Per chi non lo sapesse, o peggio, per chi se ne fosse dimenticato …

Bufera
…….lo sci è uno sport invernale, con la variante invernale-appenninico dalle parti nostre. Imprevedibilità, mutabilità, capricciosità ne sono le “virtù”.
Se i montanari alpini ci ammoniscono sulla rapidità delle mutazioni delle  condizioni atmosferiche, noi marinai appenninici abbiamo mutuato dalla saggezza marinara che “p mar nun se fann programm” come dire “a comm ven”. Ahinoi però, quella che è saggezza per mare, noi ce la portiamo in tutte le nostre attività, perfino in quelle produttive, salvo quando espatriamo, allora tiriamo fuori il meglio, la sintesi fra disciplina programmatica e creatività improvvissativa.
La nevicata era annunciata da un paio di settimane, ma niente, completo blu fino a mercoledì 15/01, poi, a vanificare il fattore casa che avrebbe consentito ai nostri di allenarsi saggiando in esclusiva le piste di gare, la nebbia agli irti colli nevischiando sale. E che ci vuoi fare,  giovedì 16/01 visibilità sotto zero, tra nebbia  e peggio ancora, malefici aghi ghiacciati ad incrostarsi sulle mascherine, per i master quasi nulla da fare, anche perché al lato del tracciato master, c’era un tracciato ragazzi e allievi, che incuranti delle condizioni di non visibilità, si fiondavano a palla col rischio che se non stavi in traiettoria o addirittura incappavi in invasione di campo, il crash era inevitabile. 
 
 
Sabato 18 gennaio 2025 - Gare 1 e 2
 
Slalom, con il supporto di Fast Park, progettazione e costruzioni di strutture modulari di parcheggio, CZERO6 organizza, avvalendosi della sua nota precisione svizzera, nonostante il disturbo di un black out on line. Parte l'EsaRaces ed in quattro giorni, e notte tempo comincia a nevischiare.
Pista: Pallottieri di sinistra, medio facile, adatta ad uno slalom Master. Tracciato adatto alle condizioni al contorno, porte giustamente un po’ più distanti del dovuto, figure corrette, per gara due si decide di non ritracciare, ma di lisciare solamente per evitare intersezioni con solchi di gara uno, ricognizione di gara 1 ore  8-8,45; partenza ore 9. Gara due a seguire col rispetto dei tempi canonici.

Ore 8,55, parte  la nevicata prima sperata ora temuta. Grandi fiocchi di umida neve, che non finiranno mai di rapirci incantati,  impongono a tutti il silenzio con il loro  ipnotico volteggiare, una danza aerea di danzatrici in candido tutù. Occhio, sta già smettendo, macché dopo un breve rallentare, ecco che riparte con maggiore vigore. La bufera sembra impegnata in una sorta di atmosferico interval training, 20 secondi ritmo blando e poi spremiti al massimo fino a farti sentire scoppiare le tempie per il tamburo sordo delle pulsazioni. Si va avanti così, ma tutto va bene, il fondo tutto sommato tiene, le uscite in Gara 1 sono nella media per uno slalom; in gara 2, trasformatasi in una pista da bob, uscite le molte più del normale. E tuttavia i commenti sono positivi, gli atleti si sono gettati volentieri in gara due.
OGGI ORGANIZZAZIONE TOP. QUESTO IL COMMENTO SPASSIONATO ED AUTOREVOLE DI FRANCO MAGGIORELLI 
 
PODI E COMMENTI GARE 1 e 2
Categoria C
Tra le donne C in Gara 1 podio tutto al cortinese 18, prevale la Marina Capretta con un bel 52,34 davanti alla coequiper Doranna Melegari, che per 4/100 evita l’onta del secondo di distacco; un po’ più indietro, con 55,16 Benedetta Vittori Venuti. In gara 2 Marina Capretta e Doranna Melegari si scambiano le posizioni, Doranna stampa un perentorio 57,08 da rivincita totale, tanto che Marina rischia l’onta del secondo di distacco, fermando il cronometro a 57,99; terza irrompe sul podio l’avvocato romano (di professione ma non più di club essendondosela pappata l’ingordo CZERO6) Virginia Garrafa con un incoraggiante, per lei, recentemente deminuta del crociato anteriore, 58,35.
 
