Il riposo dei guerrieri, ci vediamo nel 2022!!!

GuerrieriIL SIPARIO SI ALZA
Si è proprio così, non si tratta dello spaesamento mentale di chi scrive, ma il 27 di febbraio 2021, a chiusura di gara 16, a premiazione finita, a conclusione della innaffiata di spumante per l’agognata vittoria del CZERO6, il sipario non si abbassa; a parte che se non si chiude, ci aspettano, scusate se è poco, i mondiali Master già in svolgimento a Cortina, ospitati dallo s.c.18, leggasi la famiglia Reale e, per i meno ambiziosi, fino a tutto marzo, ci sono gli altopiani delle Rocche e, soprattutto, Campo Imperatore, storico terreno di caccia per l’ultima vittoria, per pareggiare i conti con l’amico-rivale o per rimediare, in zona cesarini, ad un insoddisfacente punteggio. A parte tutto ciò, il sipario si alza già sulla prossima stagione, la decima dell’era MasterMind. Manco il tempo di tirare il fiato, o di compiacersi per l’ondata di entusiastiche testimonianze di incondizionato apprezzamento, abbattutesi sulla chat, già nella mente degli animatori, vanno prendendo corpo le idee per rendere ancora più attraente questo Circuito, che è stato capace di agitare tutte le energie represse dei Master del Centro-Sud, per farle tracimare in mille festose bollicine, grazie anche agli additivi di entusiasmo e attivismo degli amici romani, che, sulla spinta di MM, non solo si sono messi subito in moto, ma hanno, sin dal primo avvio, impresso un vitalistico impulso propulsivo a tutto il movimento.
Una stagione quasi perfetta, baciata dal sole e da neve più che a sufficienza, benvero la sospensione sine die del turismo invernale, legato alla montagna, ha prodotto danni economici la cui portata non ancora è quantificabile e di ciò gli agonisti sinceramente si dolgono, ma al tempo stesso ha fornito a chi gareggia e si allena la più vasta gamma di piste mai vista prima. Il “Macchione”, ad unanimità, ha meritato l’Oscar per varietà, difficoltà appropriata al mondo Master nostrano, tenuta fondo, qualità neve; chissà se l’ottima PRO WOLF, silenziosa ma fattiva regista dei teatri di gare, non riesca a trovare, nel prossimo futuro, proprio  sulla “Rossa-Macchione” la sintesi tra le esigenze turistiche e quelle agonistiche, in una stagione, che tutti ci auguriamo di totale ripresa del turismo legato agli sport invernali.
Una due giorni di gare memorabili, fortunosamente beneficiate da tutti gli ingredienti per renderle insuperabili, come appunto si diceva; gare 13 e 14 per l’ organizzazione dello storico s.c.Napoli, uno dei più antichi affiliati alla F.I.S.I.; gare 15 e 16, ad appannaggio, come tradizione vuole,  dello 0,40, che nel nome ci ricorda lo sbuffante treno a vapore che alle ore 0,40 portava i pionieri dello sci napoletano alla stazione di Rocca de lu Rasine, l’odierna Roccaraso, situata proprio all’apertura dell’ acrogoro che guarda verso Rivisondoli. Per gara 15 e soprattutto per gara 16, la finale con raddoppio, visto il successo della “diretta”, andata “in onda” in via sperimentale nel long weekend, MasterMind decideva di dare il giusto risalto mediatico all’evento conclusivo di stagione, riproponendo, per il gradimento di tutti, la connessione, in tempo reale con il teatro di gare, di parenti, amici e congiunti a vario titolo; la variante di lusso è stato il commento delle immagini di un consumato professionista della caratura di Stefano Buccafusca, il quale, per tutta la durata delle due gare, non si è fermato un momento, con ritmo da mitraglia ad alzo zero ha sparato raffiche di solido contenuto tecnico e storico-biografico sui singoli concorrenti; non se la prenda Cesare Veneziani, che la settimana scorsa fu pure ottimo cronista, nonché multiforme attore con più parti in commedia, ma in questo ultimo caso, come si dice a Napoli, stavamo in mano all’arte.

