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24 e 25 gennaio anno domini 2025, S.A.I. Napoli e S.C.Vesuvio (quest’ultimo con il prezioso supporto delle provvidenziali EDIZIONI SIMONI) calano un poker d’assi: quattro gare impeccabili, disputate finalmente sulla Pallottieri al completo, o se si preferisce, “dall’alto”. Non c’è che dire, la Pallottieri con partenza dall’alto è di tutt’altro sapore, purtroppo, vista la sua esposizione, di faccia al sole, difficilmente è praticabile, anche in pieno inverno. In genere la seconda gara di giornata è sempre a rischio collasso proprio della parte alta della pista, quella che sta esattamente di faccia al sole. 
Questa volta si è riusciti a sfangare decentemente entrambe le coppie di gare di ciascuna giornata, grazie al sereno notturno e a temperature non eccessivamente alte al mattino.
Sabato 24, però, sembrava mettersi male, il cielo si è rapidamente coperto e non prometteva niente di buono, anche la memoria del nebbione persistente nel weekend precedente predisponeva gli animi al pessimismo più cupo. Invece, miracolo, il cielo si apriva per dare libero sfogo ad un sole sfavillante che meritava la  foto del gruppone degli atleti in attesa che si desse il via alla seconda gara di giornata. 
Il 25, sole pieno, sole sin dal mattino, senza bisogno di alcuno scongiuro. In entrambe le giornate, grazie al sereno notturno, la neve si presentava dura-ghiacciatina, il giorno 24 e solo lievemente palloccosa in qualche tratto, il giorno 25.
L’ardire degli organizzatori non si imponeva alla giuria, che senza fare i conti con l’oste, per il giorno 25 programmava l’inizio della ricognizione della prima gara alle 7,40, sul presupposto, rivelatosi fallace, dell’apertura impianti alle 07,00. 
L’abusata mia credulità mi imponeva la partenza dall’albergo, prima che servissero la prima olazione, prima che il primo chiarore dell’aurora rischiarasse in rosa l’orizzonte a sud-est, mentre a sud-ovest una falce di luminosissima luna sfolgorava null’oscurità del cielo.
Io, errante a quell’ora antelucana sugli altopiani d’Abruzzo, a quella vista, mi sono immedesimat in un pastore nomade dell’Asia centrale, che già prima della  gelida alba invernale è pronto a menar le greggi per la steppa. Altro che steppa, ho guadagnato il parcheggio dell’Aremogna miracolosamente semivuoto, data l’ora, adatta ad incursioni furtive, più che al riscaldamento pre ricognizione. 
Onore al merito per Cesare Veneziani, super promotore costretto all’inattività agonistica per acciacchi vari, e, per compensazione, attivissimo super promotore, che saltando da un ruolo all’altro, è stato capace di garantire la videoripresa totale di gara 5 e una magistrale cronaca in diretta di gara 6.
 
Giorno 24/01 GARE 5 e 6
Tracciato filante, ad averci le palle, da tirare in posizione in vari tratti, giusto però, conservativo, sul presupposto che nella seconda gara di giornata, l’intento è di non ritracciare. 
 
CATEGORIA C
Quando c’è poco da girare, la Vannucci Francesca del Posillipo ti caccia il tempone, 1.01.19, in gara 5, che mette a tacere, impossibile a credersi, la Paoletta Capuano, quest’anno dell’ITALIAN SKI, che mastica amaro con il suo 1.04.14. Ancora più indietro, con il suo 1.12.30, Livia Clementi, dell’invincibile Armada CZERO6.
In gara 6, stesso podio, la Paoletta però, prese le misure giuste, dimezza la distanza da Francesca (1.02.74 Feancesca vs 1.04.87 di Paoletta), mentre Livia, terza,  migliora solo di pochissimo (1.12.24)
 
CATEGORIA B
Tra i B sarebbe opportuno un referendum per stabilire se c’è qualcun altro, che, come la Capuano, mastica amaro, oppure si compiace perché il fratello minore, dopo lunga latitanza, è tornato ad imporre la sua legge.
Tra i B, che sta per Ballabio, lotta fratricida, con esito in primo e secondo grado a favore del più giovane Marco, il quale stampa rispettivamente,nelle due gare,
uno splendido 56.91 e un ottimo 57.72. Ad un inesperto osservatore, gara 5 potrebbe sembrare un cappotto per chi legge il 58.04 di Andrea, ma in realtà il distacco, sia pure netto, è di 1.12, praticamente confermato in gara 6, che è di 1.13.
Il terzo gradino del podio se lo contendono Massimo Ferraro e Alessandro Longobardi. In gara 5 prevale Massimo, dello S.C.Napoli, con un dignitoso 1.00.18, mentre in gara 6 prevale Alessandro con un altrettanto dignitoso 1.00.65.
 