Categoria B
Quando c’è uno di nome Roberto e di cognome Siorpaes e di S.c. 18, non ve ne è per nessuno: en plain gare 1e2; 42,87 e 45,75; l’ottimo Guido Lami de Roma, ma alfiere dello S.C. Valtournanche si deve per forza inchinare, rimanendo, pur sempre, ed unico, sotto il muro dei 50 secondi in entrambe le gare: 47,94 e 49,53. Sul terzo gradino del podio in gara uno, a sorpresa (perché bisogna andare a leggere chi si mette alle spalle per capire) ci monta Paolo Cappellato del SAI Vicenza, anche lui, con 49,00, sotto il muro dei 50. In gara 2, la sorpresa non riesce al Cappellato, perché Friedl Raffeiner dello S.c. Welshnofen (o se si preferisce Nova Levante) non si lascia sorprendere e con il suo 51,27 fa suo il terzo posto.
 
Categoria A
In gara uno, uno slalomista master di lungo corso, a nome Mauro Lapucci, del Marzocco Firenze, non si lascia sfuggire il ghiotto boccone del primo gradino del podio, con un bel 45,67; alle spalle di Mauro, con un altrettanto bel 46,99, ci sta Carlo D’Amelio del 18 e, ottimamente terzo, a salvare l’onore dell’organizzatore CZERO6, Jacopo Koch. Mauro, però, in gara due, per 56 centesimi e 27 anni di troppo, deve cedere il passo a Davide Marinelli dell’Italianski (47,93) ma non a Carlo D’Amelio che cala sul terzo gradino del podio con 49,81.

 

19 gennaio 2025, ovvero  MASTERMIND TENE A VARRA*
 
Varra 

*Traduzione Napoletano-Italiano: VARRA deformazione fonetica di VAR = bastone, corposa escrescenza genitale maschile

Gare 3 e 4, due GS per l’organizzazione della napoletanissima accoppiata S.C. Napoli, S.C. Posillipo, ovvero: “MasterMind ten a VARRA”.
In che shensho? Sorge legittima la domanda. Nel senso che l’eccentricità sudista di MasterMind, per l’occasione della Coppa Italia, a sorpresa, ha deciso  di smentire la proverbiale approssimatività disorganizzativa che da tempo immemore affligge il Meridione d’Italia. Ed ecco che, grazie anche alla generosità di DADASPORT ONLY SKI, entra in scena “a VARRA e MasterMind”. In gara 4 l’alfiere sello s.c. Wellshnofen (si perdoni l’errore eventuale di scrittura, si sappia che il toponimo in italiano è Nova Levante) a nome Friedl Raffeiner, già campione del Mondo Master in SG, incappa nella sanzione della squalifica per salto dellla porta 18 comminata da un giudice di porta, il quale, probabilmente, stufo di star li’ a farla buona a tutti, ha deciso di rompere la monotonia della funzione, e spinto dall’orgoglio di ruolo, è stato indotto a riflettere “ma che c stong a fa’ ca’?”. Ormai si è gia’ in procinto della premiazione, quando, un ultimo scorcio alle classifiche per predisporre le medaglie fa gelangue all’ottima Roberta Cataldi e al pragmatico Jan Luc Bucci: Friedl compare nella lista degli squalificati! Scena: Friedl impassibile, in germanico ossequio della legge, Paolo Cappellato, involontario beneficiario del plateale errore, cavallerescamente e senza protesta alcuna assorbe elegantemente le manifestazioni di incredulità e di vani propositi di impugnativa da parte degli astenti; a mettere a tacere il generale trambusto irrompe sulla scena Andrea Ballabio che chiede a Cesare Venezioni: Ma non c’e’ il VAR? Perché agitarsi. Caesar, deus ex machina per l’occasione, convoca immediatemente i videomen Lorenzo e Andrea, videoman di competenza per posizionamento è Lorenzo. Il controllo prende tempo, si sa, a volte, nonostante il/la VAR, in TV si discute per settimane se il fuori gioco c’era o non c’era. In attesa del responso VAR, si da’ comunque inizio alla premiazione delle macro categorie.
Paolo Cappellato, da vero gentleman, dichiara che comunque vada non si appellerà; Friedl invece non si vede in giro, probabilmente starà pensando: ”Mai più venire in Appennino, portato solo scalogna, prima gara, si sgancia un attacco tarato a forza 20, seconda gara squalificato, perché il giudice di porta ha deciso di interpretare a modo suo!
Resposo: “passaggio porta 18 di Friedl Raffeiner corretto”; in categoria B9, primo Raffeiner, secondo Cappellato, applausi.
Il giorno seguente, però, ci penserà das Eule Minerva a ricomporre l’imperscrutabile equità divina, sospingendo a tempo debito una spessa nebbia sul teatro di gara, interruzione, si riparte: primo Paolo secondo Friedl.
 
