Cilento firma cravatta e foulard dei Mondiali di Sci Alpino di Cortina

 Cilento e Ghedina con Foulard

Maison Cilento 1780, storico marchio partenopeo riconosciuto a livello internazionale come punto di riferimento nello stile ed eleganza sartoriale, ha disegnato una cravatta e un foulard per i Campionati del Mondo di Sci Alpino che si terranno il prossimo febbraio 2021 a Cortina, presentati al Sindaco di Cortina d’Ampezzo Gianpietro Ghedina, che ha commentato: «È un vero piacere per Cortina aver stretto questa collaborazione con una azienda simbolo nel mondo dell’alta sartoria di eccellenza e portabandiera dell’Italia, in perfetta sintonia con la Regina delle Dolomiti e con i Mondiali di sci alpino Cortina 2021».
Cilento con cronometroUgo Cilento (clicca qui), ottava generazione della storica famiglia e attualmente alla guida della Maison, ha interpretato i loghi ufficiali della manifestazione che caratterizzano la cravatta e il foulard, entrambi in pregiatissima seta Italiana.
«È un grande privilegio per me poter realizzare degli accessori per uno degli appuntamenti sportivi più rilevanti e attesi al mondo. Ho voluto celebrare la forza e la tenacia del nostro Paese, che continua con impegno a valorizzare le nostre eccellenze, tra cui la città di Cortina d’Ampezzo, consacrata come una delle più prestigiose mete turistiche e sportive internazionali», dichiara Ugo Cilento.
Foulard carvatta e mascotte CilentoLa cravatta (clicca qui), in un intenso color blu navy, riporta sulla pala principale lo scudetto dell’evento, che trasmette la passione per lo sport e lo sci - elementi tipici di Cortina - con l’emblematico tricolore e lo scoiattolo rosso, simbolo per eccellenza della Regina delle Dolomiti, che ritroviamo anche all’interno del foulard, incorniciato da righe verdi, bianche e rosse, che simboleggiano la bandiera italiana, sinonimo di unità e coesione.

NON CI RESTA CHE PIANGERE

non ci resta che piangere
È andata, con un velo di tristezza abbiamo assistito al calare del sipario su questa nona stagione MasterMind, la stagione che si potrebbe definire dei paradossi. 
Paradosso numero uno, l’assoluta carenza di neve ha dato i natali all’edizione più fortunata del circuito MasterMind da quando, nel 2012, emise i primi vagiti: non un rinvio, non un annullamento, piste dal fondo ineccepibile;  paradosso numero due, una bella festa di premiazione, nell’inedito scenario all’arrivo del campo di gara, condotta peraltro con ammirevole speditezza, come la copiosa messe di coppe imponeva, è stata turbata proprio dallo svarione commesso dal fornitore dei premi che evidentemente si è perso nel labirinto delle sottocategorie, sicche’ si è dovuto attingere dal tesoretto di coppe che MM ha in serbo, per dare a ciascuno se non proprio il suo, almeno un simulacro del suo; paradosso numero tre, si sono visti C11 e C12 balzare a podio con la predatoria agilità di felini, ovviamente si trattava dei B, rimasti senza coppe, e non degli ultra ottantenni C11 e C12 che in gara non c’erano proprio stati. Purtroppo, anche a gare finite, siamo perennemente in gara con animi guerrieri, ergo, le scuse,  profuse nel corso di una premiazione divenuta improvvisamente imbarazzante perché lasciava negletti appunto i B, sono state accettate con riserva da qualcuno, per cui il pasticcio commesso da Regal, oltre a “mutare iB in C “, purtroppo ha segnato con un tocco di disarmonia il momento conclusivo di una grande festa, che in ottemperanza delle disposizioni federali, ha avuto luogo in open-space, per la gioia di mamma F.I.S.I.
Ad ogni modo, MasterMind ha già rinnovato la sua richiesta di scuse a chi non è stato soddisfatto del premio ricevuto, scuse che, stavolta, sono già state universalmente accettate senza riserve. Pace fatta punto e capo, anzi no, punto e virgola continuando, perché resta in vita l’impegno di MasterMind di rimettere ordine su targhe e coppe, impresa nella quale si è già attivato; gli ordini al fornitore sono già stati fatti.

RICOMINCIO DA 3PUNTO3

3punto3 solo troisi
La parafrasi del titolo dell’opera prima dell’indimenticabile Troisi scorre spontanea dalla penna di chi si accinge a scrivere della quadriglia di gare organizzate dal 3PUNTO3, valide per la Coppa Italia e targate anche gare 9,10, 11 e 12 del circuito MasterMind.
Una botta di caldo infernale ad inizio settimana aveva fatto pronosticare il peggio: niente allenamenti, ridimensionamento del teatro di gare dalla Canguro alla ormai “nauseante Pallottieri “, più che giustificati timori per la tenuta del fondo pista, perché, benché sparato, quando il caldo esplode alle nostre latitudini australi, non c’è additivo che tenga.
Mercoledì cambio di scenario, le temperature precipitavano, gli enti gestori degli impianti sparavano tutte le residue cartucce di neve programmata per ricostituire il provvidenziale zoccolo duro di neve, che, nella mala sorte di una stagione che ne è stata privata, ha tuttavia consentito di rendere agibili buona parte delle piste del comprensorio Alto Sangro; arrivava così l’inaspettata conferma di tutto il programma, compresi gli allenamenti del giorno prima, quelli più a rischio in quanto scadenzati immediatamente a valle della sparata di neve programmata, che crea enormi cumuli da spargere sapientemente perché sia reso sciabile quel gessoso ammasso nevoso. 
Il duo Del Castello-Colecchia, le persone fisiche cui sono riconducibili gli enti gestori degli impianti, avevano colto al volo l’opportunità del brusco calo delle temperature per ribaltare una situazione disperata e, a completare l’ennesimo miracolo di stagione, a questo punto entrava in scena la macchina organizzativa messa in campo dai fratelli Antonio ed Andrea Barulli, fondatori e trascinatori dello sci club organizzatore, il 3PUNTO3: si ripristinava, sia pur in versione dimezzata, l’originario teatro di gare che vedeva quale protagonista la Canguro, si reclutavano i maestri dell’omonimo sci club per la necessaria “lisciatura” in corso gare, si disegnavano tracciati inappuntabili, si stabiliva quella irrinunciabile sinergia con la giuria ed i cronometristi, senza la quale tutto l’esito dello sforzo organizzativo è destinato a naufragare e che invece garantisce velocità nell’esecuzione di tutte le operazioni concernenti l’elenco degli iscritti, gli ordini di partenza, la distribuzione pettorali, il rispetto di tutti gli orari, dalle partenze gare, alla pubblicazione dei nominativi degli squalificati, all’esame dei relativi reclami, e, per finire, alla redazione delle classifiche e, a seguire, finalmente le premiazioni. Tutto perfetto, senza sbavature.Ma il vero valore aggiunto, anche rispetto alle organizzazioni nordiste, il 3PUNTO3 lo ha espresso nella calorosa e simpaticissima accoglienza, che ha fatto meritare il titolo di questo pezzo, a voler significare che anche nel nostro profondo Sud bisogna RICOMINCIARE DA TRE, dal numero, che nella numerologia simboleggia la perfezione,  nel senso che, in qualsiasi settore, bisogna fare affidamento sulla forza delle professionalità in luogo dell’appello a qualche santo protettore.