CATEGORIA A
Sulla filante gara 5 la spunta cavallo pazzo, Francesco Dimitri, CZERO6, con uno spettacolare 56.71, che sia pur per soli 20/100 toglie a Marco Ballabio lo sfizio dell’assoluto. Sul secondo gradino del podio, ma non per matteria da cavallo, zompa l’alfiere del Napoli, a nome Carlo Langella, il quale, dopo vari insuccessi all’EUROTEST, ha avuto il dubbio che gli sci da archi forse non vanno bene in gara e si è fatto prestare da Valerio Romano due autentiche spade preparate a Udine, ottima scelta. Al terzo posto, in gara 5, si piazza un pallidissimo ed emaciato, per postumi influenzali, Sergio Mazza del Posillipo con 57.10. 
In gara 6, cavallo pazzo numero uno, a nome Francesco, scivola sul terzo gradino del podio con 56.12. Cavallo pazzo numero due, scompare proprio dal podio e al suo posto, con 56.08, udite udite, vi monta Giuliano Cuomo ( S.C. Posillipo), reduce da una notte brava e altrettanto brava, perché  a rischio etilometro, salita notturna a Roccaraso. E puntuale arriva la smentita di chi sostiene che a fare il maestro si perde smalto per le gare, infatti in vetta, dopo aver assolto con scrupolosa professionalità, il compito di maestro di sci, ci salta su Jan Luc Di Cicco, che, a zittire tutti, spara un perentorio 55.21, il più basso in assoluto.
 
 
GIORNO 25/01 GARE 7 e 8
 
CATEGORIA C
Ma quando c’è da girà ….arivince la Vannucci (SC Posillipo), 1.05.49; però la Capuano (ITALIANSKI) inesorabilmente si avvicina con 1.06,69, per poi starle davanti in gara 8, fermando i cronometri su 1.08.38, mentre Francesca non va sotto l’1.08.81. Terza in entrambe le gare il Prof. Laura Giacomelli del S.A.I. Roma, che può scendere in campo solo nei giorni festivi (lo si capisce dai tempi quasi uguali nelle due gare) e quindi si deve accontentare di 1.14.38 e 1.14.60.
 
CATEGORIA B
Tra i B, ovvero tra i Ballabio, parapat e pace in gara sette, dove stavolta prevale Andrea (SAI Napoli) con 1.00.12 su Marco (0,40) autore di un sofferto 1.00.42. I “tecnici”, maliziosamente avevano attribuito ai preziosi Van Deer l’exploit di Marco del giorno prima, e quindi Andrea ha provato la contro mossa, premiante, di tornare ai 183. E tuttavia in gara 8 è di nuovo Marco a primeggiare (1.01.24 contro 1.02.68) e stavolta c’è da scommettere che Andrea, data la sua notoria competitività, non si compiace più di essersi messo dietro al fratello minore.
Ancora una volta il terzo gradino del podio se lo contendono Alessandro Longobardi del CZER6 e Massimo Ferraro del Napoli. In gara 7 prevale Alessandro, fermando i cronometri sull’1.03.20; di contro, Massimo restituisce la paga ad Alessandro stampando 1.06.31 in gara 8.
 
CATEGORIA A
Dal nulla, per chi non conosce le new entry, spunta Salvatore Grimaldi, ovviamente pure lui ingaggiato dal CZERO6, il quale fa sue gare 7 e 8 stampando gli assoluti 58.79 e 59.74. Cavallo pazzo numero uno, Dimitri Francesco (CZERO6), fa il possibile per non subire l’onta del secondo di distacco in gara 7, e ci  riesce per soli 4/100. Ma paga scomparendo dal podio in gara 8, dove, al suo posto, con 1.00.33, monta un redivivo Sergio Amodio, anch’egli sedotto dalla sirena CZERO6. In entrambe le gare di giornata il terzo posto se lo aggiudica l’uomo pallido (per postumi di influenza), Sergio Mazza del Posillipo, che fa registrare rispettivamente 1.00.14 e 1.00.83.
Siamo a fine gennaio e mancano solo due giornate di gare per chiudere con le 11 gare programmate. Manca Ovindoli il primo febbraio con una coppia di gare e Roccaraso il 22 febbraio con il gran finale, per la prima volta, una one shot in memoria di Aldo Ballabio senior, recentemente passato a miglior vita.
 
Le gare programmate in totale sono 11 (l'ultima varrà doppio), quelle da assumere ai fini della classifica generale sono 7, dunque  i cultori delle ipotesi di scarti di risultati non più utili si scatenino nel formulare le ipotesi più fantasiose per stilare tutte le possibili classifiche, anche in funzione dei ribaltoni frutto di assenze, abbandoni o risultati da scartare.