Fattore "SF"

Stazione roccaraso
“Siamo messi veramente male Giuseppe.. il 21 e 22 gennaio è tra 2 settimane. Noi con tutte le gare che dobbiamo organizzare siamo messi veramente male e se cominciano a saltare è un bel problema xche’ non ci sono buchi x recuperare”. 
Con queste accorate parole, Gianni Cerasa, l’imperdibile turbo propulsore del movimento Master del centro-sud, mi esternava le sue angosciose perplessità sulla situazione neve all’indomani dell’Epifania. Tale era il termine ultimo in cui i più confidavano per una nevicata riparatrice della beffa consumatasi tra fine novembre e inizio dicembre 2022: 50 e passa cm. di neve, immediata apertura impianti a Roccaraso, bolla di calore soffiataci addosso direttamente dal deserto del Kahlhari, precipitosa chiusura impianti.
“Incrociamo le dita, a MM non è mai mancato il fattore K (ulo)”. Questa fu la mia repentina risposta, che, alla luce di quanto è accaduto e di ciò che si attende, non può che ritenersi fallace, nonostante MasterMind annoveri fra i super promotori della prima ora quel Gastone, che non sbaglia una mossa. La neve arriva e arriva anche in copioso volume, ma sbaglia atterraggio di qualche giorno, con tempismo giusto per sancire l’annullamento dell’apertura della stagione agonistica il 21 gennaio, come da programma. Overture rinviata al 27/01, a ridosso quindi delle due gare del 28/01. In definitiva, no fattore “K”, no fattore “F”, si fattore “SF(iga)”
Supplico umilmente perdono per la blasfemia di aver fede nella superstizione e non già nella Provvidenza -fattore F(ede)- abbiano comprensione i credenti; per i non credenti, nell’uno e nell’altro caso, sempre di fede nell’irrazionale si tratta.
copertina torgnonIn attesa che il Divino o il sacrilego sciogliessero le respettive riserve, pur di non stare fermi, molti atleti appenninici, tra i quali spiccava una pattuglia di promotori MasterMind, si è spinta fino a Torgnon per partecipare, nei giorni 14 e 15 gennaio 2023, ad una quadriglia di giganti valevoli per la Coppa Italia. 
La definizione del programma gare è stata travagliata, in prima battuta dovevano esserci un SG, tre GS e un SL, poi via il Super G per innevamento precario, poi via anche lo slalom e alla fine si è optato per quattro GS, complice anche una qualche fumosa interpretazione del regolamento C.I. Lo S.C. 18, che si avvale anche di una colonna sudista, ha schierato il solito squadrone per numeri e qualità si preannunziavamo niente meno che 18 atleti distribuiti a largo spettro nelle varie categorie, a conferma che Clemente Reale, ormai è deciso a spodestare dalla vetta della Coppa Italia a squadre quel CZERO6, che la face propria l’anno scorso per la rosicante meraviglia di tuti. Ma il CZERO6 nun ce vo sta e, a Torgnon, ha calato gli assi Jacopo Koch e Francesco Dimitri, più il rincalzo Romolo Parenti.
Dal sud più estremo, con una galoppata di 12 ore di auto, già da mercoledì 11, approdavano all’estremo nord della valle di Torgnon i promotori MM Giorgione Cipparrone e Gian Luca Fava, ai quali si univa l’Avv. Francesco Ripoli per comporre il trio dei moschettieri del Caffè Aiello di Cosenza. Sempre da Sud, ecco arrivati giovedì 12 i rappresentanti del SAI Napoli, con a capo Gianfredo, accompagnato da Fiordiliso, entrambi raggiunti venerdi 13 dal Prof. Ballabio, ai tre si univano i saini del nord Paolo Cappellato da Vicenza, il past President Nanni Ceschi a Santa Croce e Andrea Kid da Milano per dare man forte al club bianco celeste, eterno rivale, per una sorta di conflitto generazionale, del 18, club colorato rosso blu.
L’altra formazione di respiro transregionale, lo sci club VENTIVENTI, ha messo in campo gli alfieri romani, Alessandro Longobardi e Valerio Giansiracusa Rubini, guidati da una Lady, Livia Clementi.
Isolati, ma pronti a farsi valere, Nicola Del Principe dello S.c. Campo Felice e Sergio Amodio dell’ISKI 360. Dalla Capitale, altresì isolato, ma pronto a ben figurare l’ALISKI RACING Claudio Apollonio.
Benché non sudisti e tuttavia appenninici, dalla Toscana, l’immancabile Franco Maggiorelli a capo del suo team e Massimo Panzani del Prato Play, mentre lo s.c. Marzotto si è avvalso della zecca, rivelatosi in gara il Jolly della due giorni valdostana, cela’ signifie, Antonio ZECCHINI.