Da più parti si spinge per dotare tutte  le gare MasterMind della “diretta” ed è certamente anche questo uno dei temi all’ordine del giorno, che potrà senz’altro approvarsi se il sostegno dei promotori, il prossimo anno, seguirà il trend positivo, che quest’anno si è inaspettatamente registrato. Si tenga conto che per un servizio soddisfacente, oltre a tutti i supporti tecnologici da noleggiare, occorrono sul posto tre professionisti specializzati nelle riprese video, che in loco non  esistono e che quindi vengono reclutati da Roma per soggiornare a Roccaraso o Rivisondoli dal giorno prima delle gare. Ma non è finita, perché, dato che le sole mute immagini e, peggio ancora, gli inevitabili buchi tra un’immagine di gara e l’altra, sono di una noia mortale, è pure necessario il miracolo di superare il mutismo imperante donando voce alle immagini mute, dunque, se non si vuole far ricorso ad un quarto professionista, si profila un ulteriore imperativo categorico, reclutare  un volenteroso, che sia comunque all’ altezza della situazione, per evitare un rimedio peggiore del male. E’ facile intuire che si sta parlando di una figura ormai estinta, per cui, al momento, corre l’obbligo, ancora una volta, di dimostrare incondizionata gratitudine a chi, nelle due recenti occasioni, si è offerto a ricoprire questo ruolo prezioso, vale a dire Cesare Veneziani e Stefano Buccafusca, che professionista lo è, ma per l’occasione si è gentilmente autoderubricato a volenteroso. Ma ancora non è finita,il lavoro dei tecnici continua a Roma per montare le riprese e farne singoli video per i soli promotori, in definitiva un lavoraccio.
 
26/02/2021 GARE 13 e 14
Per gare 13 e 14 si era temuto, in un primo momento, che lo zero termico a 3300 mt. fosse uno spettro da esorcizzare, quindi la regista della situazione, Roberta Cataldi, qualificata allenatrice, temendo il peggio, anticipava la scaletta dei tempi al massimo; levata di scudi dei “forestieri”; pronto e garbato intervento di MasterMind e tutto rientrava in una tempistica normale, ritracciatura a parte che, sempre ed unicamente per la salvaguardia dei concorrenti causa rialzo temperature, veniva negata. Tracciato impegnativo, anche perché fu scelto il lato destro scendendo, che presenta una antipatica contropendenza spezza ritmo, tanto che a tre quarti schuss fu necessaria una “lunga” a sinistra per recuperare spazio da quel lato della pista; la mancata ritracciatura, consegnava, in gara 14, una impegnativa scalettatura agli arti dei non più giovanissimi concorrenti; ma per il resto tutto regolare, nessuna lamentela, tempistica rispettata, anche per le formalità della premiazione, grazie anche all’efficienza di Alberta Cotrufo, resasi subito esperta del labirinto delle categorie del mondo Master.

CATEGORIA D
Come sovente accade, cambiando gare il risultato non cambia; podi fotocopia, dei due podi si impossessano Giulia Antonucci (s.c.Napoli) con gli interessantissimi tempi di 48.10 e 50.60; Flaminia Serra dello stesso club, un po’ distante, ma comunque ammirevole con i suoi 50.76 e 53.02 e l’ottima Paoletta Capuano (56.75 e 1.00.11) che ci porta da Napoli city a Posillipo, ma paga dazio, essendo l’unica Master D delle tre, mentre le altre due sono bimillennium nate. Da notare che i temponi delle prime due sono  ascrivibili, oltre che alla giovane età, anche ad un recente passato agonistico, nonché al perfezionamento tecnico dovuto alla probabile frequentazione del corso maestri in svolgimento sulle nevi dell’Aremogna-Pizzalto.

CATEGORIA C
Stesso principio matematico applicato alle D, vale anche per categoria C, in questo caso però, i tre che si impossessano dei due podi appartengono a tre club diversi. L’asso piglia tutto Andrea Ballabio SAI Napoli arresta i cronometri su 51.00 e 52.36; Clemente Reale, del 18, li arresta con rispettive maggiorazioni di  34/100  in gara 13 e di 78/100 in gara 14 ed il più giovane della pregiata ditta f.lli Ballabio, cioè Marco (0,40) , si attarda di 1.98 in gara 13 e di 2.76 in gara 14.

