PODI AL TEMPO DEL COVID

PODI AI TEMPI DI COVID
 
VENERDI' 29 GENNAIO
Dopo l’azzardo dell’Aliski di domenica scorsa a Campo Felice, peraltro beneficiato, in definitiva, di uno svolgimento regolare, questo fine settimana, si gioca la seconda mano del Trofeo MasterMind; è di scena un tris di gare, due a Roccaraso valevoli anche per la Coppa Italia per l’organizzazione del 3PUNTO3, da anni ormai appaltatore dell’appuntamento roccalono della prestigiosa manifestazione a tappe, una a Campo Felice per l’organizzazione del CZERO6.
I fatti dimostrano che il movimento Master al Centro-Sud si è decisamente evoluto sia in termini qualitativi, sia in termini quantitativi, cioè numerici e quest’ultimo è un dato che lascia ben sperare per il futuro, si da’ infatti il caso che, da quando il calcio ha monopolizzato non solo la gran parte delle risorse economiche destinate, sotto varie forme, allo sport, ma anche le risorse mediatiche, che con le prime vanno a braccetto, è sempre più difficile reperire appassionati mecenati disposti a farsi  carico delle spese sempre crescenti di organizzazione di gare di sci, sport, ahinoi, considerato minore, dal momento che, a paragone del calcio, tutti gli altri sport risultano tali.
In un tale contesto, a parte i rari sponsor, cui va l’incondizionata gratitudine degli sciatori agonisti, i main sponsor dello sci sono gli stessi partecipanti alle gare, che, con il pagamento delle tasse di iscrizione, danno un significativo contributo alla fattibilità delle gare stesse, garantendone la sostenibilità economica per i club organizzatori. I 95 Master e i 25 Giovani/Senior iscritti a Campo Felice, che, attese le restrizioni imposte, di più non ha potuto accettare, mentre a Roccaraso i Master iscritti risultano essere 89 e i Giovani/Senior 18, testimoniano la fondatezza dell’analisi sopra proposta. Si sottolinea che i numeri di Roccaraso sono altrettanto importanti, se si considera che Roccaraso è leggermente decentrata e meno agevolmente raggiungibile sia da Roma, sia dalle altre Regioni coinvolte nel circuito MasterMind. Si sono notati molti ritorni di giovani Master alle gare, i quali, fino a qualche anno fa, gareggiavano in competizioni anche internazionali, per non parlare del rientro anche di Master diversamente giovani, tutti attratti dalla piacevole atmosfera che si respira in simili competizioni, il tutto senza nulla togliere allo spessore tecnico e atletico dei più.

ROCCARASO PASSA, CAMPO FELICE APRE NELL’ AZZARDO DELLA PRIMA MANO DI POKER

Campofelice 24 1 2021
Domenica 24 gennaio,  si e’ regolarmente disputata, secondo programma,  la prima gara, delle quattro in calendario (ridotte poi a tre per i ben noti motivi restrittivi), valevoli per l’accesso alla finale di Coppa Italia, nelle due località abruzzesi di Roccaraso e Campo Felice. Un caloroso plauso va tributato al merito di  Mauriziaccio Paris, che, ad onta delle catostrofiche previsioni del tempo, ha avuto il coraggio di rischiare, confermando quanto programmato e la storia gli dà ragione. Si è dato così il battesimo al primo incontro di stagione sulla tostissima pista degli “Innamorati” (vedi foto a sinistra), sapientemente allestita in percorso di gara dal tracciatore Gennarino Di Stefano, disegnatore delle 37 porte, che da quota 1785 conducevano a quota 1535, distribuite tra il falso-piano iniziale e lo sprofondo del muro finale, graduato in gradoni sempre piu’ ripidi, man mano che si procede dal primo all’ultimo.

AGONISMO E COVID19

Macchione traccaito
Questo “vairus”maledetto, tanto per pronunziarlo alla Di Maio, ci ha completamente spaesati, da un anno circa lottiamo alla disperata ricerca di un centro di gravità permanente, giacché tutti i nostri riferimenti, sui quali la civiltà occidentale fondava la sua sicumera, sono venuti a mancare l’uno dopo l’altro, così ci siamo scoperti improvvisamente fragili, deprivati del controllo sulla realtà nella quale siamo immersi, abbiamo cominciato a percepirci quali creature fallaci, incapaci di annichilire sul nascere questa men che microscopica forma di entità, non definibile neppure come essere vivente, ma capace di introdursi nelle nostre cellule, per nutrirsi, replicarsi e farci del male, molto male.
Talvolta mi è sembrato di vivere in un film di fantascienza, una sorta di “back from the future”, rispedito per direttissima nell’età di Galileo, quando scienza e fede consumarono il loro definitivo divorzio: “vogliamo certezze” protestano le moltitudini e con questa rivendicazione dimenticano che il metodo scientifico si fonda sui dubbi, la ricerca scientifica brancola nel buio dell’ignoto e con ciò dimenticano che è la fede la madre di tutte le "certezze assolute".