PODI E COMMENTI GARE 3 e 4
Categoria C
Entra in scena la Ghirarduzzi, della S.S.Lazio, deve prendere ancora le misure con pista, neve e visibilità, quindi, beccandosi 18 anni di troppo, in gara 3 si becca 76/100 da Benedetta Di Stefano del 18 (1.04.73 Raffaella Gherarduzzi-1.03.97 Benedetta Di Stefano); Marina Capretta è il secondo braccio della tenaglia del 18 ai danni della Ghirarduzzi, chiude in 1.05.31. In gara 4 podio fotocopia e già, l’età pesa, la stanchezza incide: Benedetta abbatte il muro del minuto di gara e chiude in 59.54, Raffaella fa 1.00.56 e Marina 1.00.89.
 
Categoria B
Allo START c’è Roberto Siorpaes del 18. che fa il vuoto alle sue spalle facendo sue entrambe le gare di giornata rispettivamente in 56.75 e 53.49. Dietro Roberto, lotta accesa all’ultima sbracciata sul traguardo fra Fausto Puppini dell’Alpecimbra Evolution e Il romano dello Ski Valtounanche, Guido Lami. In gara 3 la spunta il Puppini con 59.58, mentre Guido si fa fare per 26/100 (59.84 ), che però gli mettono il pepe in kulo in gara 4 e così restituisci a Fausto i 26/100 più dieci centesimi di interessi (57.46 contro 57.82).
 
Categoria A
Gara 3 e’ rappresentativa della geopoliticità partecipativa e vede il romano Emanuele Reale, in forza al 18, primeggiare con 57.31, lo tallona a 71/100 l’ Ing. Matteo Corvatta del Senigallia, che molla ben 1 secondo e 38/100 a Mauro Lapucci dello S.C. Marzocco Firenze, per Mauro non funziona l’effetto pepe in Kulo e in gara 4 scende dal podio per fare accomodare al suo posto Carlo D’Amelio pure lui del 18. Si ricompone ai danni del Corvatta la tenaglia 18: primo sempre Emanuele Reale con 55.05, secondo il Corvatta con soli 61/100 di troppo e terzo, con 56.34,chi della nebbia se ne fotte, cioè l’impavido Carlo D’Amelio del 18.


 
20 gennaio GARE 5 e 6 NEBBIA IN VAL PADANA
 
Toto e Peppino Nebbia
(Clicca qui per vedere il video)