Arena, la classica pista di gare della località valdostana. Pista difficile da interpretare, molti cambi di pendenze, andamento sinistrorso, contrpendenze, muro finale corto ma cazzuto perché con attacco brusco e cieco. Data la partecipazione di oltre 200 concorrenti, il tracciatore, giustamente, optava per un disegno molto filante con qualche angolo solo nei punti più ripidi, il che creava difficoltà nel trovare ritmo nella sciata. Tempo bello il sabato, variabile la domenica, temperature miti e tuttavia neve definita compatta dalla giuria, ma che definirei ghiacciata sotto il sottile manto di neve compatta. Ultima nota: organizzazione e ospitalità perfette, scenografia altrettanto, come testimonia il video allegato (clicca qui). Unica osservazione critica va alla lungaggine della premiazione, il primo giorno c’è stata qualche confusione nella stampa delle classifiche; la procedura poteva abbreviarsi premiando le due gare di giornata contemporaneamente, visto che i podi il più delle volte sono ripetitivi. A queste due défaillance ha posto rimedio il giovanissimo e spigliatissimo speaker.
Ora, cari lettori vi aspettereste che vi dicessi: “Ecco a voi i podi” e invece no , i podi sono reperibili sui vari siti disponibili, vi offro alcune osservazioni di carattere generale. 
- La prima è che a Torgnon si è gareggiato su una vera pista per Master, tutt’altro che facile, con difficoltà soprattutto interpretative, ma non certo da brividi come purtroppo accade in alcune località dove viene negato il piacere di sciare in attacco, perché nella mente degli organizzatori si insinua invece il piacere di incutere ai concorrenti qualche stimolo incontrollabile. In certi casi si dimentica: a) che anche sul facile, i migliori primeggiano comunque; b) che i concorrenti in categoria C13, atleti pur sempre, hanno visto almeno 90 primavere.
In definitiva, si reclama omogeneità nella scelte delle piste e quella di Torgnon può legittimamente considerarsi paradigmatica. 
Azzardo la proposta che la Scuola tecnici federali preveda e formi la figura dell’allenatore Master, dotato di competenze specifiche per tale tipologia di gare e di atleti.
- Inaccettabile la regola che tutte le donne, giovani/senior comprese, partano prima di tutti i maschi; a Torgnon, ma di questo gli organizzatori sono incolpevoli, il primo ed unico C13, Alberto Corsi, vestiva il pettorale 43!
Azzardo la proposta che l’ordine di partenza preveda la precedenza delle D dalla categoria D13 e, a seguire, fino alla categoria D6 compresa; quindi i C da categoria C13 a C7 compresa, poi di nuovo le donne da Categoria D5 a D1 compresa, a seguire gli uomini da Categoria B6 ad A1 ed infine Giovani/Senior F ed M, nell’ordine.
Non va dimenticato che le gare in questione sono MASTER e che i/le giovani senior, dimenticati/e per anni, sono state aggregati/e ai Master, per sportiva concessione dei Master stessi. Con la discutibile regola in vigore, si rischia di allontanare dalle gare proprio i Master.
- Per recuperare credibilità alla prima fase della Coppa Italia, i punteggi della tabella applicabili dovrebbero essere rimodulati in funzione del livello qualitativo della partecipazione. Ad esempio non si dovrebbe attribuire 100 punti al primo, 80 al secondo, 60 al terzo, ma un correttivo potrebbe risultare dalle formula seguente: somma dei migliori 5 punteggi degli atleti che prendono il via; risultato moltiplicato due, il prodotto diviso dieci; se il risultato dell’operazione non è superiore a dieci la tabella di riferimento va applicata senza correttivi, se superiore a dieci, i punti della tabella applicata subiscono un decremento pari alla percentuale di superamento della soglia dieci. Se non si ricorre ad un qualche correttivo, che può essere anche diverso da quello sopra prospettato, possono facilmente verificarsi casi di atleti, che favoriti dalla scarsa partecipazione qualitativa degli atleti della zona in cui hanno gareggiato, si presentino alla fase finale con un bottino di 500 punti. 
- Gli atleti appenninici hanno tutt’altro che sfigurato, occupando in molti casi le zone alte delle classifiche se non addirittura i podi.
Nicola Del Principe, ottimo primo fra gli A1 e, a seguire in A2, Sergio Amodio secondo. Danda più volte sul podio nelle quattro gare. Massimo Panzani e Antonio Zecchini, nell’ordine secondo e terzo in C9. Andrea Ballabio e Franco Maggiorelli zompati insieme sul secondo gradino del podio in C8. Gianfredo Puca quattro volte sul secondo scranno in C11. Valerio Giansiracusi Rubini terzo in A3.
Clemente Reale, in C7 manca di un soffio il podio, ma per fortuna rimedia il figlio Pierandrea che sul podio va in vetta.
Non me ne vorrà chi è stato dimenticato, la confusa stampa delle classifiche, raro neo dell’organizzazione, mi giustifica.
Esordio senz’altro positivo di questa stagione 2023 della Coppa Italia, grande aspettativa si registra per i prossimi appuntamenti, un volo di fantasia si attende, affinché si trovi una quadra per evitare la quasi concomitanza della finale con gli appuntamenti di Coppa del Mondo.