in gara due del miglior tempo assoluto, quel memorabile 46.95, più basso anche di quello fatto registrare da tutti gli A; dell’imperdonabile omissione voglia il Reale accordare venia allo smemorato cronista.
CATEGORIA B 6
Un impressionante Paolo D’Appollonio (CZERO6), una vera e propria macina da punti, si è issato al primo posto dalla prima gara, ad oggi, ne ha messi in cascina ben 880 e pare che la sua sete non si sia ancora placata, anche per la matematica sembra imprendibile da Alessandro Longobardi che lo segue a 520 punti, ma che in caso di quadripletta finale, sarebbe costretto a fare penalizzanti scarti; il Longobardi si deve invece stare attento a chi lo segue con 120 punti in meno, Giuseppe Perna, il quale, se gli astri gli sono favorevoli, lo può ancora risucchiare.
CATEGORIA B 5
Una categoria diretta da un tris del CZER6, club che ha praticamente monopolizzato la B, come si diceva; davanti a tutti Jacopo Koch, che ha tesaurizzato ben 820 punti, frutto di un esaltante pareggio: 5 primi e 5 secondi posti, sporcati solo da uno zero in gara due, al grido o primo o secondo o niente. Il secondo, Gianluca Di Cicco, quest’anno appare un po’ meno brillante dello scorso anno, ha fatto due soli centri, in gara due e in gara 7 ed alcuni piazzamenti decisamente al di sotto delle sue potenzialità tecnico-atletiche, quest’anno esaltate da due prosciutti impressionanti. A 550 punti sta Giorgione Ferri, che può ancora insidiare il secondo posto di Di Cicco, purtroppo per lui e per Jacopo Koch, che ne sorveglia giorno e notte il decorso, si è infortunato, si ridimensionano così le sue ambizioni, soprattutto a parer di Koch, per quanto concerne il TROFEO ITALO KUHNE.
CATEGORIA B 4
La suspence è circoscritta ai due che inseguono il primo, Francesco Dimitri, del Viterbo 97, il quale avrà pure le idee confuse sull’utilizzo di un accessorio di abbigliamento quale la cravatta, ma stampa punti a gogo in gara, dove ne ha totalizzati la bellezza di 840; staccati ed in lotta tra loro, perché divisi da soli 13 punti, Cristiano Romoli, splendidamente secondo con sole 4 gare, dove però fa tre centri ed un quasi centro che gli hanno fruttato 380 punti e, a punti 360, Davide Cao, il quale, a differenza di Cristiano Romoli, brilla per assiduità di presenze e continuità certosina di risultati.
CATEGORIA A 3
Lotta ancora apertissima fra i primi tre, in vetta provvisoria, sta Riccardo Sanges del Posillipo, che, gara tre a parte, risulta autore di una progressione notevole, tre secondi e quattro primi, somma 690 punti; secondo è Alessandro Morelli a meno 115 punti da Riccardo e quindi per nulla tagliato fuori dalla lotta per il primato, ma la vera insidia per entrambi è il terzo, Dario Spanu, che fino a sabato scorso ha disertato le gare di Roccaraso, però nelle sole presenze a Campo Felice, facendo 5 centri, si è cuccato 550 punti, sommando un 50 ai 500 delle cinque vittorie.
CATEGORIA A 2
Sergio Amodio dell’ISKI, intelligentemente se la batte sia a Roccaraso, sia a Campo Felice, può quindi contrastare, in virtù di piu numerosi risultati, i suoi antagonisti, vanta 612 punti con tre primi e tre secondi posti; alle sue spalle si sono annidati pericolosamente, non perché possono maldestramente cadere dal ramo, ma per l’esiguo distacco da Sergio, Leonardo Belli ( 480 punti, frutto di 4 vittorie ed un decondo posto) e Valerio Giansiracusa del balbettante neonato s.c.2020, che ha arraffato 456 punti, l’atleta non ne voglia al reporter, perché l’arraffare è suggerito dal particolare che Valerio, acchiappando 100, poi 8o, poi 60, 40 e addirittura un 36, dà l’idea di uno che acchiappa tutto quello può.