CATEGORIA B
Per poco non si applica lo stesso principio matematico anche in questa categoria, infatti i primi due gradini dei due podi restano ad appannaggio degli alfieri dello CZERO6, a nome e nell’ordine  Gianluca Di Cicco e Jacopo Koch, mentre il terzo gradino, che in gara 13 è di Francesco Dimitri ,del Viterbo 97, viene a questi sfilato dal terzo alfiere del CZER6, a nome Giorgio Ferri; questi i rispettivi tempi: 50.19 e 51.99 per Gianluca; 50.99 e 53.59 per Jacopo; 52.45 per Dimitri e 54.61 per Ferri.

CATEGORIA A
Buoni geni si trasmettono da generazione a generazione nella famiglia Ballabio, non c’e’ che dire, Aldo, primo genito di Marco, (0,40) a dispetto di alcuni anni di stop per lavoro e di una zavorra da disordinata alimentazione, zittisce tutti e stampa niente meno che 47.84 e 49.51; alle spalle del Ballabio, in gara 13,  si piazza un attonito Davide Mazzei del SAI Na con 52.79; rilevato, in gara 14 da Pierandrea Reale del 18, accreditato di un 52.65, in gara 14 infatti Davide Mazzei scivola sul terzo gradino del podio, fermando i cronometri su 55.23; terzo in gara 13, l’emergente porta colori del Posillipo, Riccardone Sanges, autore del tempo di 55.20

27/02/2021 GARE 15 E 16
Per gare 15 e 16, su suggerimento di MM, si sceglieva un compromesso, partenza ore 9 ma ritracciatura e riricognizione. Diverso tracciatore, diverse tracciature, l’artefice del disegno delle porte, più indulgente del suo collega del giorno prima , sceglieva il centro del lato destro della pista,in modo da distribuire in modo equo sulle porte di destra e sinistra l’effetto conca dell’impluvio, entro cui si snoda la discesa; che buono, che gentile questo tracciatore, a questo pensavano gli ignari ricognitori in gara 16, ma, appena il tempo di ricognoscere il tracciato fino a fine schuss ed ecco la trappola, uno zungzwang da gioco degli scacchi (Giovanni Pediconi è chiamato a correggere se la similitudine è inappropriata), la lunga obbligatoria, per eseguire la svolta a destra per imboccare la dirittura di arrivo, era stata posizionata più in alto del solito, tanto che, in apparenza, dava luogo ad una superlunga rossa-blu-rossa, un perfetto stagno per gli immancabili piscitielli e cannuccia che erano attesi per l’abboccamento; fra i tanti, Massimo, che da lui non te lo saresti mai aspettato; Paolo, che da lui te lo saresti aspettato, e come, ed infine Riccardone, che forse è stato una delle concause del sorpasso al fotofinish del SAI NA sul POSILLIPO nel trofeo KUHNE.

CATEGORIA D
In gara 15 prevale Giulia Berardinelli del C.U.S. Camerino, probabilmente a Roccaraso per la formazione maestri di sci, straccia tutte con il suo 47.15 e si lascia dietro Elena Sofia Spigno del Posillipo, attardata di 1.14 ed Elisa Barulli (3PUNTO3 e 50.02 il tempo), alla quale non sono bastati per vincere, la rassicurante presenza ed i preziosi consigli del suo personale accompagnatore di lusso, il padre e allenatore Andrea. In gara 16 spunta dal nulla un’altra Giulia, foresta anch’ella, aspirante maestra anch’ella, la Galetto del piemontese s.c.Lancia, che stampa un bellissimo 47.41, molto di più di quanto basta a mettere a tacere l’altra Giulia, la Berardinelli, staccata della bellezza di di 2.94, dietro la Berardinelli, con 51.06, arriva la Spigno, vittima anche lei del ciclone Galetto.

CATEGORIA C
Due eccellenti performances sfodera Andrea Ballabio del SAI Na e del resto non poteva essere diversamente, dal momento che Andrea merita ormai ufficialmente il roboante appellativo di Eccellenza Gr. Uff. Prof.; in gara 15 stuta (spegne) le ambizioni degli avversari con il suo perentorio 47.78 e in gara 16 non ha il pudore di moderare la sua sete di vittoria scippando ai suoi contendenti l’undicesima di stagione con 45.58; Clemente Reale, dello s.c. 18, all’arrivo sportivamente ammette che in questo momento Ballabio è “superior” e ancor più sportivamente non si appella ai probabili postumi, non ancora riassorbiti del tutto, dell’intervento dello scorso anno, giunge secondo in entrambe le gare con i tempi di 48.22 e 46.12; terzo in entrambe le gare il rimontante Ballabio minore, al quale, atteso il suo rientro dopo anni di fermo,  possono ben andar bene i rispettivi distacchi di 92/100 e di 67/100 dal fratello maggiore, ma, soprattutto, l’estrema vicinanza ai tempi del forte Reale.

