Fa’ meglio domani cio’ che faresti male oggi

Piazzalto sole e bufera
Per la verità il proverbio recita: “non rimandare a domani ciò potresti fare oggi”, nel nostro caso, il 26 febbraio u.s., nella migliore delle ipotesi, saremmo riusciti a fare una sola delle due gare, in condizioni al limite del proibitivo, chapoux dunque a chi coraggiosamente decise di rinviare. E già, anche per avere paura ci vuole coraggio, il coraggio di ammettere di aver paura e di fare, con decisione, un passo indietro. Certo, anche per  rinviare all’unduci marzo ci volle coraggio, perché significò affrontare un azzardo, infatti chi ti poteva dire che non saresti incappato in un di quei temporali da diluvio universale degni dell’annunzio della primavera?
Escort Tuttavia quando Gastone profetizza, bisogna stargli dietro senza se e senza ma, perché il 26 di febbraio, l’unico fendente di luce splendente, in grado di trafiggere l’insolente cappa plumbea di nubi, sarebbe stata quello delle nostre madrine, Eva ed Elizaveta, che, per la delusione del mancato show, sono state viste strapparsi da dosso i magnifici costumi di scena (per valutare meglio le immagini clicca qui).

Aspettando Ciro

attesa
Ohibò, esclamerete voi giovanissimi lettori, aggiungendo: “ma questo titolo è la parodia dell’arcinota opera di Samuel Bckett, paradigmatica del teatro dell’assurdo.
Esatto, ed allora mi  incalzerete, chiedendomi: ”ma Ciro verrà? E che ci si aspetta da Ciro, se verrà ?”
Ciro può anche non venire, da lui si aspetta solo un responso, o meglio una sentenza, che, data l’insindacabiltà del personaggio, non può essere appellata. La risposta è una sola, inderogabile e nasce dall’alternativa :”ve la do”, “non ve la do”. L’alternativa si scioglierà in una risposta secca solo dopo le previsioni del tempo di mercoledì 23/02/2022. A noi non resta che attendere e questa volta senza neppure il conforto della Margherita offerta dallo S.c. Vesuvio.
Ma, se le previsioni sono buone, Ciro che ci da’? Ci da’ la pista e che pista! Negli ultimi cinquant’anni l’hanno data solo per competizioni a livello europeo e mondiale, prima la si dava normalmente, anche per gare zonali, è LA DIRETTISSIMA DEL PRATELLO, si scendeva dalla lentissima cestovia e si partiva: gigante, slalom o discesa, tutto si poteva fare. 
GazzettaMemorabili gli italiani Juniores del 1961 (clliccare sull'immagine), se li ricordano ancora; Zeno Soave, uno dei migliori sciatori dell’epoca, memore di quella picchiata in cui si classificò settimo fra gente imprendibile, qualche anno fa volle tornare qui da noi, in occasione degli italiani Master, solo per calarsi nuovamente giù dalla vertigine bianca dei nostri Appennini. 
Gianfredo Puca si fregia tuttora del record in libera sulla Direttissima tra i napoletani e non lascia passare anno, senza aver sciato, almeno una volta, giù per il “cucchiaio”, un rito votivo che gli ha garantito la longevità sportiva. Dunque facciamo anche noi voti che Ciro ce la dia e che non sia una concessione isolata, ma che diventi la quasi norma anche per le competizioni nostrane; a volta basta rompere il ghiaccio e lo straordinario diventa ordinario.
Visto che non ho la Margherita da offrire, per confortarvi in questa struggente attesa, faccio il punto della situazione per attizzare gli animi in vista di una finale magica sulla pista più bella dell’Appennino.

Scia Napoli: neve, pasta e Margherita!!!

vesuvio posillipo
Due club cittadini,  le cui denominazioni evocano siti archeologici e paesaggistici  tra più rinomati al mondo, lo S.C. Vesuvio e lo S.C. Posillipo, in questo weekend del 18 e 19 febbraio 2022, hanno calato sul tavolo una doppia coppia di gare all’altezza dei siti che rappresentano. La dea bendata è stata particolarmente munifica, elargendo in entrambe le giornate un tiepido sole precursore di primavera, ma, per fortuna, senza che la neve, almeno nelle prime delle due gare di giornata, ne risentisse troppo; naturalmente, nelle seconde gare di giornata,  il quadro mutava e tuttavia il fondo pista, quasi totalmente di neve programmata, non implodeva,  sicché, senza timore di smentite, si può affermare che, nonostante la calura anticipativa della prossima stagione, le quattro gare hanno avuto svolgimento regolare. Pista Pallottieri, la stessa, nella due giorni. Tracciati regolari, senza inganni, uno più angolato, l’altro meno, quelli del giorno giorno 18; entrambi filanti allo stesso modo quelli del giorno 19, perché, in luogo della ritracciatura per la seconda gara, si optava per il pantografamento del primo tracciato. 
Il giorno 19, lo S.C. Vesuvio ha voluto rendere gradevole ciò che di norma non lo è, vale a dire l’attesa, offrendo a tutti i concorrenti in attesa della premiazione, un confortevole the caldo, deliziosamente insaporito e tagli di pizza “Margherita” a gogo’, di cui hanno potuto profittare anche i non concorrenti, dato che il Presidente Stefano Romano non ha voluto lesinare. Il giorno 18, invece, lo s.c. Posillipo, aveva preferito rimpinguare la premiazione con una scelta di rinomata “De Cecco “ e così anche l’alta tradizione culinaria dei luoghi evocati dai nomi dei club organizzatori ha trovato degna celebrazione.