Ancora una volta l’imprevedibilità’ climatica appenninica mette fuori gioco le sofisticate tecnologie al servizio dei meteorologi, lunedì 20 il tempo doveva essere non c’è male, invece risulta peggio del peggio con fitta nebbia fino ai primissimi B9 a partire in gara 6, addirittura le prime C, dalla rampa di partenza si tuffano alla cieca in un muro di ovatta. L’espertisdimo Gianfri Puca, tenta una figata, e per indirizzarsi sulla prima porta, prende la mira e vi punta lo sci sinistro, parte e lo sci puntato gli finisce sotto il destro, risultato: clamorosa caduta nella neve alta sulla sinistra della rampa di partenza, stizzito, per l’onore dissacrato, abbandona. Si va avanti con lo schema di una roulette russa, i più fortunati vedono giusto le ombre del numero canonico di porte, i meno fortunati, al meno 5, vedono svanire perfino quelle ombre. Così non si può, salomonica interruzione in attesa di tempi migliori, nessuna protesta, il miglior attestato di onestà intellettuale tributato alla giuria. Si riprende in condizioni atmosferiche più che decenti.

PODI E COMMENTI
Categoria C
AHO! la Ghirarduzzi (S.S. Lazio), prese le misure, ce la fa finalmente vedé, si fa entrambe le gare di giornate con due tempi da fare invidia agli M: 58.15 e 58.20.
In gara 5, Marina Capretta del 18, pur se brava in considerazione della nebbia, si becca 1 secondo e zero nove centesimi (59.24) e la coraggiosa diciottina Benedetta Vettori Venenti se ne becca 1 secondo e 97/100 (1.00.12).
In gara 6, è l’avvocato Romano, passato al CZER6, ad opporsi allo strapotere della Ghirarduzzi, ma nulla può con il suo onorevolissimo 59.77 (59.20 la Ghirarduzzi). Finalmente, di nuovo a podio Doranna Melegari, 18, che ferma i cronometri su 1.01.07.
 
CATEGORIA B
“Ma che parlamm a fa’ semp de stess cos, p nun c ntusseca’” cantava Puno Daniele, facile capire che si parla sempre di Roberto del 18 e vieppiù della nobile schiatta Siorpaes, senza fare nulla di speciale, si pappa entrambe le gare di giornata e stampa rispettivamente 51.39 e 51.02. Alle sue spalle, ancora una volta Fausto Puppini del AlpeCimbra Evolution e, a seguire, Guido Lami dello S.C. Valtournanche si spintonanano a vicenda per restare/saltare sul secondo gradino del podio; in gara 5 è Guido  a spuntarla con 53.99; mentre in gara 6 è il Fausto a valersi del pepe in Kulo e con il suo 54.06 sopravanza Guido che non va sotto il 54.54.
 
CAREGORIA A
La monotonia dei podi, identici, in gare 5 e 6 è rotta solo dalla quasi identicità dei tempi dei primi tre, i quali, per chi non l’avesse capito, sono Davide Marinelli dell’ITALIANSKI, Emanuele Reale del 18 e Mauro Lapucci dello S.C. Marzocco Firenze. Lotta al centesimo in gara 5, nell’ordine rispettivamente: Davide 53.13, Emanuele 53.15, Mauro 53.23. Addirittura in gara 6 pari con 51.79 fra Davide ed Emanuele, ma primo è Davide partito con numero più alto sebbene con 28 anni de meno; terzo Mauro con 52.38. Gare bellissime a botta di centesimi, come si vede solo nelle competizioni ai massimi livelli.
 
Il sipario cala mestamente sul primo "EsaRaces" di Coppa Italia, perché l’entusiasmo generale che tutto sia già finito, a dispetto del tempo infame, è unanime. 
In chat si ritrovano i complimenti e gli apprezzamenti più fantasiosi, conditi con propositi di calare in massa l’anno prossimo per far saltare il banco. “A Roccaraso nevica” si sente dire, un fenomeno atmosferico sempre più raro, che mette allegria, per i nordici neve strana, umida con molto grip, e tuttavia neve vera.
Il colmo della bizzarria del tempo lo ha visto coi suoi occhi Roberto Siorpaes durante il suo spuntino al Bar di base Pallottieri: se guardavi oltre la vetrata a destra, luce e sole, se guardavi attraverso quella di sinistra, bufera di neve.
È tutto chiaro, con questi “chiari di luna” devi per forza improvvisare al momento, e tuttavia “la varra MasterMind ce l’ha!”