DICEMBRE TEMPO DI MIGRARE

Transumanza
 
Dicembre, tempo di migrare; per noi sciatori centro-meridionali, per la verità, in dicembre si procrastina il tempo di migrare, l’eccezione la fa questo 2021 che ci ha graziato con precoci nevicate ed apertura impianti già dal 02/12 a Roccaraso, dove addirittura è già possibile tracciare.
Andando a fare una sgambatina sugli sci, mi sono imbattuto negli amici del C06. Questi sono già in stato di avanzatissima preparazione, con cancelletto e cronometro per l’installazione sapiente di Giorgio Ferri e Paolo D’Appollonio, mentre GL Di Cicco ricognosceva il tracciato già bell’e pronto; stavo salutando Giorgio e Paolo, quando alla mia sinistra è apparsa una barba nera, amica, ma che non ho riconosciuto data la bardatura. Questi C06 fanno proprio sul serio, sciolto il binomio Paolo-Giorgio per passaggio categoria e mal di schiena di Paolo, ecco pronto il ricambio e che ricambio! Dimitri da Orvieto è andato ad ingrossare le fila del club iperattivistcamente condotto dal Cerasa. Hanno già fatto fuoco in World Cup a Pila, dove il nuovo acquisto si meritava un bel 7imo e Giorgio un consolante 12 esimo. Purtroppo, mentre scrivo mi perviene la notizia dell’inforcata di Paolo con ritorno a valle, con cupo presagio, in toboka; presagio purtroppo confermato, a Paolo va il nostro  benvenuto nella nobile schiera dei cavalieri crociati.
Sci Andrea RottoTanto per restare in tema, non posso tacere il venerdì nero dei Ballabio brothers, immancabilmente nel di’ 17. L’infausta data fruttava, all’entusiasticamente rientrante Marco, la rottura del pelideo tendine. Andrea, invece,  dopo il brillantissimo esordio in Coppa Italia, dove rimediava un eccellente terzo a 58 centesimi dal primo, niente di meno, a nome Galas, ,secondo, ancora più vicino, Fezzini, si meritava l’ambizioso ruolo di collaudatore dell’Atomic. L’ambito riconoscimento gli e’ stato tributsto per una devastante -per fortuna solo per lo sci- deretanata con rimbalzo in avanti in semilooping, esito della fiondata ricevuta dagli sci prima della rottura. 
Purtroppo dello 0,40 siamo in grado di registrare solo la tombola del fratello Marco a secco, altro non si è visto ne’ sentito.
Del Posillipo non poteva mancare la Pavoletta,come sempre scorrevolisdima sulle nevi roccolane, intenta a ruotare l’anca dalla parte giusta, che se ci riesce, fa vedere le streghe pure a tutte le romane. La Vannucci, invece, mestamente, dopo la riabilitazione poteva solo riapprocciare la gioia di sentire la neve sotto gli sci per ritrovare gli appoggi. Non è del Posillipo, ma del SAI, però  completa il trittico delle nostre tre grazie, Mara Good Berah (sorella di Lara Gut Beherani), sempre annunciata, ma mai apparsa agli occhi di chi scrive. 
Atleti posilllipo1Gli altri del Posillipo sono stati avvistati, a cavallo di novembre e dicembre, al Passo Monte Croce, ottima scelta; i verde-acido Rubinacci esibivano le punte Riccardo Sanges e Matteo Menduni, con essi Dario Cimmino e Matteo Bruni completavano un bel gruppo. 
Passando al SAI, Gianfredo per saggiarsi dopo l’anno di aspettativa, ha optato per la W.C. di Pila, al rientro si è dichiarato competitivo essendo balzato sul podio, nonostante, le improvvide ripetute sulla Silvester  nei giorni immediatamente precedenti le gare; in questa scelta suicida lo assecondava il ginevrino del SAI, Tanio Campanile, che lo seguiva pure a Pila, dove soffriva ben più del prof anche per effetto dell’appartenza ad una più agguerrita categoria. 
Sempre del SAI e dal SAI , si attendono nuove di Francesco Acquaviva.
I Parisini, non per nascita o residenza, ma dal loro Presidente, Maurizio Paris, hanno passato l’Immacolata in Gardena, indi, campo libero in zona, sotto l’attenta osservazione del trainer Marcello Manilla, pronto anche a scendere personalmente in campo, per dare il suo contributo alle aspirazioni del club nelle competizioni a squadre.
l’ISKI 360 CAMP sta venendo su alla grande, Aldo Amodio ha stilato un dettagliatissimo quanto ambizioso programma affidato per l’esecuzione all'allenatrice Carestia, di nome ma non di risultati e all’allenatore Davide Marinelli, che ha per mentore l’ottimo Davide Berlinghieri. In dicembre sono stati a Chiesa Val Malenco, patria del plurivittorioso ed arguto Cesare Lenatti, che nella scheda tecnica di Gianfredo, alla voce “ impegno’”, annoto’ un laconico “eccessivo”. 