CATEGORIA B
Nelle due gare in oggetto, i primi due di entrambe le gare, si si scambiano di posto al vertice del podio e non poteva essere diversamente, posto che, nonostante la comilitanza nel CZERO6, si stanno prendendo a sberle da un po’ di tempo a questa parte; in gara 15 prevale Gianluca Di Cicco che arresta lo scorrere del tempo su un lodevolissimo 47.64 contro il 48.22 di Jacopo Koch; in gara 16, Jacopo sfodera tutto quello che può, stampa un lusinghiero 45.41 e fa mangiare il limone a Gianluca attardato di 27/100. Per il terzo gradino del podio, stessa scena di scambi, o meglio inversione tra Matteo Corvatta del Senigallia accreditato di 48.49 in gara 15 e Giorgio Ferri che in gara 16 scalza Matteo dal podio con il suo 46.01, di cui può essere pago perché sufficiente a tenersi dietro “il ciclone” Corvatta.

CATEGORIA A
Sceso in campo il pezzo da 90 dello 0,40, non ce ne è per nessuno, Stefano D’Ambrosio, ciociaro de Sora, se li magna tutti, meno vorace in gara 15, dove vince,ma per 45/100 non abbatte, come gli si chiedeva, il muro dei 47 secondi, voracissimo in gara 16, dove stampa un a dir poco ecletante 44.68; alle sue spalle, in gara 15 si accavalla Pierandrea Reale, del 18 ovviamente, che si mantiene abbastanza sotto al ciociaro, lasciandogli 74/100, giustificabilissimi per le paturnie mentali dovute all’imminenza di nuovi impegni lavorativi; dietro Pierandrea e avanti Pierandrea, rispettivamente in gare 15 e 16 arriva l’esuberante Sergio Amodio dell’ISKI, a 1 e 60/100 da Pierandrea in gara 15, ma avanti con un margine da coppa del mondo pari ad 8/100 in gara 16, il ragazzo è senza dubbio in crescita.

CLASSIFICHE INDIVIDUALI DI SECONDA FASCIA
MASTER C OVER 100 PUNTI F.I.S.I.: Claudio Apollonio primo
MASTER B OVER 100 PUNTI F.I.S.I.: Daide Cao primo
MASTER A OVER 100 PUNTI F.I.S.I.: Davide Mazzei primo


CLASSIFICHE GENERALI DI CIRCUITO INDIVIDUALI

MASTER D10, D9, D8, D6
Tutte insieme appassionatamente, per confortarle della solitudine incolpevole quanto indesiderata nelle rispettive categorie, si cercano contendenti; vincono Micaela Falco dello s.c.Napoli, Antonia Silvi, Concetta Corvola e Laura Licci. 

CATEGORIA D7
Paola Capuano, dello s.c. Posillipo, non manca un colpo, fa il pieno dei 1000 punti consentiti, è in gran forma quest’anno e scia con tale disinvoltura che può permettersi di indossare occhiali sporchi di nutella; contro Paola, nulla può, quest’anno, Laura Giacomelli del SAI Roma, insignita, prima dell’ultimo catastrofico infortunio del distintivo di appartenenza alla rappresentativa nazionale Master, accumula 800 punti, ma, chi la conosce, sa che coltiva seri propositi di risalita verso la vetta; la terza, con 400 punti è Rosa Alba Loiodice con quattro vittorie su quattro gare sole e 400 punti, sarebbe stato interessante vederla misurarsi in tutte le gare.

CATEGORIA D5
Un trittico del CLS, nelle persone di Raffaella Ghirarduzzi, Livia Clementi e Virginia Garraffa, rispettivamente a quote 680, 580 e 360, si impadronisce di tutto il podio di categoria, niente da fare per le altre.