CATEGORIA A 1
Si è giunti alla categoria dei giovani dove le presenze di tutti brillano per la costante saltuarietà, si sa che questa categoria copre la fascia di età che coincide con l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, che per taluni coincide anche con la fondazione di una nuova formazione sociale, che sia o non suggellata dal matrimonio, dalla enunciazione di una coppia di fatto o dalla regolarizzazione di una unione civile, poco importa. Sta di fatto che i primi tre vantano rispettivamente: 4 presenze Pierandrea Reale, del 18, fermo a 380 punti, perché dopo gara 4 non si è più visto (auguri Pierandrea, ad majora, assenze giustificatissime); 5 presenze Nicola Del Principe, fermo a 350 punti perché ha un buco nero di assenze tra gara 4 e gara 11; tre presenze, condite da tre centri che hanno fruttato 300 punti per la new entry Stefano D’Ambrosio.
Insomma pare che il verdetto in questa categoria dipenderà dalle concomitanze della finale con gli altri impegni dei tre occupanti l’attuale podio provvisorio.
CLASSIFICHE INDIVIDUALI DI SECONDA FASCIA
A OVER 150 PUNTI
Con 407 accumulati, inizialmente, con certosina continuità ma via via in crescendo di risultati, Riccardo Sanges del Posillipo sta per il momento in testa con relativa tranquillità, posto che il più vicino inseguitore è Giuseppe Galluccio distanziato della bellezza di 171 punti, però restano ancora 4 gare da disputare di cui l’ultima con raddoppio ed entrambi i contendenti hanno diversi scarti da fare, per cui la battaglia non può dirsi definitivamente chiusa, almeno così appare ad uno poco paziente per addentrarsi nelle varie ipotesi di assenze, scarti e raddoppi possibili. Partita tutta aperta anche per Valerio Giansiracusa, del neonato s.c. 2020, il quale, avendo solo 4 gare all’attivo e 215 punti maturati, teoricamente ha un tetto di 715 punti da far valere.
B OVER 100 PUNTI
I primi tre, vale a dire Francesco D’Acunto del SAI Napoli, Adolfo Aloschi del Posillipo e Giovanni Pediconi del 2020 stanno tutti insieme in un pacchetto di 31 punti, nell’ordine, punti 179, 154 e 148, il primo e il terzo con sei gare utili, il secondo con cinque gare utili, quindi quest’ultimo ha il vantaggio sugli altri due di scartare uno zero e cuccarsi ipoteticamente tre risultati pieni di cui uno con raddoppio, mentre gli altri due non hanno zeri da scartare, anche per loro partita aperta al raddoppio finale.