L’ISKI 360 CAMP può contare, oltre che sulla sua punta di diamante, Sergio Amodio, anche su una nutrita truppa di nuovi acquisti di vecchia cononza quali Pasquale Pastore, Pippo Loconte e, per finire, Sergio Lombardi, Raffaele Fiocca,Carlo Trotta.
OGGI È COSÌ......, per bocca dell’imperdibile Rino, è sintetico :”in dicembre Folgarida e Campiglio” ; evidentemente fa pretattica perché si sa che hanno opzionato Luciano Testa per un nutrito numero di giornate di allenamenti che vanno a sommarsi a quelle dei vari stages pregressi. 
Il 2020, di respiro nazionale, va alla grande a Roma e Milano, con programmi anche mondani a S. Moritz ed esotici allenamenti a Dubai; la direzione tecnica è del fortissimo Pietro Verdecchia, in dicembre sono stati varie volte a Solda. Se Milano e Roma volano, Napoli, nonostante la Presidenza attribuita a furor di popolo al Principe Carlo de Gregorio (più vari titoli ed appellativi) balbetta ancora, si aspetta che la leggiadra MG Villari si decida a prendere la situazione in mano per un impulso decisivo alla causa.
La colonna centro-meridionale del club di respiro nazionale per antonomasia, l’aristocratico S.C.18, non sta certo a pettinare le bambole, tutt’altro, nelle gare di World Cup a Pila, Clemente Reale risultava ampiamente nei dieci (settimo) ed anche Alessandro Falez si aggrappava alla prima decina (decimo) per non essere da meno; Valerio Romano, dopo il terzo scasso in tre anni, sornione si è fatto le sue sciatelle in campo libero, pronto a dargli giù nel periodo natalizio a Cortina.
Massimo Ferraro, è dello storico S.C. Napoli, ma si gestisce da solo, se lo può permettere, da velocista master quale è, conosce il fatto suo; conta  di allenarsi con il gruppo di Andrea Buffardi a Roccaraso per poi completare la preparazione in Gardena. 
Giuliano Geli e Carlo Conte del Senigallia, per ora si informano soltanto sulle varie ipotesi di allenamenti a cui partecipare; c’è da credere che pure loro fanno pretattica, non è possibile che il 15 gennaio si presentino al cancelletto senza aver macinato almeno qualche migliaio di pali.
Infine, per la botta finale, ci sono  quelli del trasversale Master Matteo, i Giovanni Perlingieri, che coltiva sane aspirazioni di ripresa, i Mario Zagari, che se si taglia
la barba guadagna tre decimi, il  Puccinelli un po’ troppo alto per fendere l’aria. Marco Vlassopulo e stato  avvistato in campo libero con ai piedi un paio di sci di inusitata “cortezza” per i suoi obiettivi. Paradossali le intenzioni di Alessandro Romano e di Corrado Goggia (Boffa, così detto per l’arcinota spericolatezza ). Il primo se ne va al mare il 31/12, torna il 12/01 e pretende di calarsi direttamente in slalom nella FIS CIT ad Ovindoli; l’altro coltiva l’insano proposito di calarsi, sempre in slalom ad Ovindoli e sempre nella FIS CIT;  conta di entrare nei 30 in prima, pur partendo ultimo, per poi sparare un tempone da primi tre in secondo ed assurgere così agli onori di imperitura memoria. Matteo è vivamente pregato di dissuaderli, il loro tributo di sangue allo sci lo hanno già versato.
Babbo Natale ha portato un bel cronometro al gruppo Matteo Master, si vede che si è lasciato intenerire dalla letterina inviatagli da uno dei più agguerriti, ora Babbo Natale deve pure ispirare un paio di loro a sacrificarsi per il montaggio, smontaggio e gestione dell’apparecchiatura.
La rassegna non si può chiudere senza rivolgere a Cesare Veneziani gli auguri più sinceri di rimettersi al più presto, per tornare in pista da agonista, because We can’t care less (tradotto: perché nun c’è ne po’ frega’ de meno) di vederlo sugli sci se non torna a gareggiare. 
Buon Natale buon anno a tutti.