CATEGORIA D4
La vesuviana Chiara Sigalot, sfiora la lode perché si ferma a soli 40 punti dal massimo target, mentre la seconda, Simona Mastroianni, la deve guardare, suo malgrado, da quota 520 punti, che la salvaguardano dall’infortunata Mara Beraha, del SAI NA, stoppata appena appena al di sotto, punti 500

CATEGORIA D3
Solo cinque gare all’attivo, ma cinque vittorie e 500 punti pesanti, bastano a Giordana Stanziani per vincere davanti alla OèC Livia Mariano, ammirevole iniziata allo sci agonistico solo da due anni, ma capace di quotarsi a 440 punti; terza, spuntata dal nulla solo nella due giorni finale, Fabiana Piscitelli, che con sole due gare si cucca 300 punti.

CATEGORIA D2
La rediviva Elena Motronola del CZERO6, con sole 6 gare e la messa a punto dei suoi sci da parte del suo skimen personale, a nome Giorgio Ferri, fa il massimo che poteva con le gare fatte, 700 punti; quanto a passo gare, tre gare, 300 punti, non è da meno la seconda, Lara Pozzi, che è gentilmente invitata a frequentare anche le gare a Roccaraso; e stesso passo gara anche per la terza, Assunta Giustino, la quale, con due sole gare va a quota 200, stesso invito a Roccaraso anche per lei.

CATEGORIA D1
Ex aequo, in vetta al podio per Sabrina Donati dell’OèC e Federica Guadagnoli, sfida all’ultimo fendente e alla fine si marcano a vicenda sulla vetta dei loro 880 punti, per fortuna che tutte le più fantasiose ipotesi di ex aequo sono state disciplinate a dovere nei regolamenti; Francesca Caruso, grazie a quelle due si ritrova terza e non seconda, come i suoi 320 punti reclamerebbero.

CATEGORIA C11
Per l’incolpevolmente solitario vincitore, Giuseppino Monda da Cavalese, ma romano di nascita, militante in Aliski, si rinnova l’auspicio “di cercasi” antagonisti, ma forse scappano, perchè lui fa il massimo dei 1000 punti possibili su 16 gare.

CATEGORIA C10
Gianfrissimo Puca, SAI Na, punti 900, nonostante la caduta estiva da ciclista per caso, va a vincere, ma, ahi lui, non fa il massimo di 1000, come ci si aspettava, perché vittima anch’egli della pesca nello stagno di gara16 ed è così che Vito Pacucci, incolume in gara 16, si prende i 200 punti in palio e gli va ad alitare sul collo da quota 860. Niente male il terzo, lo scippato per rovinosa facciata sulla neve in allenamento, Nino Rajola colleziona la ragguardevole  cifra di 690 punti, grazie anche ai miglioramenti dovuti a più frequenti allenamenti.

CATEGORIA C9
Antonino Bartolomeo, dell’Aliski Race, manca il pieno, di punti ne fa 920, forse perchè a Roccaraso non si esprime al massimo, vince però nettamente, staccando di 120 punti il coequiper Lorenzo Sertorelli da Rovereto con trapianto nella Capitale, il quale deve stringere i denti fino in fondo per non farsi rimontare da Giuseppe Fiordiliso, il quale gli si arresta 20 punti dietro.

CATEGORIA C8
Duello appassionante tra Maurizio Paris dell’ALISKI RACE e Valerio Romano del cortinese S.C.18, il quale, dopo una sfilza di zeri fino a tutta gara 6, dovuti ad assenze per infortunio, rientra in campo in gara 7 e comincia a marcare 100 punti a botta, i due arrivano alle ultime due gare in cui, Valerio, per arrivare primo nel circuito, deve almeno vincere gara 15 e arrivare almeno terzo in gara 16, altrimenti Maurizio gli sta davanti. Valerio vince puntualmente gara 15 e, da olimpionico di vela in una regata con poco vento, in cui ogni inutile impercettibile movimento è tempo perso, scia in modo alquanto conservativo, le becca perché Maurizio fa una gran gara, ma sfila secondo sul traguardo e nella classifica di circuito va a vincere per 40 punti su Maurizio: 960 a 920. Piero Casali del 2020, arriva buon terzo con 650 punti all’attivo, purtroppo però, non riesce ad interpratare il ruolo di terzo incomodo, che, si è capito subito, si riserva di interpretare l’anno prossimo.

