MASTERMIND, gara d'apertura 2016 SEDICI GENNAIO dell'anno Quinto dell'era MASTERMIND, si riparte.

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Ancora una volta ci toccherà fare affidamento sulla benevolenza dei nostri Numi tutelari, la neve scarseggia e si aspetta pure una botta di calore tra il 9-10 e il 13 ma..... Il 14 notte le temperature sono date in precipizio, giusto in tempo per l'allenamento pregara riservato ai promotori il giorno 15 e finalmente l'urlo liberatorio allo start il giorno 16.

Questo è quanto. Marco, Italo, Emilio, Enzo stanno già complottando con Mister Frozen per definire i particolari di un ennesimo prodigio ai danni di Giove Pluvio che ce la sta mettendo tutta per dissipare quel che resta del consistente manto nevoso, che dicembre, al suo incipit, ci aveva illusoriamente elargito.

I nostri promotori, senza badare a nefasti auspici sulla fattibilità in concreto delle gare di apertura, hanno rifinito, con piglio meticoloso, nel periodo natalizio, la preparazione a questa prossima intensa stagione, che in agenda mostra, oltre alle 4 coppie di gare di rito, ben quattro gare valevoli per la Coppa Italia Master.

Carezza, Cortina, Grodenthal, in ordine alfabetico, i teatri prescelti per gli ultimi guizzi tra i pali. Taluni si sono già misurati, a Piz Sella, in allenamenti cronometratri con gli alfieri gemellati del PutzerTeam; non vi stiamo a riportare gli esiti del cronometraggio, sparati in tempo reale su WhatsApp, per non parlare poi dei calcoli su fantomatiche classifiche, condite da ardite proprietà transitive e quant'altro di cui si pasciono gli amanti dei pronostici.
I cortinesi, stanchi di orbitare come satelliti senza speranza su un poco selettivo pendio, reagivano all’eco delle mazzate a suon di decimi che quegli altri si stavano scambiando e irrompevano di buon mattino pure loro al Piz Sella per un indispensabile raffronto cronometrico.
Tal'ALTRO, in fervida attesa di ben più lieti eventi, ma scalpitante in nitriti rampanti, malcelati da gesuitiche preci per il prolungarsi di altalenanti annunci e smentite su ciò che sta per accadere e non accade, pur di non consumarsi in frustrante immobilismo attendista, ha cercato riparo alle sue ansie sotto lo scroscio abetonese dove, con una performance da incorniciare, ha lasciato tutti di stucco.
Potenza dello stress, e già allo stress puoi reagire solo con uno altro stress e, se possibile, più stressante ancora.

Quest'anno pare che gli individualismi cedano il passo al Challange a squadre. Può darsi che, dopo quello che è successo nel motomondiale, trasformatosi in campionato mondiale per nazioni, anche gli sport più individualistici, per una sorta di mutazione genetica, siano diventati sport di squadra.
Fatto sta che, dopo il finale al fotofinish dello scorso anno, in cui ben cinque squadre si presentarono all'ultima gara con le carte in piena regola per aggiudicarsi il Trofeo Italo Khune Challange, quest'anno pare che tutte le attenzioni siano concentrate su questa competizione. Le formazioni, anche più di una per club, si fanno e si disfano senza alcun fair play, all'insegna del più bieco accaparramento, per cui, la lotta prima ancora che contro le altre formazioni, è ancor piuù feroce all' interno dello stesso club per conquistare il pezzo da novanta, la gallina d'oro da 800 punti. Si badi bene che la ricerca non punta al campione in assoluto, ma a quello che, nella propria categoria, non ha avversari.
Lo S.C. 18 non fa mistero della propria ferma intenzione di fare suo l'ambito trofeo, dopo che se lo è lasciato sfuggire di mano per ben due volte; non pago di alcune riforme regolamentari che daranno più spazio alle sostituzioni, le assenze sono il tallone di Achille della formazione cortinese, sta per calare il Jolly costituito da un A1 che compendierebbe entrambe le virtù di essere forte in assoluto e imbattibile di categoria. Si sussurra però che il S.A.I. Napoli stia correndo ai ripari, con lo schieramento di un'autentica botta da 90, anticipazioni sui nomi non se ne fanno, mai vendere il pesce prima di averlo pescato!
Gli altri Club non stanno a guardare, il Caffe' Ajello vuole interdire l'insegnamento dello sci a Serafina, che l'anno scorso, causa i suoi impegni di allenatrice, fu la maggiore responsabile della defaillance in extremis del suo Club; lo S.C. Napoli, vincitore della prima edizione e sempre a podio, guidato dal quattro volte ventenne Avv. Antonio Scotti Galletta, non ha bisogno di lezioni in tema di formazioni, anche se, a dire il vero, fu proprio una improvvida sostituzione dell'ultimo momento a decretarne la sconfitta nella scorsa edizione. L'Aliski, registrata qualcosina in tema di presenze, ha buone chances di saltare sul podio; ONERACE snobba, millanta di non avere abbastanza master da schierare, si fa bello facendosi rappresentare dalla sua isolata punta di diamante; benvero il suo patron ha promesso che quest'anno scende in campo in forze; stesso discorso vale per il club dei Maestri di sci del Lazio con il solo suo Presidentissimo a farsi carico di tutto.

Prima di staccare, un empatico pensiero spontaneamente vola a dar conforto al neo promotore Fabio Gullotta da Roma, investito in pieno da un turista mentre era in attesa di catapultarsi in una prova di gigante. A Fabio va il profetico augurio di MasterMind di ritornare presto in pista, anche perché c'è il rischio che altrimenti risprofondi nella monomania del BackmGamon, sport (anche il bridge e' definito sport, sic! ) in cui si esprime a livelli mondiali.