C OVER 100 PUNTI
In testa a quota 202 si è installato Antonio Grande del SAI Napoli, il quale,oltre ad avere un margine di 26 punti sul secondo, Gaetano Ferraro di OèC e di 62 punti su Gianfri Puca, pure lui del SAI Napoli; ha dalla sua il vantaggio di fondare il suo primato su 5 risultati contro i 6 degli altri due, nonché di uno zero da scartare, mentre gli altri due sarebbero obbligati a scartare per forza punti pesanti, si prevede quindi più una lotta per il secondo gradino del podio che una per il gradino più alto
CLASSIFICHE A SQUADRE
TROFEO ITALO KUHNE CHALLENGE A SQUADRE DI CLUB
Quest’anno il cambio di regolamento ha sfavorito il SAI Napoli, dominatore quasi incontrastato delle passate edizioni che lo hanno visto sempre primeggiare, eccetto due volte in cui il predominio del club bianco-celeste è stato interrotto dal cortinese 18 e dal napoletanissimo s.c. Napoli. Totale rimescolamento di carte quindi, con il sopravvento, almeno per il momento del romano CZERO6, accreditato di ben 5293 punti, accumulati grazie ad uno squadrone che fa piazza pulita in categoria B; a sorpresa insegue con 4888 punti il posillipinimissimo s.c. Posillipo, che, a differenza del CZERO6, che quasi esclusivamente pesca punti in categoria B, si va cuccando i suoi punticini un pò dappertutto e che avrebbe ampi margini per una bella remontada in zona cesarini, se non avesse perso, per un banale incidente, tutti i possibili apporti di uno dei suoi due punti più forti, la Vannuci, alla cui assenze forzate, si spera porrà rimedio l’altro pezzo forte in categoria D, la Paoletta Capuano, autrice di stupefacenti performances nelle ultime gare. Ma se Atene piange, Sparta non ride, giunge voce che il competitivissimo Jacopo Koch, non pago di fare rotta verso la vittoria in classifica generale tra i B5, ha un cruccio che sta strappando il sonno alle palpebre dei suoi occhi, vale a dire l’infortunio, si spera rimediabile, di piedone Giorgio Ferri. In fin dei conti se Giorgione rimanesse bloccato o anche forse solo ridimensionato, sarebbe il segno di un destino riequilibratore della disavventura occorsa alla Vannucci, solo che Jacopo nun ce vo’ sta e impiega le sue notti insonni a fare calcoli e proiezioni sulle possibilità che restano al suo CZERO6 di difendere il primato; per rendere realistici i suoi calcoli, reclama classifiche pregresse, legge e rilegge regolamenti per infilarvi un grimaldello interpretativo che volga a suo favore lo sfavore spietato di quanto si appalesa, ma, in definitiva, non gli resta che chiedere ad Alessandro Falez una raccomandazione per una miracolosa guarigione dell’infortunato, o, più realisticamente, abbandonarsi ad una cazziata preventiva all’indirizzo dei numerosi piscitielli è cannuccia, che, come storia insegna, abbondano nel team capitolino.
Ad appena 327 punti dal Posillipo, insegue il SAI Napoli, mai domo e quindi sempre pericoloso in quanto capace di rimontare qualsiasi svantaggio, soprattutto quando, come in questo caso, ci sono ancora 4 possibili assi da calare, o, addirittura cinque, considerato il raddoppio della finale
TROFEO MASTERMIND COMITATI
Dopo la trasferta sugli alto-piani delle Rocche, il CLS riprende il volo, distanziandosi di ben 1532 punti dal più diretto inseguitore, il CAM, attestato sì alla vertiginosa quota himalayana 9639, ma sconta il sensibile divario di competitività tra le performances in casa, leggasi Roccaraso, e quelle fuori casa, leggasi Happy Field. Terzo in classifica, a 7593 punti, staziona il CUM, che a sua volta soffre di un troppo esiguo coinvolgimento numerico dei suoi big, il cui risultato è il depotenziamento delle teoriche potenzialità di un comitato che sforna atleti di rilevante interesse assoluto e, nel recente passato, anche di Coppa del Mondo. Se la lotta per il primato sembra ancora aperta tra CLS e CAM, almeno per la matematica che, grazie anche al raddoppio della finale -in casa del CAM- offre sul piatto una torta di oltre 2700 punti da spartire, sufficienti a colmare il gap tra gli attuali insediati al primo e secondo posto. Il CUM risulta escluso dalla lotta per il primato e tuttavia, con i suoi 7593 punti, conserva viva l’ambizione di scalzare il CAM dal secondo gradino del podio.
RACCOMANDAZIONE PER TUTTI I CONCORRENTI: CONSULTARE SUL SITO, Al PUNTO 5 REGOLAMENTI, LA TABELLA DA CUI SI DESUME IL NUMERO MASSIMO DI GARE VALIDABILI PER CIASCUN CONCORRENTE IN RAPPORTO AL NUMERO DI GARE EFFETTIVAMENTE EFFETTUATE. SU SEDICI GARE SONO 9.