CATEGORIA C7
Ma che parlamm a fa semp de stessi cose....., Pino Danieli cantava ad inizio anni 80; fuor di metafora, O’ CCELLENZA , con 11 vittorie quest’anno non ha lasciato, o quasi, spazio agli antagonisti; Clemente Reale, fatto salvo un lampo da vero campione in gara 2 in cui fece l’assolutissimo, non è riuscito a contratarlo a dovere, forse anche perché questo per lui è un anno di ripresa dopo l’infortunio dello scorso anno, tanto meno è riuscito a contrastarlo Giuliano Geli, che viceversa l’anno scorso gli rese vita difficilissima sfiorando il pareggio; si vede anche  che O’ CCELLENZA Andrea ha fatto un deciso passo avanti, tanto che a vederlo tra le porte sembra che non faccia nessuno sforzo, che scii in relax. Punteggi dei tre: 1000; 840; 740.

CATEGORIA B6
Si tiri ad indovinare sul perché il primo splendidamente in classifica, dall’alto dei suoi 900 punti, Paolo D’Appollonio del CZERO6, con una sfilza di centri, tanto che si è consentito il lusso di operare tre scarti da 280 punti complessivi, non è arrivato sulla vetta dei 1000 punti, ma si è fermato a 100 punti sotto? Tre domande retoriche alla Frassica di “ INDIETRO TUTTA”, con relative risposte, si impongono: “Fu forse colto dalla sindrome di Dorando Petri? NOOOO!!!! Gli rubarono forse gli sci in partenza di gara 16? NOOOO! Dove’ forse allontanarsi per una improvvisa impellenza, cui resisti non potuit? NOOOO!!!! E’ che semplicemente abboccò all’amo della cannuccia. E tuttavia i suoi avversari, Giuseppe Perna e Alessandro Longobardi, troppo intenti a menarsi tra di loro, non ne poterono approfittare chiudendo secondo e terzo con 20 punti di scarto a favore di Perna: 720 a 700.

CATEGORIA B5 
In questo caso la lotta all’ultima spinta di reni sul traguardo è servita per ad aggiudicarsi il primo posto, fra i due che se lo sono conteso senza esclusioni di colpi, eppure sono entrambi del CZERO6, trattasi di Jacopo Koch e Gianluca Di Cicco, che finiscono, nell’ordine, 940 a 900 e 6 a 5 come centri; fra questi due cazzuti, nulla ha potuto il pur cazzuto Giorgio Ferri, al quale, difettando i centri pieni, non è andato oltre i 640 punti ed il terzo gradino del podio.

CATEGORIA B4
Francesco Dimitri, del Viterbo 97, colleziona una marea di centri e tuttavia si fa sfuggire l’en plain a causa di altrettante troppe scivolate, vince con 940 punti; dietro di lui, a rispettosa distanza, ma a stretta vicinanza tra loro, il grintoso Adolfo Aloschi che mette da parte 625 punti, quanto bastano per mettersi dietro, per 5 soli punticini, niente popo’ di meno che Matteo Corvatta, noto allenatore appartenente allo s.c. Senigallia, quest’anno forse distratto da impegni diversi da quelli agonistici.

CATEGORIA A3
Un interessante tris di piacevoli novità apparse solo recentemente alla ribalta del MasterMind, nell’ordine di classifica sono: Riccardo Sanges, l’uomo forte dello s.c. Posillipo, che si aggiudica la bellezza di 860 punti con ben sette centri, ma con l’imperdonabile macchia dello zero in finale, a tutto vantaggio di Cesare Naldi, s.c. Napoli, che invece vince la finale, raddoppia e si avvicina minaccioso a Riccardone, senza però sopravanzarlo, fermandosi a quota 760; il terzo, scalato anch’egli di 100 punti rispetto al secondo e quindi con apprezzabile condotta risulta Alessandro Morelli

CATEGORIA A2
Anche in questa categoria si affacciano tre belle novità, Sergio Amodio, dell’ISKI, che quest’anno ha assunto il piglio giusto, fa ben cinque centri e va a vincere con 880 punti; Giuseppe Gallucci, con un solo centro e tanti buoni piazzamenti lo segue con 715 punti e Matteo Menduni da Bari, ma in forza al Posillipo, risulta buon terzo in questa agguerrita e affollatissima categoria, assommando 640 punti

CATEGORIA A1
Non poteva mancare un Reale sugli scudi e Pierandrea, diciottino doc, tiene alto il prestigio di famiglia affermandosi davanti alla furia scatenata Stefano D’Ambrosio, reclutato sagacemente da capitan Buccafusca nelle fila dello 0,40; in terza piazza si asside Nicola Del Principe, che nel rispetto dell’araldica, non avrebbe mai potuto insidiare il posto del Reale. Questi, nell’ordine i puntreggi dei tre: 700; 600; 350.

 
CLASSIFICHE GENERALI INDIVIDUALI DI SECONDA FASCIA

MASTER C OVER 100 PUNTI
Gaetano Ferraro, dell’Oe’C, con 244, punti vince meritatamente davanti a Giuseppe Fiordiliso del SAI Napoli e a Lorenzo Sartorelli dell’ALISKI RACE, rispettivamente a punti 212 e 208, tra i due lotta quindi all’ultimo punticino utile.

MASTER B OVER 100 PUNTI
Francesco D’Acunto del SAI NA, non manca la vittoria con il suo bottino di 310 punti, quanto gli bastano a tenersi alle spalle un tostissimo Adolfo Aloschi (Posillipo) che di punti ne fa 282, mentre Davide Cao racimola i suoi dignitosi 260 punti che gli valgono il terzo posto.

MASTER A OVER 150 PUNTI
La spunta il Posillipino Riccardo Sanges con la ragguardevole somma punti 535, ma reo di aver bucato l’ultima gara a raddoppio, sennò chissà dove arrivava. Niente male Cesare Naldi dello s.c.Napoli, che totalizza la bella cifretta di 412 punti; terzo Giuseppe Galluccio, che di punti ne fa 361


CLASSIFICHE GENERALI DI CIRCUITO A SQUADRE

TROFEO ITALO KUHNE CHALLENGE
Dopo anni di rincorsa per agguantare l’ambito trofeo, intitolato al famoso giornalista sportivo della RAI, telecronista in Coppa del Mondo di sci, svariate volte insignito del titolo mondiale di sci riservato ai giornalisti, infallibile talent scout di sciatori, il CZERO6, dopo mortificanti sconfitte all’ ultimo giro, al motto “di chi dura la vince” finalmente primeggia, con la stratosferica somma punti di 9899, in testa dalla prima gara, ha tenuto a bada gli inseguitori, guidati, fino all’ultimo appuntamento dallo s.c.Posillipo, che proprio nel finale, ha ceduto il passo, come si paventava, al SAI Napoli, che al fotofinish passa avanti con 8655 punti, non se ne dolga troppo lo s.c.Posillipo, superato sul filo di lana, il SAI NA è stato plurivincitore nella maggior parte delle passate edizioni e quindi mai domo, inoltre il Posillipo (con la bella cifra di punti 8438) ha sofferto per l’infortunio della forte Vannucci e per un regolamento distorcente che mette a confronto, in categoria D, il punto forte del Posillipo, atlete nate addirittura in secoli diversi.

TROFEO MASTERMIND PER COMITATI
Stravince il CLS con punti 15.755, in vetta, solo al comando dalla prima gara con buon margine, ad un terzo del circuito è sembrato potesse subire la rimonta del CAM, partito in sordina; ma poi il divario si è stabilizzato nuovamente su proporzioni incolmabili nonostante l’opportunità dei raddoppi in finale; CAM secodo con 14333, punti; terzo, sorprendentemente, non per qualità ma per ricorrenti assenze dei suoi, il VE con 10719 punti. Si deve necessariamente rilevare che il CLS marca punti quasi esclusivamente in categoria B, mentre gli altri Comitati pescano nelle varie categorie, il che non è appropriato per una competizione riservata ai Comitati.

Circuito chiuso, ma non corto circuito, gli appuntamenti sono stati tanti e, nonostante l’inizio ritardato, si sono portate a termine, in perfetta regolarità, ben sedici gare, su percorsi diversi, con gradi diversi di difficoltà, la sola cosa che è rimasta immutata è stato il bel tempo, ora si sente già aria di primavera, colori e profumi inebrianti si gustano nell’aria, il sole brilla più intensamente, ma tra gli sciatori, di tanto in tanto, affiorano tracce di malinconia latente per il freddo intenso, il silenzio delle nevicate copiose che si depositano sugli alberi abbracciandoli, la tenue luce di un sole basso sull’orizzonte, il tutto a ricordarci che lo sci piace anche perché è uno sport invernale.